Non da ora sono dazi nostri

Va bene tutto. E di fondo van bene anche i post con le grida della borsa che cala. Dei miliardi che si bruciano. Verrebbe però da chiedere perché si bruciano? Non intendo i dazi ma per esempio da che valori? E magari così si vede che han perso da paura, da noi, più della Borsa, assicurazioni, banche, energetici.. E così è occasione di andare a vedere i valori di sei mesi fa, di uno, due anni fa Con pure extra profitti mai tassati. E magari questo crollo, figlio dei dazi, è per troppi un realizzo del +80% e non una perdita del -20% E guarderei anche l'acqua che si raccoglie nelle dighe della liquidità dei padroni che fra poco ricompreranno a prezzi golosi.
E poi ci si potrebbe spingere un poco più in là, senza sminuire la porcheria trumpiana e i silenzi del suo fans club governativo italico Si ha paura che arrivi il cavaliere nero a comprare a prezzi di realizzo le nostre aziende quotate in borsa? Quasi tutte già di altri, però.
Chiedo, ma in questi anni di crescita dei titoli maggiormente caduti, degli indici pur dentro una guerra, quali sono stati i benefici ai cittadini con la borsa ben più alta di questo crollo d'aprile? Al popolo, non agli investitori intendo. Potrei spingermi addirittura a dire, se fossi cattivo, a che livelli siamo di stipendi in Italia negli ultimi vent'anni. Eppure la Borsa.. Forse per la tutela del risparmio la borsa andrebbe chiusa. Ma non solo dopo una crisi.
Ci sarebbe bisogno di investire non in contro dazi ma in una politica fiscale comune, in un grande piano Italiano e europeo di Stato Sociale Invece l'Europa parla di dazi, ma in questi tre anni i suoi dazi a noi, sono le sue politiche contrarie all'interesse dei propri cittadini, facendo credere fossero scelte morali e etiche, che sappiamo essere balle.
Da decenni l'Italia e l'Europa hanno dazi ai suoi cittadini sotto forma di politiche di impoverimento dello Stato sociale (a prescindere dal colore del Governo, Italia inclusa) con Patti di stabilità, pareggi di Bilancio e riprova ora si sventola che c'è un nemico alle porte e allora si posson investire soldi a debito - in Italia 50 miliardi, due manovre finanziarie per capirci - ma mica per sostenere Welfare, stipendi, sanità pubblica, pensioni, ricerca, servizi, produzione locale, conversione ecologica, piccole e medie imprese, no, per la difesa comune. La difesa comune contro il bene comune. Mica da adesso sono dazi nostri
Paolo Trezzi
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