Capolavoro per Lecco: conclusa la 6^ edizione, 11.219 i visitatori
Si è conclusa ieri sera la sesta edizione di “Capolavoro per Lecco”, l’evento espositivo promosso e organizzato dalla Comunità pastorale e dall’Associazione culturale Madonna del Rosario in collaborazione con il Comune, svoltosi al primo piano di Palazzo delle Paure dal 5 dicembre scorso, dal titolo “In grembo la speranza”. E, in questi tre mesi, sono stati complessivamente 11.219 i visitatori che hanno potuto ammirare le due opere esposte: la “Pala Tezi” del Perugino e la “Madonna adorante” di Giovanni Antonio di Giordano, accompagnate dal video con la recitazione di alcuni brani scelti sul tema a cura di Sonia Bergamasco. Un numero di visitatori secondo solo a quello fatto registrare in occasione della prima edizione.

“Capolavoro per Lecco si è confermato un appuntamento atteso, sentito e vissuto innanzitutto dalla comunità lecchese, ma non solo: la sua proposta ha saputo, anche quest’anno, superare i confini della provincia per ampliarsi a livello regionale e nazionale, coinvolgendo un pubblico eterogeneo per interessi ed età - sottolinea Mons. Bortolo Uberti, Prevosto di Lecco e Presidente dell’Associazione culturale Madonna del Rosario -. Il tema scelto per questa edizione, molto in linea con il Giubileo della Chiesa universale, ha saputo coinvolgere e toccare molti cuori, stimolando ad una riflessione sul tema della speranza di cui ciascuno di noi, e la comunità tutta, deve farsi portatore. Una speranza che passa dall’irrompere di Cristo nella storia dell’uomo e dalla salvezza di cui è portatore. Una speranza che è parola e presenza che si rivolge a tutti, credenti e non”.

“A livello artistico, il dialogo tra le due opere esposte, entrambe così belle e al tempo stesso così diverse e complementari tra loro, ha costituito un elemento di grandissimo interesse per i visitatori: la speranza perfetta e serena che emana la “Pala Tezi” e quella fragile e umile che comunica la statua di Antonio di Giordano - continua Mons. Uberti -. Ma se del capolavoro del Perugino già tutto si sapeva, la scelta dell’Associazione di farsi carico del restauro e dei relativi studi analitici sulla statua di Castelluccio ha consentito di gettare nuova luce su quest’opera e sul suo autore. Il percorso espositivo è stato di fondamentale aiuto per la valorizzazione dei due capolavori e per la costruzione del dialogo personale tra ogni visitatore e la singola opera, grazie anche al supporto fondamentale di oltre 70 ragazzi in PCTO e di moltissimi volontari, formati per guidare e svelare le opere in mostra, consentendone una fruizione assolutamente originale, ma anche per documentare con il linguaggio dei social il racconto quotidiano. Ugualmente importante è stato il contributo degli studiosi e dei musicisti intervenuti a più riprese, che hanno arricchito ulteriormente di contenuto e valore l’esperienza proposta”.
“Un ringraziamento particolare, a conclusione di questa edizione, va a tutto il Comitato promotore, che ha visto ciascun componente mettere in gioco le proprie competenze e professionalità - conclude Mons. Uberti -. Ma Capolavoro per Lecco non potrebbe realizzarsi senza il sostegno convinto delle Istituzioni (a partire dal Comune di Lecco, da Regione Lombardia, dalla Camera di Commercio di Como-Lecco e dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese) e il contributo appassionato e generoso di numerose aziende e associazioni, che sono divenute nel tempo veri e propri compagni di cammino in un’esperienza che ogni anno, per tre mesi, segna la nostra comunità. A tutti loro va la nostra più sincera gratitudine per aver reso possibile ancora una volta che il miracolo di Capolavoro per Lecco si realizzasse”.

Grande soddisfazione anche quella espressa dal vice sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza: “Grazie a Capolavoro per Lecco, anche quest’anno per tre mesi la sede espositiva di Palazzo delle Paure è stata il luogo di un’importante esperienza culturale. Il valore della proposta artistica e l’originalità del percorso di riflessione personale e comunitario che l’Associazione culturale e la Comunità pastorale Madonna del Rosario ci hanno permesso di compiere con l’aiuto dei giovani delle scuole superiori del territorio e dei volontari costituiscono la cifra emblematica di questo evento, che resta un modello unico a livello lombardo. Siamo grati e orgogliosi di questa unicità e particolarmente soddisfatti che la proposta di Capolavoro abbia incontrato ancora una volta l’interesse di così tanti visitatori. L’attualità del suo messaggio, legato all’invito di riscoprire in noi la speranza, è una provocazione che mi auguro possa contagiare la nostra comunità”.

“Capolavoro per Lecco si è confermato un appuntamento atteso, sentito e vissuto innanzitutto dalla comunità lecchese, ma non solo: la sua proposta ha saputo, anche quest’anno, superare i confini della provincia per ampliarsi a livello regionale e nazionale, coinvolgendo un pubblico eterogeneo per interessi ed età - sottolinea Mons. Bortolo Uberti, Prevosto di Lecco e Presidente dell’Associazione culturale Madonna del Rosario -. Il tema scelto per questa edizione, molto in linea con il Giubileo della Chiesa universale, ha saputo coinvolgere e toccare molti cuori, stimolando ad una riflessione sul tema della speranza di cui ciascuno di noi, e la comunità tutta, deve farsi portatore. Una speranza che passa dall’irrompere di Cristo nella storia dell’uomo e dalla salvezza di cui è portatore. Una speranza che è parola e presenza che si rivolge a tutti, credenti e non”.

Monsignor Bortolo Uberti
“A livello artistico, il dialogo tra le due opere esposte, entrambe così belle e al tempo stesso così diverse e complementari tra loro, ha costituito un elemento di grandissimo interesse per i visitatori: la speranza perfetta e serena che emana la “Pala Tezi” e quella fragile e umile che comunica la statua di Antonio di Giordano - continua Mons. Uberti -. Ma se del capolavoro del Perugino già tutto si sapeva, la scelta dell’Associazione di farsi carico del restauro e dei relativi studi analitici sulla statua di Castelluccio ha consentito di gettare nuova luce su quest’opera e sul suo autore. Il percorso espositivo è stato di fondamentale aiuto per la valorizzazione dei due capolavori e per la costruzione del dialogo personale tra ogni visitatore e la singola opera, grazie anche al supporto fondamentale di oltre 70 ragazzi in PCTO e di moltissimi volontari, formati per guidare e svelare le opere in mostra, consentendone una fruizione assolutamente originale, ma anche per documentare con il linguaggio dei social il racconto quotidiano. Ugualmente importante è stato il contributo degli studiosi e dei musicisti intervenuti a più riprese, che hanno arricchito ulteriormente di contenuto e valore l’esperienza proposta”.


Un'immagine scattata all'inaugurazione
Grande soddisfazione anche quella espressa dal vice sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza: “Grazie a Capolavoro per Lecco, anche quest’anno per tre mesi la sede espositiva di Palazzo delle Paure è stata il luogo di un’importante esperienza culturale. Il valore della proposta artistica e l’originalità del percorso di riflessione personale e comunitario che l’Associazione culturale e la Comunità pastorale Madonna del Rosario ci hanno permesso di compiere con l’aiuto dei giovani delle scuole superiori del territorio e dei volontari costituiscono la cifra emblematica di questo evento, che resta un modello unico a livello lombardo. Siamo grati e orgogliosi di questa unicità e particolarmente soddisfatti che la proposta di Capolavoro abbia incontrato ancora una volta l’interesse di così tanti visitatori. L’attualità del suo messaggio, legato all’invito di riscoprire in noi la speranza, è una provocazione che mi auguro possa contagiare la nostra comunità”.
