Grazie all'Aido da un rinato
Articolo: Lecco, 25° assemblea AIDO: andamento positivo nel 2024, ma vanno coinvolti i giovani
Messaggio: Come trapiantato e volontario di Aido vi porto la mia esperienza fresca e personale.
Il "candidato" a un trapianto va rispettato perché non vive come gli altri, fluttua in una sua lattiginosa dimensione di morte. Soffre, resiste, se può, fin che può, le chemio sono terrificanti, i dolori che ti fanno sentire come un vecchio straccio dei pavimenti. Il malato non è più sicuro di niente.
Noi "rinati" questa condizione la conosciamo bene. La speranza per un malato grave è fatta di altro, per lo più di attesa, forse di un trapianto, è silenzio, la speranza è timida, fragilissima per chi aspetta di guarire. È una tragedia che o ti porta via o ti segna per sempre, salvo buon fine se guarisci perché uno sconosciuto /a ti dona un organo.
Grazie Giacomo, grazie Sarayeva , Daniela e tutti gli altri per avermi reso partecipe al grande lavoro di Aido nel territorio.
Messaggio: Come trapiantato e volontario di Aido vi porto la mia esperienza fresca e personale.
Il "candidato" a un trapianto va rispettato perché non vive come gli altri, fluttua in una sua lattiginosa dimensione di morte. Soffre, resiste, se può, fin che può, le chemio sono terrificanti, i dolori che ti fanno sentire come un vecchio straccio dei pavimenti. Il malato non è più sicuro di niente.
Noi "rinati" questa condizione la conosciamo bene. La speranza per un malato grave è fatta di altro, per lo più di attesa, forse di un trapianto, è silenzio, la speranza è timida, fragilissima per chi aspetta di guarire. È una tragedia che o ti porta via o ti segna per sempre, salvo buon fine se guarisci perché uno sconosciuto /a ti dona un organo.
Grazie Giacomo, grazie Sarayeva , Daniela e tutti gli altri per avermi reso partecipe al grande lavoro di Aido nel territorio.
Felice Airoldi