Bollettino del Santuario di San Girolamo/4: pioggia di 'grazie' nel marzo '15, anche alla sorella del don
Pubblicato per la prima volta nel gennaio del 1915, "Il Santuario di San Girolamo Emiliani", il bollettino proposto come un periodico in abbonamento, già quattro mesi dopo annoverava dei "benemeriti". Ne fanno accenno i redattori nel numero di aprile, indicando in questo modo il Preposito Generale dei Padri Somaschi di Roma e la Nobil donna signora Augusta Volonté, in Milano. Una edizione, la numero 4 del giornalino arrivato anche ai nostri giorni, che, al contrario delle precedenti, dedica spazio anche a "intercessioni" in presa diretta di San Girolamo e a richieste in tal senso.
"I devoti - è scritto - possono davvero chiamarsi felici d'aver scelto a loro protettore sì gran Santo, poiché, pregato con viva fede, viene in soccorso in tutti i loro bisogni. Nel passato mese di marzo molti sono stati i fede che graziati da San Girolamo sono venuti al suo Santuario a dimostragli la loro gratitudine, la loro riconoscenza. Non possiamo enumerare tutte le grazie da Lui concesse, perché andremmo troppo per le lunghe; ci contentiamo di porne in rilievo quattro delle più significative, indice abbastanza confortante per spronare i devoti e incoraggiarli a confidare sempre più nella valida intercessione di questo caro Santo e per capo a Lui in tutte le necessità spirituali e temporali per essere da Lui aiutato e confortato" è esplicitato nella premessa, lasciando poi spazio ai racconti.

Disoccupato da tre mesi, con tre bambine e una moglie malata a carico, Giovanni Airoldi, falegname di San Giovanni in Lecco, nel febbraio del 1915 chiese la grazia a San Girolamo, tornando poi per annunciare ai padri non solo di aver trovato un posto di lavoro, ma di aver anche avuto la guarigione della moglie, ringraziando percorrendo in ginocchio la Scala Santa, coperta da uno strato di neve.
Anche don Giovanni Galliani, coadiutore a Verderio Superiore, nel marzo 1915 si affidò al patrono di Somasca, per la sorella Adele che, "dall'età di 16 anni soffriva di mal caduco che fuoriosamente l'assaliva sino a cinque volte al giorno. Aveva fatto ricorso all'arte medica, ma inutilmente". Il sollievo arrivò invece dal Santo, come pure per Giuseppina Bonizzi, "giovinetta di anni 11 da Vaiano Cremasco", colpita dal tifo nel novembre del 1914, ripresasi per poi ammalarsi di nuovo. "Il padre, già beneficiato altre volta dal Santo, si rivolse con gran fede a San Girolamo pregandolo di fargli guarire la figlia. Anche questa volta San Girolamo ascoltò la preghiera".
"Una tale Ersilia Sacchi aveva il braccio destro paralizzato in modo da non poterlo muovere affatto. Per quante cure vi operasse nessuna riuscì efficace per la guarigione" è la premessa dell'ultima storia. "Oggi 21 marzo 1915 la detta Ersilia è venuta al Santuario a ringraziare San Girolamo lasciando per ricordo un ex voto e, come diceva "più che la tavoletta votiva io lascio ai piedi dell'altare il mio cuore che d'ora innanzi batterà, anzi vibrerà pel mio caro benefattore".

Inserito un poi un box anche per... chiedere di pregare per due persone - S.M. e P.E.B. di Bellinzona - per una grazia speciale. Attesa evidentemente anche da "una povera donna che ha gran bisogno della protezione di San Girolamo" e per questo recandosi al Santuario a pregare "offrì al Santo una crocetta d'ora, un anello d'argento e un medaglione", come elencato nella sezione dedicata ai doni. Saranno serviti allo scopo? Magari lo si apprenderà dai prossimi numeri del Bollettino...
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Disoccupato da tre mesi, con tre bambine e una moglie malata a carico, Giovanni Airoldi, falegname di San Giovanni in Lecco, nel febbraio del 1915 chiese la grazia a San Girolamo, tornando poi per annunciare ai padri non solo di aver trovato un posto di lavoro, ma di aver anche avuto la guarigione della moglie, ringraziando percorrendo in ginocchio la Scala Santa, coperta da uno strato di neve.
Anche don Giovanni Galliani, coadiutore a Verderio Superiore, nel marzo 1915 si affidò al patrono di Somasca, per la sorella Adele che, "dall'età di 16 anni soffriva di mal caduco che fuoriosamente l'assaliva sino a cinque volte al giorno. Aveva fatto ricorso all'arte medica, ma inutilmente". Il sollievo arrivò invece dal Santo, come pure per Giuseppina Bonizzi, "giovinetta di anni 11 da Vaiano Cremasco", colpita dal tifo nel novembre del 1914, ripresasi per poi ammalarsi di nuovo. "Il padre, già beneficiato altre volta dal Santo, si rivolse con gran fede a San Girolamo pregandolo di fargli guarire la figlia. Anche questa volta San Girolamo ascoltò la preghiera".
"Una tale Ersilia Sacchi aveva il braccio destro paralizzato in modo da non poterlo muovere affatto. Per quante cure vi operasse nessuna riuscì efficace per la guarigione" è la premessa dell'ultima storia. "Oggi 21 marzo 1915 la detta Ersilia è venuta al Santuario a ringraziare San Girolamo lasciando per ricordo un ex voto e, come diceva "più che la tavoletta votiva io lascio ai piedi dell'altare il mio cuore che d'ora innanzi batterà, anzi vibrerà pel mio caro benefattore".

Inserito un poi un box anche per... chiedere di pregare per due persone - S.M. e P.E.B. di Bellinzona - per una grazia speciale. Attesa evidentemente anche da "una povera donna che ha gran bisogno della protezione di San Girolamo" e per questo recandosi al Santuario a pregare "offrì al Santo una crocetta d'ora, un anello d'argento e un medaglione", come elencato nella sezione dedicata ai doni. Saranno serviti allo scopo? Magari lo si apprenderà dai prossimi numeri del Bollettino...
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A.M.