Lecco: anniversario 208 per la Polizia Penitenziaria, 'forza discreta, ma incisiva'
Ricorre in questi giorni il 208° anniversario della fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, celebrato, a livello nazionale, a Roma, in Piazza del Popolo, il 25 marzo.

Quest’oggi anche Lecco ha fatto festa, con la cerimonia apertasi in piazza XX Settembre con il saluto ufficiale alle autorità intervenute a cominciare dal Prefetto Sergio Pomponio, dal Direttore dell'Ufficio V del Provveditorato Regionale, Generale di Brigata Aduo Vicenzi e dal sindaco Mauro Gattinoni “accolti” dalla direttrice della Casa Circondariale Luisa Mattina e dal comandante dal Comandante del reparto locale, il Sostituto Commissario Coordinatore Vincenzo Spagnuolo.
A Palazzo delle Paure, poi, Giada Vargiu, agente del Corpo, ha avviato il momento istituzionale, dando lettura del messaggio ufficiale della dottoressa Lina Di Domenico, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, riportando la voce e la visione dell’intera istituzione, “ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo racconta il peso e la fierezza di un mestiere che, più di ogni altro, custodisce e accompagna l’umanità ferita”.

A seguire il Comandante di Reparto, Vincenzo Spagnuolo, ha posto l’accento sulla trasformazione che, negli anni, ha interessato questa istituzione: “Siamo la quarta forza di polizia dello Stato. Una forza discreta, eppure profondamente incisiva. Siamo ispirati ai valori più alti di legalità, rispetto e umanità. Il futuro ci chiede specializzazione e unità: serve riorganizzare in una logica unitaria per affrontare ogni sfida” ha detto, ripercorrendo l’evoluzione del Corpo, interessato da diverse riforme, ora un sistema bifronte, non solo custodiale, che mira alla sicurezza ed alla rieducazione. “Un ambiente non sicuro non consente né trattamento penitenziario, né diritto al recupero” ha affermato, richiamando il significato profondo della missione penitenziaria: “Effettiva esecuzione della sanzione e recupero del reo: sono due binari che devono coesistere.”

La Direttrice Luisa Mattina ha poi espresso gratitudine autentica a nome di tutto il personale dell’istituto: “Svolgiamo un lavoro non comune. Questo momento di festa è anche momento di memoria: il mio pensiero va a coloro che, con disciplina e onore, operano ogni giorno all’interno del carcere”. E poi, con voce ferma ma vibrante, ha aggiunto: “Siamo custodi di anime sofferenti. Con pazienza e riserbo, dispensiamo speranza in un contesto in cui le persone rischiano di perderla per sempre”.
Il suo ringraziamento è stato poi esteso “alle famiglie del personale, spesso silenziose colonne di sostegno nei turni che durano più del dovuto”.

Il Generale di Brigata Aduo Vicenzi ha portato il messaggio del Provveditore Regionale Maria Milano Franco D'Aragona, sottolineando l’evoluzione sociale e relazionale del ruolo: “Le trasformazioni organizzative impongono nuove competenze: servono equilibrio, fermezza, umanità e speranza. Chi indossa la divisa oggi deve saper mediare, ascoltare, inserirsi nel tessuto sociale e mantenere sempre alta la dignità della persona”.

A chiusura della cerimonia, sono stati consegnati i riconoscimenti a due figure del Corpo in servizio a Lecco. Il Signor Prefetto Sergio Pomponio e il Generale Vicenzi hanno consegnato l’attestato di riconoscimento all’Assistente Junior Danilo Bottazzo, con una motivazione che è al tempo stesso elogio e testimonianza: “mostra una costante ed incondizionata disponibilità allo svolgimento dei compiti istituzionali che porta a compimento con notevole spirito di sacrificio, grande serietà, equilibrio e sensibilità nei confronti del prossimo. È animato da una non comune dedizione al lavoro, svolge ogni compito a lui affidato in modo impeccabile, manifestando ampia disponibilità alla amministrazione penitenziaria”.

Il Sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni e la Direttrice Luisa Mattina hanno conferito la nota di apprezzamento all’Assistente Capo Coordinatore Giuseppe Durante, figura di riferimento all’interno della struttura:
“si distingue per il suo elevato senso del dovere e il suo spirito di iniziativa. Ha maturato una consolidata esperienza anche nel Gruppo Operativo Mobile. È capace di affrontare ogni situazione connessa al servizio senza esitazione. Si è distinto per la tempestività e la premurosa azione in momenti di crisi”.

A chiudere la cerimonia, un gesto di futuro e memoria: gli alunni della classe quinta della scuola primaria De Amicis di Lecco, accompagnati dal maestro Giuseppe Caccialanza, hanno intonato con la tromba e le voci infantili la canzone “Oltre il confine”.
“Per l’esemplare senso del dovere, la sensibilità, la dedizione silenziosa e costante: a questi uomini e donne, in divisa e nell’ombra, va il nostro riconoscimento più sincero”. Si è chiusa così la cerimonia dedicata al Corpo di Polizia Penitenziaria, presidio discreto ma vitale della democrazia.

Quest’oggi anche Lecco ha fatto festa, con la cerimonia apertasi in piazza XX Settembre con il saluto ufficiale alle autorità intervenute a cominciare dal Prefetto Sergio Pomponio, dal Direttore dell'Ufficio V del Provveditorato Regionale, Generale di Brigata Aduo Vicenzi e dal sindaco Mauro Gattinoni “accolti” dalla direttrice della Casa Circondariale Luisa Mattina e dal comandante dal Comandante del reparto locale, il Sostituto Commissario Coordinatore Vincenzo Spagnuolo.

A seguire il Comandante di Reparto, Vincenzo Spagnuolo, ha posto l’accento sulla trasformazione che, negli anni, ha interessato questa istituzione: “Siamo la quarta forza di polizia dello Stato. Una forza discreta, eppure profondamente incisiva. Siamo ispirati ai valori più alti di legalità, rispetto e umanità. Il futuro ci chiede specializzazione e unità: serve riorganizzare in una logica unitaria per affrontare ogni sfida” ha detto, ripercorrendo l’evoluzione del Corpo, interessato da diverse riforme, ora un sistema bifronte, non solo custodiale, che mira alla sicurezza ed alla rieducazione. “Un ambiente non sicuro non consente né trattamento penitenziario, né diritto al recupero” ha affermato, richiamando il significato profondo della missione penitenziaria: “Effettiva esecuzione della sanzione e recupero del reo: sono due binari che devono coesistere.”

La Direttrice Luisa Mattina ha poi espresso gratitudine autentica a nome di tutto il personale dell’istituto: “Svolgiamo un lavoro non comune. Questo momento di festa è anche momento di memoria: il mio pensiero va a coloro che, con disciplina e onore, operano ogni giorno all’interno del carcere”. E poi, con voce ferma ma vibrante, ha aggiunto: “Siamo custodi di anime sofferenti. Con pazienza e riserbo, dispensiamo speranza in un contesto in cui le persone rischiano di perderla per sempre”.
Il suo ringraziamento è stato poi esteso “alle famiglie del personale, spesso silenziose colonne di sostegno nei turni che durano più del dovuto”.

Il Generale di Brigata Aduo Vicenzi ha portato il messaggio del Provveditore Regionale Maria Milano Franco D'Aragona, sottolineando l’evoluzione sociale e relazionale del ruolo: “Le trasformazioni organizzative impongono nuove competenze: servono equilibrio, fermezza, umanità e speranza. Chi indossa la divisa oggi deve saper mediare, ascoltare, inserirsi nel tessuto sociale e mantenere sempre alta la dignità della persona”.

A chiusura della cerimonia, sono stati consegnati i riconoscimenti a due figure del Corpo in servizio a Lecco. Il Signor Prefetto Sergio Pomponio e il Generale Vicenzi hanno consegnato l’attestato di riconoscimento all’Assistente Junior Danilo Bottazzo, con una motivazione che è al tempo stesso elogio e testimonianza: “mostra una costante ed incondizionata disponibilità allo svolgimento dei compiti istituzionali che porta a compimento con notevole spirito di sacrificio, grande serietà, equilibrio e sensibilità nei confronti del prossimo. È animato da una non comune dedizione al lavoro, svolge ogni compito a lui affidato in modo impeccabile, manifestando ampia disponibilità alla amministrazione penitenziaria”.

Il Sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni e la Direttrice Luisa Mattina hanno conferito la nota di apprezzamento all’Assistente Capo Coordinatore Giuseppe Durante, figura di riferimento all’interno della struttura:
“si distingue per il suo elevato senso del dovere e il suo spirito di iniziativa. Ha maturato una consolidata esperienza anche nel Gruppo Operativo Mobile. È capace di affrontare ogni situazione connessa al servizio senza esitazione. Si è distinto per la tempestività e la premurosa azione in momenti di crisi”.

A chiudere la cerimonia, un gesto di futuro e memoria: gli alunni della classe quinta della scuola primaria De Amicis di Lecco, accompagnati dal maestro Giuseppe Caccialanza, hanno intonato con la tromba e le voci infantili la canzone “Oltre il confine”.
“Per l’esemplare senso del dovere, la sensibilità, la dedizione silenziosa e costante: a questi uomini e donne, in divisa e nell’ombra, va il nostro riconoscimento più sincero”. Si è chiusa così la cerimonia dedicata al Corpo di Polizia Penitenziaria, presidio discreto ma vitale della democrazia.
Sa.A.