Lecco-Bergamo: io calolziese di destra, sto col Comitato
La storia infinita della strada LECCO-BERGAMO è arrivata ad un momento nevralgico, nel senso che sta scompigliando le terminazioni nervose del mondo politico. A Calolziocorte, ho assistito alla conferenza stampa di presentazione del comitato apartitico “Insieme per una diversa Lecco-Bergamo” e poi ho partecipato all’assemblea pubblica da esso organizzata.
Il percorso contestato è quello deciso dal Commissario straordinario Luigi Valerio Sant’Andrea, praticamente da un burocrate, che fa in modo asettico il proprio lavoro. Il comitato propone invece un collegamento, che dall’imbocco di Chiuso arriva al ponte Cesare Cantù, passando sopra l’abitato di Calolziocorte, per non sventrare il paese e risolvere così il problema della viabilità.
Il Sindaco leghista di Calolziocorte appare passivamente appiattito sulla posizione del Commissario straordinario, lasciandogli devastare il territorio e rovinare il Lavello, uno dei pochi posti belli del paese. Un Sindaco dovrebbe invece affrontare la questione con passione in difesa del Comune e dei suoi cittadini. Se poi si devono spendere molti soldi, almeno si spendano bene.
A mio parere andrebbe redatto un documento comune da far firmare ai calolziesi, per poi sottoporlo al Commissario straordinario. In assemblea un uomo dalla sala ha proposto di far intervenire il Commissario ad un incontro pubblico, per esporgli i dubbi e le richieste della popolazione, ma gli è stato risposto che ciò non è possibile. Io dico che se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto; vale a dire che se il Commissario non può venire ad un incontro pubblico, una montagna di firme può andare da lui.
Devo anche tirare una zampata alle terminazioni nervose di Zamperini, che pare abbia copiato la richiesta di audizione in Regione di Fragomeli.
Concludo. Sono venuta ad abitare a Calolziocorte nell’anno 2019; la mia casa, la mia vita e i miei amici ora sono qui; dunque io, calolziese di Destra, sto col comitato.
Il percorso contestato è quello deciso dal Commissario straordinario Luigi Valerio Sant’Andrea, praticamente da un burocrate, che fa in modo asettico il proprio lavoro. Il comitato propone invece un collegamento, che dall’imbocco di Chiuso arriva al ponte Cesare Cantù, passando sopra l’abitato di Calolziocorte, per non sventrare il paese e risolvere così il problema della viabilità.
Il Sindaco leghista di Calolziocorte appare passivamente appiattito sulla posizione del Commissario straordinario, lasciandogli devastare il territorio e rovinare il Lavello, uno dei pochi posti belli del paese. Un Sindaco dovrebbe invece affrontare la questione con passione in difesa del Comune e dei suoi cittadini. Se poi si devono spendere molti soldi, almeno si spendano bene.
A mio parere andrebbe redatto un documento comune da far firmare ai calolziesi, per poi sottoporlo al Commissario straordinario. In assemblea un uomo dalla sala ha proposto di far intervenire il Commissario ad un incontro pubblico, per esporgli i dubbi e le richieste della popolazione, ma gli è stato risposto che ciò non è possibile. Io dico che se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto; vale a dire che se il Commissario non può venire ad un incontro pubblico, una montagna di firme può andare da lui.
Devo anche tirare una zampata alle terminazioni nervose di Zamperini, che pare abbia copiato la richiesta di audizione in Regione di Fragomeli.
Concludo. Sono venuta ad abitare a Calolziocorte nell’anno 2019; la mia casa, la mia vita e i miei amici ora sono qui; dunque io, calolziese di Destra, sto col comitato.
Patrizia Ernani Locatelli