CRI Balisio: ultima sirena per due storici volontari. Doppia festa per Giacomo e Lino, forza silenziosa del volontariato
Due compleanni, due feste a sorpresa. Due eventi che raccontano molto più di quanto sembri.
Alla Croce Rossa di Balisio, le celebrazioni per Giacomo Colombo e Lino Regazzoni non sono state solo un modo per ringraziarli dei loro anni di servizio, ma un’occasione concreta per accendere i riflettori su ciò che significa essere volontari: condividere tempo, umanità e presenza.


Entrambi 71enni, come da regole AREU, non potranno più prestare servizio d’emergenza: resta la possibilità di svolgere servizi secondari, altrettanto utili, perché ogni gesto fa parte di una rete.
A febbraio è toccato a Giacomo, che ha salutato i servizi di emergenza proprio la sera della sua festa con un’ultima chiamata indimenticabile: una suora di clausura di 96 anni che aveva bisogno d’aiuto.
Domenica, invece, è stata la volta di Lino, colto alla sprovvista con una scusa dai suoi compagni, che lo hanno omaggiato con affetto e gratitudine.
Due momenti semplici, ma profondi, che si sono trasformati in festa vera: attestati, un collage di foto per Giacomo e un puzzle fotografico per Lino. Due regali simbolici, capaci di raccontare pezzi di vita condivisi, turni notturni, chiacchiere in cucina, chilometri percorsi con la sirena accesa o in silenzio, a bordo di un’ambulanza.
I loro racconti sono un intreccio di dedizione e umanità. Parole che raccontano la bellezza dei legami che nascono quando si sta gomito a gomito, anche in situazioni di emergenza. Legami che restano, che insegnano, che uniscono generazioni.
Giacomo è entrato in Croce Rossa nel 2009 e fino a poco fa faceva turni notturni in settimana; cucinava anche per i compagni, "mettevo a tavola pastasciutta per tutti, anche con quattro condimenti diversi, perché ognuno ha i suoi gusti, intolleranze"; un modo per far sentire a casa, un gesto semplice ma potentissimo. Per lui, pensionato attivo tra orto, nipotini e AIDO, non è mai stato un peso, ma un modo di vivere.
“In Croce Rossa si crea un rapporto diverso, stare dieci ore insieme con qualcuno ti cambia. Si impara, si cresce, si diventa amici”.
C'era chi condivideva con lui turni notturni e lezioni di informatica, come Francesca. O chi, come la giovane Federica, proprio grazie ai turni con Giacomo ha imparato a giocare a burraco. "Si condivideva tutto, momenti di tranquillità e momenti in cui bastava uno sguardo per sapere come operare in emergenza".

Domenica, invece, è stata la volta di Lino, colto alla sprovvista con una scusa dai suoi compagni, che lo hanno omaggiato con affetto e gratitudine.
Due momenti semplici, ma profondi, che si sono trasformati in festa vera: attestati, un collage di foto per Giacomo e un puzzle fotografico per Lino. Due regali simbolici, capaci di raccontare pezzi di vita condivisi, turni notturni, chiacchiere in cucina, chilometri percorsi con la sirena accesa o in silenzio, a bordo di un’ambulanza.

Giacomo è entrato in Croce Rossa nel 2009 e fino a poco fa faceva turni notturni in settimana; cucinava anche per i compagni, "mettevo a tavola pastasciutta per tutti, anche con quattro condimenti diversi, perché ognuno ha i suoi gusti, intolleranze"; un modo per far sentire a casa, un gesto semplice ma potentissimo. Per lui, pensionato attivo tra orto, nipotini e AIDO, non è mai stato un peso, ma un modo di vivere.
“In Croce Rossa si crea un rapporto diverso, stare dieci ore insieme con qualcuno ti cambia. Si impara, si cresce, si diventa amici”.
C'era chi condivideva con lui turni notturni e lezioni di informatica, come Francesca. O chi, come la giovane Federica, proprio grazie ai turni con Giacomo ha imparato a giocare a burraco. "Si condivideva tutto, momenti di tranquillità e momenti in cui bastava uno sguardo per sapere come operare in emergenza".

Lino ha una storia ancora più lunga: oltre 35 anni di servizio, prima a Premana, poi anche a Balisio, dove è responsabile dei mezzi. Ha iniziato "messo alla prova" da alcuni episodi di emergenza, per sapere come affrontarli e per aiutare gli altri. Oggi, dopo una vita da commerciante, continua a mettere a disposizione competenza ed entusiasmo.
La sua è una voce esperta, che non smette di credere nel valore del servizio: “A tanti dico: provate almeno una volta. È importante sapere, per non fare danni. Sapere come operare fa la differenza”. La sua ultima emergenza è stata appena due settimane fa.

Il senso di gruppo, la voglia di esserci, lo spirito di condivisione sono il cuore pulsante di queste storie. A Balisio i volontari attivi sono circa 70-80 e proprio in questi giorni 17 nuovi corsisti hanno iniziato il loro percorso, che li porterà a scoprire cos’è davvero la Croce Rossa, a imparare il trasporto infermi e ottenere la certificazione per l’emergenza.
Dietro una festa, c’è l’invito a guardare meglio, a capire cosa spinge una persona a dedicare ore e ore del proprio tempo a favore degli altri. Non è solo altruismo: è desiderio di connessione, è crescita personale, è scoperta continua. E sì, a volte è anche fatica, incomprensioni, diversità di carattere. Ma come dice Lino, “si va avanti, si collabora, si costruisce qualcosa di bello”. Perché se non ci fossero i volontari, in tanti ambiti, chi ci sarebbe?
È un mondo che chiede impegno, ma restituisce molto di più: relazioni, competenze, esperienze che segnano. E le feste di Giacomo e Lino, con i loro sorrisi sorpresi e un po’ commossi, ci ricordano quanto sia importante ogni singola persona che sceglie di esserci. Un invito concreto a guardare dietro le divise, dietro le sirene, e scoprire che il cuore della Croce Rossa batte forte grazie ai suoi volontari. E che forse, per iniziare, basta anche solo la voglia di provare. Per gli altri. Per sè stessi.

Il senso di gruppo, la voglia di esserci, lo spirito di condivisione sono il cuore pulsante di queste storie. A Balisio i volontari attivi sono circa 70-80 e proprio in questi giorni 17 nuovi corsisti hanno iniziato il loro percorso, che li porterà a scoprire cos’è davvero la Croce Rossa, a imparare il trasporto infermi e ottenere la certificazione per l’emergenza.
Dietro una festa, c’è l’invito a guardare meglio, a capire cosa spinge una persona a dedicare ore e ore del proprio tempo a favore degli altri. Non è solo altruismo: è desiderio di connessione, è crescita personale, è scoperta continua. E sì, a volte è anche fatica, incomprensioni, diversità di carattere. Ma come dice Lino, “si va avanti, si collabora, si costruisce qualcosa di bello”. Perché se non ci fossero i volontari, in tanti ambiti, chi ci sarebbe?
È un mondo che chiede impegno, ma restituisce molto di più: relazioni, competenze, esperienze che segnano. E le feste di Giacomo e Lino, con i loro sorrisi sorpresi e un po’ commossi, ci ricordano quanto sia importante ogni singola persona che sceglie di esserci. Un invito concreto a guardare dietro le divise, dietro le sirene, e scoprire che il cuore della Croce Rossa batte forte grazie ai suoi volontari. E che forse, per iniziare, basta anche solo la voglia di provare. Per gli altri. Per sè stessi.
C.C.