A Varenna è mancata la 'cultura' del rispetto tra istituzioni (e di coalizione)

Esprimo vicinanza all’amica Silvia Bosio sia per le vicissitudini personali della scorsa settimana che per quanto  accaduto ieri  a Villa Monastero, in occasione della presentazione dell’Avviso Unico Cultura 2025. Quest’ultimo è un episodio che francamente lascia l’amaro in bocca e che poteva essere evitato con un minimo di buon senso e rispetto istituzionale.
Dispiace vedere che, ancora una volta, prevalgano logiche di parte e piccole dinamiche di potere, a scapito della collaborazione e del riconoscimento dei ruoli.
All’amica, collega di consiglio comunale e consigliera provinciale Silvia Bosio, che con impegno e serietà rappresenta l’amministrazione Hofmann, va la mia, e quella del mio Partito,  piena solidarietà. 
Essere “declassata” in platea nonostante gli accordi presi, non è solo una caduta di stile, ma un segnale preoccupante di come talvolta si interpreti la politica come terreno di occupazione e non di confronto. È mancato il garbo, è mancata la sensibilità, ed è mancata soprattutto una “cultura” del rispetto tra istituzioni per non parlare se vogliamo di rispetto di coalizione . 
In politica, come nella vita, i gesti contano e pesano. E il modo in cui si pone – specialmente quando sono donne, giovani e impegnate per il territorio – racconta molto della visione che si ha del proprio ruolo. 
Speriamo che da questo episodio si tragga almeno una lezione: che il rispetto non si impone con le gerarchie, ma si guadagna con l’esempio. 
Forza Silvia, avanti  e voltiamo pagina.
Il Segretatio Provinciale Lega Salvini Premier, Daniele Butti  
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