PAROLE CHE PARLANO/224

Legge e diritto


Chi si intende di leggi e di diritto sa bene come sia complesso addentrarsi in quest’ambito, col rischio di perdersi in un labirinto indistricabile. Tuttavia senza una regolamentazione delle nostre società sarebbe impossibile la convivenza pacifica.
Non sorprende quindi che la parola legge abbia origine dal latino lex, legis, per indicare norme e regole imposte. Lex deriva a sua volta dal verbo legere, che in origine significava “raccogliere” e, in senso figurato, “scegliere, stabilire”. L’idea alla base, quindi, è che le leggi siano il risultato di una selezione di regole necessarie per il bene della comunità.
Tuttavia, nel mondo romano, la lex non era l’unica forma di regolamentazione sociale. Esistevano altri due concetti fondamentali: mos e fas.
Mos, moris indicava l’insieme di costumi, usanze e tradizioni tramandate nel tempo. Se la lex era scritta e promulgata dall’autorità pubblica, il mos rappresentava un diritto non scritto, ma altrettanto vincolante nella società romana. Da qui derivano i termini italiani morale, moralità e morigerato, che richiamano l’idea di comportamento conforme agli usi condivisi.
Fas, invece, riguardava ciò che era lecito e giusto secondo la volontà divina. A differenza di lex e mos, che regolavano la società umana, il fas apparteneva alla sfera religiosa e sacra. La sua negazione, nefas, indicava un’azione proibita dagli dèi. Da fas deriva infatti il nostro termine nefasto, che originariamente significava “contrario alla volontà divina” e, nel tempo, ha assunto il senso di “sfortunato” o “negativo” (ad esempio, “un giorno nefasto”).
Questo sistema triadico di norme - la legge scritta (lex), la tradizione (mos) e la legge divina (fas) - regolava la vita dei Romani, bilanciando autorità civile, valori morali e precetti religiosi.
Nel Medioevo, la parola legge iniziò a essere usata anche in ambito religioso per indicare la lex divina, ovvero la legge di Dio, come nella Bibbia. Ancora oggi, il termine è usato in contesti diversi: dalla legge scientifica (che descrive fenomeni naturali) alla legge morale (insieme di principi etici).
È importante sottolineare che legge non è sinonimo di diritto. Quest’ultimo deriva dal latino directus (participio passato di dirigere, “guidare, raddrizzare”), con l’idea di qualcosa di retto e giusto. Mentre il diritto è l’insieme delle norme che regolano una comunità, la legge è una singola norma scritta, emanata da un’autorità competente.
Rubrica a cura di Dino Ticli
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