Lecco, Cairoli 59: 8 mini alloggi per 'fragili', 460mila dalla Regione
Sei appartamenti bilocali e due monolocali, oltre a spazi in comune (lavanderia, sale riunioni e un terrazzo): pronti per l’autunno saranno assegnati in affitto a canone calmierato il prossimo anno secondo criteri ancora da definire ma sostanzialmente ad anziani e giovani coppie, anche studenti, con un reddito compreso tra i 16 i 45mila euro.

Si tratta di “Cairoli 59”, il nuovo intervento di edilizia sociale in fase di realizzazione appunto nella centralissima via Cairoli a Lecco, al numero civico 59 che corrisponde all’ottocentesco palazzo della Fondazione Ettore Scola. Nello stesso stabile dove tre anni fa sono stati inaugurati i nuovi appartamenti per l’autonomia abitativa di persone disabili.

Lo stato di avanzamento dei lavori è stato presentato questa mattina nel corso di una visita sul cantiere da parte dell’assessore regionale alla casa e all’housing sociale Paolo Franco, accompagnato dal sottosegretario regionale Mauro Piazza e dall’assessore comunale al Sociale Emanuele Manzoni.

Ad accoglierli, i presidenti della Fondazione Scola, Pietro Galli, e della cooperativa sociale “Arcobaleno” Desirée Bonacina.
Sono proprio Fondazione Scola e cooperativa “Arcobaleno” i promotori dell’intervento, ma che ha visto anche il sostegno di enti e associazioni, a partire dalla Regione Lombardia senza il cui contributo – metà dell’investimento complessivo - «quest’opera non sarebbe stata possibile» ha detto Galli.

Da parte sua, il Comune ha rinunciato a incassare gli oneri di urbanizzazione oltre ad autorizzare i lavori in deroga alle indicazioni del piano di governo del territorio. Un lavoro di sinergia – è stato sottolineato – che ha coinvolto anche la Fondazione comunitaria del Lecchese e “Acinque”.

Il palazzo di via Cairoli è articolato in una trentina tra appartamenti residenziali, negozi e uffici interamente locati: «Nel 2022 – ha spiegato Pietro Galli - quando abbiamo verificato che grandi spazi dedicati a grandi uffici in centro città non erano più richiesti sul mercato, mentre emergeva la necessità di locazioni abitative, è nata questa idea, che è poi stata analizzata e progettata nel 2023, finanziata e partita nel 2024, con la conclusione dei lavori prevista per la fine di quest’anno. Questa giornata è la prova che con una stretta e fattiva collaborazione, i progetti, anche complessi come questi, si possono realizzare».

L’intervento ha visto la ristrutturazione di un intero piano dello stabile, per complessivi 500 metri quadri, suddiviso appunto in otto miniappartamenti e spazi comuni per un investimento di 906mila euro dei quali 460mila sono stati coperti dalla Regione attraverso il bando di edilizia sociale per il quale erano stati stanziati 18 milioni di euro per l’intera Lombardia.

«Un bando come il nostro – ha spiegato l’assessore regionale Franco – non c’è da nessun’altra parte. C’è da tempo, ma prima era rivolto a interventi rivolti popolazione con un reddito fino a 9 mila euro. Ma ciò significava che molti enti pubblici o privati e fondazioni non si arrischiavano a proporre progetti che si sarebbero potuti rivelare troppo onerosi. Perché occorre fare i conti anche con i bilanci. Adesso abbiamo le regole e le cose si stanno muovendo. Questo di Lecco è uno dei primi interventi a partire. E dimostra il rapporto della Regione con il territorio, un modo di rapportarsi non in maniera populista bensì popolarista».

La presidente di “Arcobaleno, Bonacina, ha invece voluto sottolineare come “Cairoli 59” rientri in quella serie di interventi rivolti non solo a mettere a disposizione alloggi, ma anche a promuovere un nuovo modo di abitare, favorendo relazioni sociali e rapporti intergenerazionali.

Perché a nuovi bisogni – ha detto il sottosegretario Piazza – si risponde con modelli innovativi: «La Regione mette a disposizione gli strumenti per operare. Sta ai territori interpretarli. Ed è con orgoglio che dico come l’interpretazione lecchese sia stata più che positiva».

Del resto – come ha sostenuto l’assessore Manzoni – andare a investire nelle politiche abitative significa intervenire sul tessuto sociale che riguarda tutti. E i risultati si ottengono con le sinergie, la condivisione dei fini, la collaborazione.
Si tratta di “Cairoli 59”, il nuovo intervento di edilizia sociale in fase di realizzazione appunto nella centralissima via Cairoli a Lecco, al numero civico 59 che corrisponde all’ottocentesco palazzo della Fondazione Ettore Scola. Nello stesso stabile dove tre anni fa sono stati inaugurati i nuovi appartamenti per l’autonomia abitativa di persone disabili.
Lo stato di avanzamento dei lavori è stato presentato questa mattina nel corso di una visita sul cantiere da parte dell’assessore regionale alla casa e all’housing sociale Paolo Franco, accompagnato dal sottosegretario regionale Mauro Piazza e dall’assessore comunale al Sociale Emanuele Manzoni.
Ad accoglierli, i presidenti della Fondazione Scola, Pietro Galli, e della cooperativa sociale “Arcobaleno” Desirée Bonacina.
Sono proprio Fondazione Scola e cooperativa “Arcobaleno” i promotori dell’intervento, ma che ha visto anche il sostegno di enti e associazioni, a partire dalla Regione Lombardia senza il cui contributo – metà dell’investimento complessivo - «quest’opera non sarebbe stata possibile» ha detto Galli.
Da parte sua, il Comune ha rinunciato a incassare gli oneri di urbanizzazione oltre ad autorizzare i lavori in deroga alle indicazioni del piano di governo del territorio. Un lavoro di sinergia – è stato sottolineato – che ha coinvolto anche la Fondazione comunitaria del Lecchese e “Acinque”.
Il palazzo di via Cairoli è articolato in una trentina tra appartamenti residenziali, negozi e uffici interamente locati: «Nel 2022 – ha spiegato Pietro Galli - quando abbiamo verificato che grandi spazi dedicati a grandi uffici in centro città non erano più richiesti sul mercato, mentre emergeva la necessità di locazioni abitative, è nata questa idea, che è poi stata analizzata e progettata nel 2023, finanziata e partita nel 2024, con la conclusione dei lavori prevista per la fine di quest’anno. Questa giornata è la prova che con una stretta e fattiva collaborazione, i progetti, anche complessi come questi, si possono realizzare».
L’intervento ha visto la ristrutturazione di un intero piano dello stabile, per complessivi 500 metri quadri, suddiviso appunto in otto miniappartamenti e spazi comuni per un investimento di 906mila euro dei quali 460mila sono stati coperti dalla Regione attraverso il bando di edilizia sociale per il quale erano stati stanziati 18 milioni di euro per l’intera Lombardia.
«Un bando come il nostro – ha spiegato l’assessore regionale Franco – non c’è da nessun’altra parte. C’è da tempo, ma prima era rivolto a interventi rivolti popolazione con un reddito fino a 9 mila euro. Ma ciò significava che molti enti pubblici o privati e fondazioni non si arrischiavano a proporre progetti che si sarebbero potuti rivelare troppo onerosi. Perché occorre fare i conti anche con i bilanci. Adesso abbiamo le regole e le cose si stanno muovendo. Questo di Lecco è uno dei primi interventi a partire. E dimostra il rapporto della Regione con il territorio, un modo di rapportarsi non in maniera populista bensì popolarista».
La presidente di “Arcobaleno, Bonacina, ha invece voluto sottolineare come “Cairoli 59” rientri in quella serie di interventi rivolti non solo a mettere a disposizione alloggi, ma anche a promuovere un nuovo modo di abitare, favorendo relazioni sociali e rapporti intergenerazionali.
Perché a nuovi bisogni – ha detto il sottosegretario Piazza – si risponde con modelli innovativi: «La Regione mette a disposizione gli strumenti per operare. Sta ai territori interpretarli. Ed è con orgoglio che dico come l’interpretazione lecchese sia stata più che positiva».
Del resto – come ha sostenuto l’assessore Manzoni – andare a investire nelle politiche abitative significa intervenire sul tessuto sociale che riguarda tutti. E i risultati si ottengono con le sinergie, la condivisione dei fini, la collaborazione.
D.C.