Lecco: 'lezione' e visita, gli studenti del Badoni in carcere

Il Badoni... in carcere. Nelle scorse settimane alcune classi quinte dell’Istituto lecchese hanno varcato la porta della Casa Circondariale di Pescarenico.  “E’ stata un’occasione importante per avvicinare i ragazzi alla realtà vissuta dai carcerati e una preziosa opportunità per dialogare con loro” spiegano dalla scuola.
“L’incontro, che si è svolto in un clima sereno di cordialità e di confronto, ha permesso di conoscere meglio questa realtà e di vivere in prima persona l’interno di un luogo che spesso rimane relegato all’immaginazione e agli stereotipi comuni. I ragazzi hanno accolto questa iniziativa con grande interesse e hanno saputo fare tesoro degli insegnamenti che molti carcerati hanno loro impartito e che si sono rivelati dei preziosi consigli per la vita”.
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Una delle classi coinvolte

L’iniziativa ha coronato il progetto sulla legalità “La scuola entra in carcere”, realizzato nell’ambito di Educazione civica e proposto dagli insegnanti del Dipartimento di Lettere dell’Istituto Badoni.
Primo step è stato, a febbraio, l’incontro preparatorio con l’educatrice della Casa Circondariale di Lecco, la dott. ssa Gloria Cattaneo, insieme a una rappresentanza del personale penitenziario
La relatrice ha esordito ricordando che all’interno del carcere si cerca di reinserire i detenuti attivando corsi di formazione e corsi scolastici, adempiendo così al ruolo di educatori. “La missione del carcere – ricapitolano dalla scuola - è quella di reinserire e nel contempo integrare queste persone, grazie all’istituzione di corsi di studio e alfabetizzazione della cultura italiana agli stranieri detenuti, e fornire quegli strumenti che permettano di non reiterare l’illecito che ha privato loro, se pur momentaneamente, della libertà. Questo in virtù e in sintonia con la Costituzione Italiana, all’articolo 27, che cita espressamente di attuare un’azione volta al recupero sociale del condannato, una sfida a cui non possono sottrarsi gli operatori carcerari, l’istituzione statale e la società. L’educatrice ha spiegato che finiti i soldi guadagnati grazie allo svolgimento di diverse mansioni all’interno del carcere, spesso l’ex detenuto commette nuovamente reati, pertanto il lavoro all’interno del carcere, oltre a dare la possibilità di guadagnare soldi per comprare beni come le sigarette e altro ancora, insegna al detenuto il rispetto delle regole e degli orari”.
I ragazzi hanno ascoltato con curiosità e attenzione gli interventi di tutti i relatori e hanno rivolto loro domande puntuali e pertinenti. Sono stati infine sollecitati alla riflessione attraverso un’attività di interazione fra loro e i relatori, che ha portato a comprendere quanto poco conosciuta sia la realtà del carcere.
Alla fine dell’incontro l'Educatrice si è congratulata con gli studenti perché hanno dimostrato un'attenzione puntuale verso il mondo penitenziario, la volontà di andare oltre il pregiudizio, nell’ottica di valorizzare l’essere umano nella sua completezza come portatore di valori e potenzialità, accanto alla capacità di superare il confine e incontrare l’altro favorendo una conoscenza più vera, che permette di carpire il buono di ogni persona e restituire alla società persone migliori, come richiama la nostra Costituzione.
Un lungo applauso ha concluso una mattinata che sicuramente resterà negli occhi e nel cuore di tutti i presenti.
A tutto il personale della Casa Circondariale di Pescarenico, alle Educatrici e alla Direttrice del Casa Circondariale dott.ssa Luisa Martina, l’Istituto Badoni esprime il suo ringraziamento e la sua riconoscenza.
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