Dervio: in 300 per la 'Cammina con gli Angeli Guia e Marco'
Si è svolta domenica a Dervio la quinta edizione della "Cammina con gli Angeli Guia e Marco", passeggiata che, dal 2018, ha per protagoniste la solidarietà e l'intenzione di sostenere tanto la Fondazione Maria Letizia Verga, tanto la Fondazione Bianca Garavaglia, attraverso per l'appunto una manifestazione podistica non competitiva aperta a tutti sotto la regia dell'AVIS Comunale di Bellano, gruppo di Dervio, Dorio e Valvarrone.

Ben 300 i partecipanti, radunati all'oratorio. Il gruppone si è poi spostato in piazza del municipio: dopo il taglio dei nastri, azzurro e rosa, per ricordare i piccoli Guia e Marco, prematuramente scomparsi, grandi e piccini si sono messi in marcia, potendo optare tra due tracciati da 5 o 2.5 chilometri.

Arrivo per tutti all'oratorio dove è stata offerta la merenda per poi lasciare spazio a due testimonianze legate allo scopo della camminata.

Per prima al microfono ha parlato mamma Annalisa, accompagnata dalla figlia Giulia, "curata a Monza 8 anni fa". Ha voluto ringraziare chi, come i genitori del comitato, sono arrivati a conoscere la struttura prima di lei e della sua piccola e attraverso anche iniziative come la "Cammina con gli Angeli" hanno permesso loro di trovare "la migliore assistenza, la migliore cura". "Dalla malattia si può guarire", ha altresì aggiunto portando, emozionata, la sua testimonianza, dicendosi poi orgogliosa, in riferimento alla Fondazione, di "fare parte della famiglia".

Dopo di lei un'altra mamma che ha raccontato come l'Istituto dei tumori di Milano nel 2017 l'abbia vista frequentare il reparto con suo figlio, trovando una grande accoglienza. "Fino a quando non si vive in prima persona una esperienza non si può capire a fondo", ha aggiunto, sottolineato l'importanza delle raccolte fonde, tanto per i pazienti quanto per le loro famiglie, essendo fondamentali per finanziare diverse attività che portano sollievo.

Don Andrea Molteni per terminare il pomeriggio ha presentato il "terzo ospite della giornata". Ha così raccontato di un giovane nato in una "famiglia bene di Milano nel 1991, non credente e che all'oratorio ha iniziato a conoscere Gesù. Si è affascinato di Lui e attraverso un sito ha presentato i miracoli eucaristici". Un giovane che con i lavori che faceva, attraverso le mance, aiutava i senzatetto del quartiere, fino a quando non si è ammalato. La malattia che l'ha colpito è stata la leucemia e proprio a Monza si è curato fino a quando è morto nel 2006. Il racconto del sacerdote era riferito alla vita di Carlo Acutis che nel 2020 è stato riconosciuto beato e la cui proclamazione a Santo avverrà a Roma la settima dopo Pasqua. Questa introduzione è servita per svelare la reliquia del beato Acutis che, proprio ieri, era a Dervio, "in via del tutto eccezionale - ha spiegato il parroco - Oggi abbiamo qui una parte del Cuore di Carlo".
Con la benedizione finale, il sacerdote ha ricordato come il gesto della camminata insieme simboleggia la condivisione di un cammino, rende solidali, uniti e forti.

Ben 300 i partecipanti, radunati all'oratorio. Il gruppone si è poi spostato in piazza del municipio: dopo il taglio dei nastri, azzurro e rosa, per ricordare i piccoli Guia e Marco, prematuramente scomparsi, grandi e piccini si sono messi in marcia, potendo optare tra due tracciati da 5 o 2.5 chilometri.

Arrivo per tutti all'oratorio dove è stata offerta la merenda per poi lasciare spazio a due testimonianze legate allo scopo della camminata.

Per prima al microfono ha parlato mamma Annalisa, accompagnata dalla figlia Giulia, "curata a Monza 8 anni fa". Ha voluto ringraziare chi, come i genitori del comitato, sono arrivati a conoscere la struttura prima di lei e della sua piccola e attraverso anche iniziative come la "Cammina con gli Angeli" hanno permesso loro di trovare "la migliore assistenza, la migliore cura". "Dalla malattia si può guarire", ha altresì aggiunto portando, emozionata, la sua testimonianza, dicendosi poi orgogliosa, in riferimento alla Fondazione, di "fare parte della famiglia".

Dopo di lei un'altra mamma che ha raccontato come l'Istituto dei tumori di Milano nel 2017 l'abbia vista frequentare il reparto con suo figlio, trovando una grande accoglienza. "Fino a quando non si vive in prima persona una esperienza non si può capire a fondo", ha aggiunto, sottolineato l'importanza delle raccolte fonde, tanto per i pazienti quanto per le loro famiglie, essendo fondamentali per finanziare diverse attività che portano sollievo.

Don Andrea Molteni per terminare il pomeriggio ha presentato il "terzo ospite della giornata". Ha così raccontato di un giovane nato in una "famiglia bene di Milano nel 1991, non credente e che all'oratorio ha iniziato a conoscere Gesù. Si è affascinato di Lui e attraverso un sito ha presentato i miracoli eucaristici". Un giovane che con i lavori che faceva, attraverso le mance, aiutava i senzatetto del quartiere, fino a quando non si è ammalato. La malattia che l'ha colpito è stata la leucemia e proprio a Monza si è curato fino a quando è morto nel 2006. Il racconto del sacerdote era riferito alla vita di Carlo Acutis che nel 2020 è stato riconosciuto beato e la cui proclamazione a Santo avverrà a Roma la settima dopo Pasqua. Questa introduzione è servita per svelare la reliquia del beato Acutis che, proprio ieri, era a Dervio, "in via del tutto eccezionale - ha spiegato il parroco - Oggi abbiamo qui una parte del Cuore di Carlo".
M.A.