Lecco perduta/475: lo storico ponte 'della Vittoria', in Valsassina, al traguardo dei cento anni

Il famoso Ponte della Vittoria, a Cremeno in Valsassina, è al traguardo dei cento anni. I lavori furono decisi nel Consiglio Comunale con Delibera del 25 marzo 1925, sindaco l’Ing. Giorgio Combi. Lo straordinario manufatto venne inaugurato il 13 settembre 1925. Prima di tale data, la strada carrozzabile che saliva da Ballabio sino a Maggio terminava in una mulattiera che scendeva sul fondo della gola prima di Cremeno e risaliva, poi, sul versante opposto.
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Una vecchia immagine del Ponte della Vittoria, con il transito di una carrozza trainata da un cavallo

L’inaugurazione è stata un avvenimento storico per la Valsassina, poiché rivoluzionava il sistema viabilistico generale, soprattutto nel centro valle. Infatti, la corriera già esistente dai primi anni del Novecento fermava a Ponte Folla, all’inizio della salita di Balisio, e da lì i viaggiatori dovevano raggiungere a piedi i Comuni dell’altipiano valsassinese, Barzio in testa.
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Il Ponte della Vittoria ripreso nella sua interezza

Il progetto del nuovo ponte prese già avvio prima della Guerra Mondiale 1915/18, ma lo stesso evento bellico bloccò tutto. Si riprese a parlarne negli anni Venti, sistemando le vie di comunicazione. Intanto, una passerella di corda era stata posizionata sul vallone, permettendo ai più audaci, privi di vertigini, di evitare il cammino sulla mulattiera nel fondovalle.
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Il Ponte della Vittoria ripreso dal basso

I lavori furono appaltati all’Impresa Luigi Terzi di Milano. Il progetto si deve all’Ing. Arturo Danuso del Politecnico, lo stesso che anni dopo si occupò del nuovo ponte sull’Adda al Lazzaretto di Lecco, inaugurato nell’autunno 1955. Il manufatto spicca nel paesaggio valsassinese come un grande arco parabolico che, con snelle pilastrate, sostiene una carreggiata che misura 5 metri, con una lunghezza di 75 metri, a 96 metri di altezza sul corso d’acqua.
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La lapide che ricorda il sindaco Combi e i componenti dell'Amministrazione Comunale
che deliberarono la costruzione del ponte

Il nuovo ponte è stato dedicato dal Comune di Cremeno ai Caduti della Grande Guerra 1915/18 ed è stato nominato "della Vittoria". L’arch. Cavallazzi ebbe l’incarico di adeguare la struttura, collocando nella parte centrale una lapide con i nomi dei morti di Cremeno nel conflitto e con lo storico bollettino del 4 novembre 1918 del generale supremo dell’Esercito Italiano Armando Diaz.
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Panorama valsassinese sulla valle del Pioverna

Raggiungendo oggi il fondovalle, proprio dove il sentiero lungo il corso d’acqua termina sotto il ponte, si può notare il progetto ardito e immaginare i possibili capogiri lungo la vecchia passerella. Vi sono fotografie della zona prima della costruzione, nel periodo 1921/25, che mostrano la passerella di corda lunga 79 metri e tesa a un’altezza di 96. Come si diceva, questa consentiva ai più coraggiosi di evitare la lunga salita da Balisio.
Era l’anno 1907 quando veniva organizzato il servizio automobilistico SAL di Lecco. La corriera si fermava a Ponte Folla, dopo la discesa di Balisio, per i residenti a Barzio, mancando ancora quello che nel 1925 divenne l’ardito Ponte della Vittoria. Un pullman da nove posti, nell’estate 1907, inaugurò la linea in Valsassina. Per i viaggiatori che dovevano raggiungere Barzio era necessario, da Ponte Folla, compiere una camminata di un chilometro e mezzo usando il sentiero detto “della valle dell’Inferno”. Vi era, infatti, una leggenda che indicava che lungo il percorso, nelle notti senza luna, galoppasse un cavallo di fuoco.
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La piazza di Barzio, con il monumento raffigurante il leone

La corriera della SAL, dopo la sosta a Ponte Folla, raggiungeva Introbio e quindi, dopo quaranta minuti, l’alta Valsassina a Colle Piazzo, in vista di Premana. Il servizio bus sostituiva il collegamento di diligenze sul tracciato Lecco/Introbio, organizzato dalla Società degli Alberghi di Lecco, che aveva sede presso lo storico Hotel “Croce di Malta”, oggi, purtroppo, chiuso ormai da oltre trent’anni.
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Il campanile della Basilica Prepositurale di San Nicolò a Lecco

Il Giro d’Italia del prossimo mese di maggio, nella tappa Morbegno/Cesano Maderno, che percorre nella sua estensione lineare l’intera provincia, dopo una lunga assenza sulle strade lecchesi, renderà omaggio ai centocinquant’anni della grande strada del cielo verso la Stelvio, che parte proprio dal Ponte Azzone Visconti, sulle rive dell’Adda, ma sarà possibile aggiungere alla memoria anche il ponte eccezionale sulle rive del Pioverna, alto appena qualche metro meno dello storico campanile della Basilica Prepositurale di San Nicolò, in Lecco.
A.B.
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