Lecco: mobbing, licenziamenti e precarietà, il quadro preoccupante della CISL
Un mercato del lavoro complessivamente meno dinamico, un’economia locale che manifesta segnali preoccupanti con molte imprese in crisi. Questo il quadro delineato nella conferenza di questa mattina promossa dall’Ufficio Vertenze della CISL Monza Brianza Lecco.
Mirco Scaccabarozzi, Segretario Generale CISL Monza Brianza Lecco, Antonio Mastroberti, Responsabile Ufficio Vertenze, e il segretario Roberto Frigerio hanno presentato ai presenti un’analisi dettagliata della situazione sul territorio, con particolare attenzione alle difficoltà affrontate dai lavoratori.

"Sono assunta a tempo indeterminato. Ora sono a casa in malattia: la causa è forte gastrite e attacchi di ansia, causati dall'ambiente in cui lavoro. Tutti i giorni sono sottoposta a bestemmie in faccia e urla, vengo isolata e mobbizzata, mentre i mei colleghi ridono. Ora sono a casa in malattia, ho avvisato per tempo l'azienda, ma i miei colleghi ignorano i certificati che invio. Non sono l’unica a cui è successo, ti portano al licenziamento. Posso fare qualcosa? Licenziarmi per giusta causa?". Questa è solo una delle tantissime e-mail che ogni giorno vengono indirizzate alla casella di posta dell'Ufficio.
Antonio Mastroberti ha sottolineato come il 2024 abbia visto un incremento significativo delle vertenze rispetto all'anno precedente: "Abbiamo registrato 1.016 casi, contro gli 812 del 2023". Un dato che, secondo il responsabile, testimonia una crescente consapevolezza da parte dei lavoratori rispetto ai propri diritti e al benessere sul luogo di lavoro, ma anche una realtà, in alcuni settori, sempre più problematica. "Sempre più persone ci contattano per casi di mobbing, licenziamenti dopo lunghi periodi di malattia e discriminazioni di vario genere" ha aggiunto, evidenziando l’aumento delle denunce per malattie professionali, salite del 30% rispetto all'anno scorso. "Anche se scontiamo una legislazione che contempla prevalentemente patologie di natura fisica, molto meno che psichica".

Anche Mirco Scaccabarozzi ha evidenziato il ruolo dell'Ufficio Vertenze come osservatorio privilegiato del mercato del lavoro: "Assistiamo a un quadro particolarmente preoccupante, con un aumento del contenzioso all’interno delle aziende. Dopo il calo registrato post-Covid, dovuto alla forte ripresa economica, oggi i numeri delle vertenze superano quelli del periodo pre-pandemia".
Tra le situazioni più critiche, il segretario ha citato il crescente numero di imprese in liquidazione giudiziale, con gravi ripercussioni sui lavoratori, molti dei quali si ritrovano senza tutele e con crediti da recuperare. "I licenziamenti per motivi economici sono in aumento, così come quelli disciplinari e quelli a seguito di lunghi periodi di malattia. In questi casi, spesso il lavoratore viene licenziato perché ha esaurito il periodo di malattia retribuito, senza alcuna possibilità di ricollocamento interno".

Un altro aspetto critico emerso riguarda la discriminazione sul luogo di lavoro. "Le donne sono ancora fortemente penalizzate - ha spiegato Scaccabarozzi - soprattutto in termini di differenze salariali e accesso a posizioni di responsabilità. Il part-time femminile è significativamente più alto rispetto a quello maschile, e non sempre per ragioni organizzative".
Le problematiche non si limitano al gender gap: i lavoratori somministrati, ad esempio, si trovano spesso in condizioni di disparità rispetto ai dipendenti diretti. "Non di rado ci troviamo ad affrontare casi in cui ai lavoratori somministrati non vengono riconosciuti premi aziendali o altri benefici", ha aggiunto Frigerio, "oppure situazioni in cui questi lavoratori rimangono nella stessa azienda per anni senza mai essere stabilizzati, mantenendo così una condizione di precariato permanente".

Un tema particolarmente sensibile è quello delle molestie e dell'ambiente tossico nei luoghi di lavoro. "Sempre più lavoratori ci segnalano situazioni di stress, ansia e depressione legate all’ambiente lavorativo" ha dichiarato Scaccabarozzi. "Dieci anni fa, un caso su dieci riguardava il malessere psicologico; oggi siamo al 50-60%". Per contrastare questi fenomeni, la CISL ha attivato uno sportello di assistenza per indirizzare i lavoratori verso centri di supporto psicologico e fornire consulenza su come affrontare situazioni di mobbing e discriminazione. "Abbiamo anche un modello anti-molestie e anti-discriminazione, attivo dal 2018, che rappresenta un unicum nel panorama regionale".

Roberto Frigerio ha infine evidenziato come la crescente incertezza economica stia influenzando il comportamento dei lavoratori. "Le dimissioni sono diminuite significativamente - ha affermato - segno di un mercato del lavoro meno dinamico. Se fino a qualche anno fa era più semplice cambiare azienda, oggi i lavoratori tendono a restare per timore di non trovare un’alternativa". Il fenomeno è particolarmente evidente nei settori dei servizi e della metalmeccanica, dove il contenzioso è sempre stato elevato. "Nel settore della ristorazione, ad esempio, il lavoro grigio e nero è ancora molto diffuso, mentre nell’edilizia molti lavoratori vengono pagati a giornata, senza alcuna certezza sui propri diritti".
Un’ultima riflessione riguarda la conciliazione extragiudiziale. "Sempre più lavoratori preferiscono chiudere le vertenze con un accordo, piuttosto che affrontare una causa lunga e costosa" ha spiegato Scaccabarozzi. "Solo lo scorso anno abbiamo sottoscritto circa 587 conciliazioni, spesso per risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro".

Un aspetto incentivato dal Jobs Act, che ha ridotto i risarcimenti per i licenziamenti illegittimi, rendendo necessaria, per coloro che hanno poche mensilità da recuperare, la conciliazione tra le parti. "Anche il settore metalmeccanico vede molte vertenze legate agli straordinari: se il lavoratore li svolge in modo continuativo, questi devono incidere su ferie, tredicesima e permessi, ma non sempre questo avviene. In questi casi interveniamo per tutelare i diritti dei lavoratori".
Mirco Scaccabarozzi, Segretario Generale CISL Monza Brianza Lecco, Antonio Mastroberti, Responsabile Ufficio Vertenze, e il segretario Roberto Frigerio hanno presentato ai presenti un’analisi dettagliata della situazione sul territorio, con particolare attenzione alle difficoltà affrontate dai lavoratori.

Da sinistra Roberto Frigerio, Antonio Mastroberti, Mirco Scaccabarozzi
"Sono assunta a tempo indeterminato. Ora sono a casa in malattia: la causa è forte gastrite e attacchi di ansia, causati dall'ambiente in cui lavoro. Tutti i giorni sono sottoposta a bestemmie in faccia e urla, vengo isolata e mobbizzata, mentre i mei colleghi ridono. Ora sono a casa in malattia, ho avvisato per tempo l'azienda, ma i miei colleghi ignorano i certificati che invio. Non sono l’unica a cui è successo, ti portano al licenziamento. Posso fare qualcosa? Licenziarmi per giusta causa?". Questa è solo una delle tantissime e-mail che ogni giorno vengono indirizzate alla casella di posta dell'Ufficio.
Antonio Mastroberti ha sottolineato come il 2024 abbia visto un incremento significativo delle vertenze rispetto all'anno precedente: "Abbiamo registrato 1.016 casi, contro gli 812 del 2023". Un dato che, secondo il responsabile, testimonia una crescente consapevolezza da parte dei lavoratori rispetto ai propri diritti e al benessere sul luogo di lavoro, ma anche una realtà, in alcuni settori, sempre più problematica. "Sempre più persone ci contattano per casi di mobbing, licenziamenti dopo lunghi periodi di malattia e discriminazioni di vario genere" ha aggiunto, evidenziando l’aumento delle denunce per malattie professionali, salite del 30% rispetto all'anno scorso. "Anche se scontiamo una legislazione che contempla prevalentemente patologie di natura fisica, molto meno che psichica".

Anche Mirco Scaccabarozzi ha evidenziato il ruolo dell'Ufficio Vertenze come osservatorio privilegiato del mercato del lavoro: "Assistiamo a un quadro particolarmente preoccupante, con un aumento del contenzioso all’interno delle aziende. Dopo il calo registrato post-Covid, dovuto alla forte ripresa economica, oggi i numeri delle vertenze superano quelli del periodo pre-pandemia".
Tra le situazioni più critiche, il segretario ha citato il crescente numero di imprese in liquidazione giudiziale, con gravi ripercussioni sui lavoratori, molti dei quali si ritrovano senza tutele e con crediti da recuperare. "I licenziamenti per motivi economici sono in aumento, così come quelli disciplinari e quelli a seguito di lunghi periodi di malattia. In questi casi, spesso il lavoratore viene licenziato perché ha esaurito il periodo di malattia retribuito, senza alcuna possibilità di ricollocamento interno".

Un altro aspetto critico emerso riguarda la discriminazione sul luogo di lavoro. "Le donne sono ancora fortemente penalizzate - ha spiegato Scaccabarozzi - soprattutto in termini di differenze salariali e accesso a posizioni di responsabilità. Il part-time femminile è significativamente più alto rispetto a quello maschile, e non sempre per ragioni organizzative".
Le problematiche non si limitano al gender gap: i lavoratori somministrati, ad esempio, si trovano spesso in condizioni di disparità rispetto ai dipendenti diretti. "Non di rado ci troviamo ad affrontare casi in cui ai lavoratori somministrati non vengono riconosciuti premi aziendali o altri benefici", ha aggiunto Frigerio, "oppure situazioni in cui questi lavoratori rimangono nella stessa azienda per anni senza mai essere stabilizzati, mantenendo così una condizione di precariato permanente".

Un tema particolarmente sensibile è quello delle molestie e dell'ambiente tossico nei luoghi di lavoro. "Sempre più lavoratori ci segnalano situazioni di stress, ansia e depressione legate all’ambiente lavorativo" ha dichiarato Scaccabarozzi. "Dieci anni fa, un caso su dieci riguardava il malessere psicologico; oggi siamo al 50-60%". Per contrastare questi fenomeni, la CISL ha attivato uno sportello di assistenza per indirizzare i lavoratori verso centri di supporto psicologico e fornire consulenza su come affrontare situazioni di mobbing e discriminazione. "Abbiamo anche un modello anti-molestie e anti-discriminazione, attivo dal 2018, che rappresenta un unicum nel panorama regionale".

Roberto Frigerio ha infine evidenziato come la crescente incertezza economica stia influenzando il comportamento dei lavoratori. "Le dimissioni sono diminuite significativamente - ha affermato - segno di un mercato del lavoro meno dinamico. Se fino a qualche anno fa era più semplice cambiare azienda, oggi i lavoratori tendono a restare per timore di non trovare un’alternativa". Il fenomeno è particolarmente evidente nei settori dei servizi e della metalmeccanica, dove il contenzioso è sempre stato elevato. "Nel settore della ristorazione, ad esempio, il lavoro grigio e nero è ancora molto diffuso, mentre nell’edilizia molti lavoratori vengono pagati a giornata, senza alcuna certezza sui propri diritti".
Un’ultima riflessione riguarda la conciliazione extragiudiziale. "Sempre più lavoratori preferiscono chiudere le vertenze con un accordo, piuttosto che affrontare una causa lunga e costosa" ha spiegato Scaccabarozzi. "Solo lo scorso anno abbiamo sottoscritto circa 587 conciliazioni, spesso per risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro".

Un aspetto incentivato dal Jobs Act, che ha ridotto i risarcimenti per i licenziamenti illegittimi, rendendo necessaria, per coloro che hanno poche mensilità da recuperare, la conciliazione tra le parti. "Anche il settore metalmeccanico vede molte vertenze legate agli straordinari: se il lavoratore li svolge in modo continuativo, questi devono incidere su ferie, tredicesima e permessi, ma non sempre questo avviene. In questi casi interveniamo per tutelare i diritti dei lavoratori".
Sa.A.