Lecco-Bergamo: Zamperini chiede l'audizione, voluta da Fragomeli

La ricostruzione potrebbe essere questa: il Comitato di Chiuso "spinge", su Lecco, per avere aggiornamenti da Comune e Provincia, con quest'ultima che ormai però si è spogliata dalla questione, passando la patata bollente a SIMICO; il consigliere dem Gian Mario Fragomeli, "sul pezzo" già quando sedeva in Parlamento, porta la questione in Regione. O almeno ci prova: il 27 gennaio - con un tempismo perfetto anche rispetto alla nascita del nuovo Comitato calolziese che si dice apartitico, ma ha quale vicepresidente l'ex segretario del circolo PD (di Molteno, tra l'altro) - protocolla una richiesta di audizione in Commissione V - Territorio, infrastrutture e mobilità.

Vuole - e lo sostengono i colleghi di partito Alfredo Simone Negri e Luigi Ponti, secondo e terzo firmatario dell'istanza - vengano sentiti gli "stakeholder interessati dalla realizzazione della ss639 - variante di Vercurago - Lotto San Gerolamo".

Un mese dopo - 26 febbraio - lo stesso identico testo, lievemente rimaneggiato nella forma, ma non nella sostanza, senza per esempio cambiare l'elenco degli interlocutori, né quanto a ordine né quanto a "invitati", viene avallato anche dal consigliere regionale Giacomo Zamperini, forse dimenticando di essere in maggioranza in Regione, su un fronte opposto a quello del PD, con cui però già in altre occasioni ha "palleggiato" anche in ottica anti Mauro, "quello giusto", Piazza.
Senza coinvolgere altri colleghi meloniani - e a quanto pare senza nemmeno informare della mossa il presidente provinciale del partito che a inizio settimana si è fatto fotografare con gli altri paladini del centrodestra lecchese, dopo essersi giurati reciproca fedeltà nella partita per mandare a casa il Gatto - eccolo chiedere l'audizione "per approfondire l'iter complessivo dell'opera", riportando dunque nuovamente all'attenzione l'identico documento depositato da Fragomeli, già nelle mani del Presidente della Commissione Johathan Lobati da un mese.Impensabile che l'esponente di FdI abbia cercato di “controbilanciare” l'istanza dem, dandogli un'impronta “di destra”. Se lo scopo fosse stato questo quantomeno si sarebbe potuto impegnare per inquadrare diversamente le motivazioni della richiesta, copiate pari pari dal compitino di Fragomeli, sostituendo giusto il logo di partito. Una intercambiabilità, tra le proposte di uno e dell'altro consigliere, che a Lecco sta ormai incendiando – su più tavoli – gli animi, bruciando anche la credibilità di qualcuno. Ma che sia, anche questo, un effetto collaterale in parte voluto?