Lecco perduta/474: a Varenna c'era l'indulgenza delle sette chiese

Il lecchese Cesare Golfari, durante i cinque anni della sua presidenza alla Regione Lombardia dal 1984 al 1989, ebbe modo più volte di essere a Varenna. Durante una di queste visite dichiarò che il “villaggio” doveva prepararsi a diventare la capitale culturale e turistica della nuova provincia di Lecco, considerando il notevole patrimonio che conservava, da Villa Monastero al vecchio borgo sul lago e allo straordinario spazio panoramico di Olivedo sul centro Lario.
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Panorama del borgo di Varenna dal lago

L’esplosione turistica di Varenna è argomento di attualità, vista l’eccezionale affluenza di visitatori che giungono richiamati dall’ambiente, dalla storia e da tutto quello che il borgo può presentare. Il paese conserva anche un patrimonio religioso e spirituale che proprio venticinque anni fa, nell’aprile del 2000, veniva fatto conoscere grazie alla pubblicazione del compianto e non certo dimenticato prevosto don Lauro Consonni.
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Don Lauro Consonni

L’anno giubilare 2000 ha visto la pubblicazione a Varenna del volumetto “L’indulgenza delle sette chiese”. La ricerca del sacerdote ha avuto la collaborazione di Paolo Ferrara; la realizzazione si deve a Paolo Rusconi, la stampa ad Attilio Rusconi di Bellano.
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La prepositurale di San Giorgio

Varenna aveva nel Settecento i privilegi delle Basiliche di Roma, con l’indulgenza di sette chiese. Ma quali sono quelle indicate dalla Bolla papale? La parrocchiale di San Giorgio, gli oratori di Santa Marta, di Santa Maria Maddalena, di San Giovanni Battista, di San Giuseppe, della Beata Vergine Maria, nel monastero, e quello in località Fiumelatte. Questi edifici rappresentavano un giro simbolicamente sintetico a Roma di tutta la cristianità. Cinque chiese d’indulgenza a Varenna sono rimaste, due sono scomparse. Quella del monastero venne soppressa nel 1898; quella di San Giuseppe, nel giardino della Villa Andreossi, oggi Cipressi, fu abbattuta ancor prima, nel 1874.
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Il sindaco Enzo Venini

Era Varenna un tranquillo paese lariano, dove la comunità cristiana viveva intorno alle messe festive nella prepositurale di San Giorgio e nell'altra realtà ecclesiale che era quella di Fiumelatte. I Consigli Comunali, con il sindaco Enzo Venini, avvenivano nelle mattinate festive per consentire la partecipazione di coloro che per ragioni di lavoro erano lontani in settimana o che non potevano tardare a sedute notturne protratte sino a tarda ora.
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La passeggiata degli innamorati, sulla Riva Grande

È stato con il sindaco Enzo Venini che si è accennato per la prima volta a quella che doveva essere, ed è stata, la valorizzazione di Varenna: “il sentiero sulla riva degli innamorati, non solo del lago”, da Olivedo alla vecchia Riva Grande. L’inaugurazione ufficiale avverrà nella primavera 1983, con l’intervento del presidente del Senato della Repubblica Tommaso Morlino, pochi giorni prima del suo improvviso decesso a Palazzo Giustiniani a Roma. Al primo cittadino Enzo Venini è dedicato il piazzale di Olivedo.
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Il piazzale di Olivedo dedicato ad Enzo Venini

Varenna era ancora uno sconosciuto borgo lariano quando venne portato alla ribalta nazionale grazie alla trasmissione Rai TV “Lascia o raddoppia”, che ha visto fra i più popolari concorrenti il maestro locale Luigi Scannagatta, esperto di ornitologia. Era la primavera 1956.
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Il maestro Luigi Scannagatta

Tanti personaggi di un borgo trasformato dal turismo ritornano alla memoria accostando alla sua versione di massa quella spirituale, silenziosa, profonda e raccolta dell’indulgenza delle sette chiese: è la memoria che non tramonta, proiettata lontano, oltre il saliscendi della storia.
A.B.
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