Fiab Lecco: dopo oltre dieci anni Ludovico Cameroni lascia il consiglio

L’8 aprile del 2014, quando al Barcaiolo, a Pescarenico, è stata fondata la sezione lecchese della Fiab (allora Federazione italiana amici della bicicletta e oggi Federazione italiana ambiente e bicicletta), Lodovico Cameroni era il primo dei 18 firmatari che ne hanno sottoscritto l’atto costitutivo e, contestualmente, era stato subito eletto presidente del consiglio direttivo della neonata associazione.
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Lodovico Cameroni
Non poteva che essere altrimenti: Cameroni, fin dai primi anni 2000, ha iniziato a raccogliere attorno a sé le persone che sul territorio erano animate dalla sua stessa passione per la bicicletta. Uno zoccolo duro che ha permesso al sodalizio di evolvere da “costola” di Legambiente di Valmadrera fino a diventare entità autonoma.
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Alcune iniziative di questi anni

È stato sempre Cameroni a guidare, da presidente, i primi dieci anni di Fiab Lecco-Ciclabile e a contribuire alla sua crescita, che si può misurare non solo dai sempre più numerosi progetti e attività che l’associazione promuove ma anche dal numero di soci passati dai dieci iniziali ai 163 dello scorso anno.
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Nel 2020 Cameroni aveva lasciato la presidenza, eredita da Paola Schiesaro, pur rimanendo nel direttivo, mentre con l’ultima assemblea del 18 febbraio scorso ha deciso di lasciare anche il suo posto nel direttivo, con il testimone raccolto da Daniela Zuccoli, per “far posto alle giovani generazioni”. Non cesserà però il suo impegno all’interno dell’associazione: Cameroni continuerà a curare il sito e a partecipare attivamente agli eventi che saranno di volta in volta promossi.
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“A nome del direttivo rivolgo un ringraziamento enorme a Lodovico per la sua dedizione e per lo stimolo continuo che ci ha fornito anche, a volte, in modo critico e schietto - ha scritto Paola Schiesaro, presidente in uscita a seguito dell’assemblea che ha eletto a questa carica Giovanni Ponziani - A titolo personale gli devo molto di più di un ringraziamento. Mi ha sempre dimostrato fiducia e stima, anche quando il mio temperamento spigoloso non rendeva facile la discussione. Caro Lodovico, se non ci fossi bisognerebbe inventarti… come ci capita, a volte, di dire. E questa è certamente l’occasione giusta”.
M.V.
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