Olginate: 'Volti di Rinascita' con l'AIDO, per sostenere la donazione

Il gruppo Aido di Olginate/Valgreghentino in occasione della “Giornata nazionale dei donatori di organi” ha organizzato un incontro con Francesca Boldreghini e Leonio Callioni, gli autori del libro “Volti di Rinascita”. 
AIDO- Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule è stata fondata a Bergamo il 26 febbraio 1973 e ha sede legale a Roma. È costituita da cittadini favorevoli alla donazione volontaria, post mortem, anonima e gratuita di organi, tessuti e cellule a scopo di trapianto terapeutico.
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Francesca Boldreghini, Antonio Sartor e Leonio Callioni

In una sala colma di curiosità e attenzione, Antonio Sartor ha preso la parola e ha presentato i due autori che hanno risposto alle domande loro poste con grande attenzione, cominciando proprio dal raccontare la genesi del progetto.
E’ stata Francesca Boldreghini, con emozione, a rompere il ghiaccio spiegando come il libro sia nato nella primavera del 2022 con pochi fondi, ma tantissimo entusiasmo. Il sogno di creare qualcosa che potesse essere di ispirazione e il desiderio di dare voce a tutte quelle persone a cui è stata ridata la vita, facendo raccontare loro qualsiasi cosa si sentissero di dire, il prima e il dopo i trapianti, il dolore autentico ma pieno di speranza, i desideri e le testimonianze di alcuni familiari. 
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Quello presentato è progetto, ha raccontato Boldreghini, ricco di soddisfazioni e una di queste è il bando vinto con il Ministero della Cultura che ha permesso agli autori di creare un sito dove sono presenti i nomi di ciascun “volto di rinascita” e alcuni estratti delle loro storie. E’ possibile anche inviare la propria storia di rinascita o la testimonianza di un familiare per entrare a far parte del progetto stesso, in espansione. 
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Ha preso poi la parola Leonio Callioni per spiegare come l’obiettivo sia sensibilizzare sul tema della donazione, un valore ancora poco conosciuto e spesso trascurato. Trovare persone disposte a raccontare il proprio vissuto, sia nella gioia che nel dolore, può essere utile per aprire gli occhi di molte persone su questo argomento. 
Sergio Vesconi e Mariangelo Cossolini sono stati i consulenti scientifici del libro, con lo scopo di offrire un racconto il più veritiero possibile anche dal punto di vista “tecnico”.
Durante l’incontro sono stati anche sfatati alcuni miti, come quello della “memoria del cuore”: una credenza consolatoria per familiari e persone care, secondo la quale il donatore continuerebbe a vivere nel ricevente. Dal punto di vista scientifico, questa convinzione non è fondata. Tuttavia, sono state raccolte testimonianze che sembrano dare corpo a questo mito. Un esempio è quello di Cristina Zambonini, soprannominata “la ragazza dai tre cuori”: il primo le è stato donato alla nascita, mentre il secondo e il terzo le sono stati trapiantati successivamente. Cristina racconta che il primo desiderio provato dopo il trapianto è stato quello di fare una camminata in montagna. In seguito, ha sviluppato un amore profondo per la neve, scoprendo poi che la sua donatrice amava particolarmente la coltre bianca invernale.
E desideri post-trapianto ne sono narrati diversi nel libro. C’è chi, dopo aver ricevuto una nuova vita, desidera donarne una propria attraverso la maternità. Del resto si assiste a un vero e proprio recupero del flusso vitale, un ritorno graduale all’energia e alla quotidianità, un risveglio della voglia di vivere.
Anche lo sport rappresenta spesso un obiettivo e un simbolo di rinascita. Lo dimostra la storia di Valter Donadoni che, pochi giorni dopo l’intervento, indicò al medico, attraverso il vetro di una finestra, un piccolo paese, Roncola, promettendo che lo avrebbe raggiunto in bicicletta entro un anno. Ci è riuscito davvero, dopo soli cinque mesi. Ma non si è fermato lì. Nel 2022, dopo una lunga preparazione, ha scalato sui pedali la Cima Coppi. Emozionato e felice, ha raccontato la gioia di aver raggiunto i suoi obiettivi, testimoniando con forza la possibilità di una vera rinascita.
La fede, ancora, è un altro elemento molto presente nel libro: rappresenta un supporto spirituale importante, qualunque forma essa assuma. Durante la malattia, nell’attesa del trapianto e anche nel periodo successivo, la fede dona conforto, forza e speranza. È un appiglio prezioso per affrontare momenti di grande fragilità, trasformandosi spesso in una vera alleata nel percorso di rinascita.
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Toccato, nel corso della serata, anche il tema dell’anonimato dei donatori, aspetto particolarmente delicato. Per i familiari, può essere molto significativo sapere a chi siano stati destinati gli organi del proprio caro, sapere chi ha ricevuto in dono una nuova vita grazie a quel gesto di generosità estrema. Tuttavia, in alcuni casi, è stato ricordato, questo desiderio può trasformarsi in una vera e propria ossessione: alcuni arrivano a convincersi, come accennato prima, che il proprio caro continui a vivere nel corpo del ricevente, alimentando così un attaccamento difficile da gestire.
Gli autori hanno sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra l’anonimato – che è imposto per tutelare entrambe le parti – e il legittimo bisogno della famiglia di sapere qualcosa sulla destinazione degli organi donati. 
Tra passato e futuro anche i pensieri che aprono il volume. La prima è una poesia di Francesca Boldreghini, intensa e carica di dolore ed emozione, rivolta al padre, a cui ha voluto offrire il libro. La seconda è una breve, ma significativa, dedica di Leonio Callioni, rivolta alla nipotina, a cui augura di crescere in una comunità più solidale e in un mondo sereno. Molte persone, del resto, sono ancora poco informate riguardo al tema della donazione e dei trapianti. È un ambito in cui spesso prevalgono dubbi e incertezze. Parlare con i cittadini, offrire momenti di confronto e progettare corsi di formazione può essere un modo efficace per diffondere una maggiore consapevolezza e far conoscere la donazione come un vero e proprio valore.
La serata si è conclusa con un caloroso applauso e con numerosi ringraziamenti rivolti agli autori, Francesca Boldreghini e Leonio Callioni, che si sono poi intrattenuti con i partecipanti, autografando le copie del libro acquistate.
Gloria Draghi
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