Eco-isole e bidoni smart: prendono piede a Lecco le novità del PNRR per lo smaltimento dei rifiuti

Procede il progetto del Pnrr grazie al quale il Comune di Lecco, insieme a Silea, sta implementando in città dei nuovi sistemi di raccolta dei rifiuti con l’obiettivo di “aumentare la raccolta differenziata” e “migliorare il servizio” attraverso azioni di ottimizzazione e messa a sistema dei diversi interventi. A fare il punto è stata l’assessore Renata Zuffi, insieme all’ingegner Chiara Brebbia, durante la riunione della commissione quinta di giovedì sera. 
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Non ci sono grandi novità rispetto a quanto già presentato in passato, se non una modifica rispetto al progetto delle isole interrate che dalle 64 previste sono state portate a 44, con la differenza che sarà coperta da 20 contenitori fuori terra. Entrambi questi sistemi hanno lo scopo di offrire un’opportunità di conferimento, per i soli sacchi viola, ulteriore rispetto al passaggio porta a porta così da limitare l’impatto negativo dei sacchi esposti, soprattutto nel cuore della città.
Le 44 “bocche” del centro saranno distribuite in nove ecoisole: in zona Maplensata, due sul lungolago, in piazza Cermenati, in piazza Garibaldi, in piazza Manzoni, in via Sassi, in viale Dante e in largo Montenegro. I contenitori fuori terra invece saranno posizionati in aree decentrate (Falghera, Malnago, corso Promessi Sposi, via Pra’ Corvino) dove la raccolta porta a porta è difficoltosa per via della conformazione del territorio e saranno a disposizione di utenze specifiche. “Si tratta di una sperimentazione - ha chiarito Brebbia - ma l’obiettivo è che per queste utenze il nuovo servizio vada progressivamente a sostituire il porta a porta”.

Il progetto prevede anche l’installazione di ulteriori eco-cassette rispetto a quelle già installate in via Nava e in piazza Affari: due postazioni in piazza V alpini e una sul piazzale Francesca Vera Ciceri (alla partenza della funivia). Ci sarà poi un’isola multi-raccolta fuori dal centro di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle utenze domestiche con un numero di accessi annuo limitato, pensato, ad esempio, per smaltire i propri rifiuti prima delle vacanze. Ci saranno poi cinque eco-stazioni per la raccolta di pannolini e ausili sanitari assorbenti, ovvero il sacco azzurro, nei pressi di alcune scuole dell’infanzia; dieci ecostazioni informatizzate per piccoli elettrodomestici vicino alle scuole e 50 smart bin (i cosiddetti cestini intelligenti che compattano i rifiuti) distribuiti sul lungolago, nei parchi e in alcune zone di media montagna, con l’obiettivo di salvaguardare il decoro e diminuire il numero di passaggi per lo svuotamento da parte degli operatori. Sono già stati invece posizionati i nuovi distributori automatici di sacchi in via Sora, via Nullo e via Ticozzi, mancano quelli al Laorca Lab e in via Gondola.

Un progetto che piace ai consiglieri ma che non è privo di criticità, che sono state puntualmente riportate in aula. Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha fatto presente il tema del costo e della difficoltà tecnica della manutenzione che comporta l’uso di sistemi tecnologici quali quelli di cui sta dotando la città, il consigliere Giovanni Tagliaferri (Gruppo misto) si è chiesto se, nel caso delle utenze domestiche, l’idea di rimettere dei cassonetti, seppur tecnologici, in sostituzione del porta a porta, non rappresenti un passo indietro. Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) ha invece ricordato l’importanza di informare i cittadini di tutte queste novità e di controllare l’utilizzo che l’utenza farà dei nuovi sistemi. Stefano Parolari, infine, ha sollevato la preoccupazione che le isole dedicate alla raccolta dei rifiuti non diventino dei luoghi dove abbandonare cose di ogni genere.

Un altro tassello importante delle novità che riguardano l’igiene urbana cittadina è stata l’apertura del nuovo centro di raccolta. In merito è intervenuto Fabio Pilò di Silea: “Può accedervi chiunque abbia un’utenza Tari registrata nel Comune di Lecco e possono esservi conferiti solo i rifiuti urbani. Sono naturalmente ammesse anche le utenze non domestiche, ad accezione delle aziende edili, che però devono fare un iter burocratico per registrarsi, così come prevede la legge. Mentre per lo smaltimento dei cosiddetti rifiuti speciali, come l’eternit o il cartongesso, serve rivolgersi a operatori specializzati”. 

A livello pratico l’accesso al centro è molto semplice: basta avvicinarsi al totem, esibire il codice a barre del tesserino sanitario o della carta di identità elettronica, selezionare la tipologia di prodotto che si intende conferire, e a quel punto la sbarra si apre. Si può entrare con qualunque veicolo, a piedi, in bicicletta, con i trattorini e con qualunque auto, anche con una di proprietà di una persona che non risiede a Lecco, perché il sistema non legge le targhe. Non è invece consentito accedere con mezzi aziendali come furgoncini o van. Chi ne possiede uno di questo tipo che però non è usato a livello aziendale deve seguire la stessa procedura riservata alle utenze non domestiche, ovvero identificarsi con un QR-code che va richiesto sul sito di Silea. 
Diversi consiglieri comunali hanno segnalato che nella pratica gli intoppi sono frequenti, sia perché il sistema di ingresso identifica come aziendali anche auto che non lo sono, sia perché alcune tessere consumate o sbiadite non vengono visualizzate dal lettore. Da Silea assicurano che gli aggiustamenti sono in corso d’opera. 
M.V.
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