Allevamento non a norma nel lecchese: ATS sequestra 30 animali
Un allevamento di quasi 50 tra capre e cavalli, privo delle apposite autorizzazioni previste per il possesso di quel numero di capi e in condizioni di degrado. È quanto hanno scoperto nei giorni scorsi nel territorio lecchese - alle porte del capoluogo - i veterinari di ATS Brianza, impegnati in un’attività di indagine congiunta con i Carabinieri Forestali del Comando Provinciale. Proprio da un’iniziale segnalazione dei militari sono partite le verifiche circa la presenza di una ventina di capre in un terreno adibito a pascolo, sprovvisto di strutture adeguate al ricovero del bestiame, e dotato solo di precarie tettoie metalliche con coperture posticce di teloni.
L’atteggiamento inizialmente poco collaborativo dell'affittuario del podere ha reso più difficoltose del dovuto le attività di identificazione dei capi e di verifica della loro provenienza. In attesa di poter effettuare con l’interessato un puntuale sopralluogo all’interno dell’area recintata, i veterinari di ATS hanno comunque rilevato dall’esterno la presenza di 35 capi caprini adulti e di una decina di capretti neonati, mentre in un altro terreno, nella sua disponibilità, sono stati trovati 11 equidi, tra asini e cavalli, di cui solo 3 regolarmente registrati. Il soggetto in questione è titolare di un “codice stalla”, autorizzato a detenere fino a un massimo di 9 capi per allevamento familiare, ma non possiede alcuna attività zootecnica, finalizzata alla riproduzione, commercializzazione o macellazione dei capi.
In occasione dell’effettivo sopralluogo all’interno della proprietà, risultavano presenti 19 esemplari, e sotto un bancale in legno è stata rilevata una carcassa di una capra, deceduta probabilmente nelle ultime 24 ore; un’altra, con ben la marca auricolare ben visibile, è stata disseppellita da un cumulo di terra smosso di recente. Tutti gli animali presenti, tenuti in precarie condizioni igienico-sanitarie, unitamente ai cavalli, trovati nell’altro terreno, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e trasferiti in altri allevamenti, sotto la custodia di operatori autorizzati. ATS sta valutando la sospensione dell’attività. Indagini inoltre sono in corso per scoprire dove siano finite le circa 15 capre, mancanti al censimento in occasione del secondo sopralluogo. Dall’esito di ulteriori accertamenti saranno valutati anche gli eventuali risvolti di natura penale.

In occasione dell’effettivo sopralluogo all’interno della proprietà, risultavano presenti 19 esemplari, e sotto un bancale in legno è stata rilevata una carcassa di una capra, deceduta probabilmente nelle ultime 24 ore; un’altra, con ben la marca auricolare ben visibile, è stata disseppellita da un cumulo di terra smosso di recente. Tutti gli animali presenti, tenuti in precarie condizioni igienico-sanitarie, unitamente ai cavalli, trovati nell’altro terreno, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e trasferiti in altri allevamenti, sotto la custodia di operatori autorizzati. ATS sta valutando la sospensione dell’attività. Indagini inoltre sono in corso per scoprire dove siano finite le circa 15 capre, mancanti al censimento in occasione del secondo sopralluogo. Dall’esito di ulteriori accertamenti saranno valutati anche gli eventuali risvolti di natura penale.

La tutela della salute e del benessere degli animali in allevamento, dunque il controllo sul comportamento di chi alleva bestiame a vario titolo, è una delle priorità assolute per ATS Brianza, anche in considerazione del legame con la salute delle persone. “La salvaguardia degli animali è un impegno che ci vede costantemente in prima linea – dichiara il dottor Fabio Ravanelli, Direttore Sanità Animale del Dipartimento Veterinario di ATS Brianza –. La situazione riscontrata in questo allevamento è inaccettabile; il nostro Dipartimento, in collaborazione con forze dell’ordine e autorità locali, continuerà a monitorare attentamente il territorio per prevenire simili incresciose situazioni”.
