Lecco con Como? Hofmann dice no. E non è disposta a cedere nemmeno Colico
Riunire Lecco e Como e “staccare” il Comune di Colico per darlo a Sondrio. Due questioni diverse, ma accumunate dalla sostanziale trasfigurazione che provocherebbero alla nostra provincia che, proprio quest’anno, festeggia i 30 anni dalla sua istituzione.
Le proposte sono venute rispettivamente dal sindaco di Como e da un Comitato e a entrambe ha voluto rispondere la presidente lecchese Alessandra Hofmann in apertura al consiglio provinciale di mercoledì 26 febbraio, anticipando peraltro il question time che il consigliere Roberto Nigriello era pronto a sottoporre sul tema.
Ricordando il decreto del Presidente della Repubblica del 6 marzo 1992 che istituì la Provincia di Lecco, di fatto operativa dal maggio 1995 con l’elezione del primo Presidente e del primo Consiglio, Hofmann ha parlato di “un traguardo raggiunto dopo un lungo e faticoso percorso nato dal basso, grazie alla tenacia di tutti gli attori del territorio protagonisti in vari ambiti”.
“Ottenere l’attestazione come Provincia 30 anni fa è stata un’azione fortemente sostenuta e di sistema i cui benefici si vedono ancora oggi – ha proseguito – siamo capaci di fare squadra e il Sistema Lecco, che tante risposte in molteplici settori ha dato e continua a dare, ne è la prova”.
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Per la presidente la Provincia di Lecco è una “giovane adulta consapevole”, un territorio molto dinamico che vorrebbe che lavorasse per sentirsi parte e rappresentato nella sua interezza. “Abbiamo la fortuna di avere il lago, le montagne, le colline; questa particolare morfologia territoriale ci dà una significativa dinamicità economica con un tessuto di imprese che rappresentano una ricchezza per tutto il territorio”.
Queste premesse per rispedire ai mittenti le rispettive proposte. In primis al sindaco di Como, che ha presentato al proprio Consiglio provinciale una mozione per riunire le Province. “Una proposta spuntata senza una minima e doverosa informazione agli attori coinvolti, uno sgarbo istituzionale nei confronti degli amministratori provinciali che lavorano con serietà e responsabilità per i propri territori” l’ha definita la Hofmann, spiegando tuttavia che la mozione ha raccolto consensi da parte di rappresentanti comaschi, che hanno sottolineato la necessità di porre al centro un bene comune, il lago. “Ma la nostra provincia non è solo il Lago: noi abbiamo un territorio morfologicamente diversificato e variegato, con la Valsassina, la Valle San Martino, la Brianza; ogni zona ha la sua peculiarità, economica, sociale, territoriale”.
I territori con cui confina la provincia di Lecco sono anche quelle di Monza, Sondrio e Bergamo, con cui si lavora su vari fronti. “Con la Provincia di Como stiamo collaborando molto bene e abbiamo in cantiere tanti progetti comuni” ha proseguito, citando l’adesione all’iniziativa nazionale “Game Upi 2.0” e la presentazione del progetto “Tutti al traguardo, non uno di meno” che si è classificato al secondo posto in Italia e primo in Lombardia. “Più che avanzare proposte estemporanee sarebbe meglio unire le forze e le energie per arrivare finalmente a una seria riforma delle Province in grado di ridare ai nostri enti dignità istituzionale e forza operativa”. E infine: “credo sia necessario mantenere la nostra autonomia e autorità, continuando a lavorare in sinergia con tutti i nostri vicini, collaborando e rispettando le differenze che caratterizzano le varie Province e che producono sempre ricchezza e valore aggiunto per tutti”.
La proposta di un comitato promotore sul distacco del Comune di Colico per unirsi a Sondrio è stata invece additata dalla presidente di essere stata avanzata in autonomia e senza alcun coinvolgimento e alcun confronto con i soggetti interessati, istituzioni, associazioni di categoria, cittadini. “Il distacco da Lecco potrebbe togliere ai colichesi opportunità già collaudate a partire dalla sanità, dalla formazione, dalla ricerca, da un sistema economico multidisciplinare con una presenza manifatturiera di qualità” ha aggiunto, spiegando che in 30 anni la Provincia non ha mai abbandonato Colico. Sono stati menzionati gli investimenti all’Istituto scolastico superiore Marco Polo con nuovi indirizzi di studio, nuove aule e nuovi laboratori, il Forte di Fuentes, la riqualificazione degli svincoli e il raddoppio dello svincolo di Piona, oltre la manutenzione ordinaria e straordinaria della strada provinciale 72.
“Alla luce di queste considerazioni, ritengo che il modo migliore per festeggiare al meglio l’anniversario dei 30 anni sia quello di continuare sulla strada tracciata a suo tempo da coloro che hanno voluto fortemente l’istituzione della Provincia di Lecco, non soltanto per avere una nuova targa, ma per affermare e vedere riconosciuta una identità ben precisa”.
La presidente, certa di trovare l’appoggio di tutto il Consiglio provinciale, ha auspicato che a rafforzare il suo intervento siano tutte le parti politiche attraverso la presentazione di un atto formale congiunto durante la prossima seduta. Allineati “La Provincia territorio bene comune” e “Civici per la Provincia”. Il consigliere Cesare Colombo ha dato la disponibilità alla redazione dell’atto formale: “Serve una presa di posizione”.
Concetto ribadito da Felice Rocca e dall collega Roberto Negriello, che aveva pronto il question time. “Mi lascia basito leggere dalla Provincia di Como che loro hanno il turismo e Lecco no. O vivono in una bolla, o pensano che la loro provincia sia solo Como” ha detto, aggiungendo che probabilmente da quel lato qualcuno vede ancora il territorio lecchese come quello in cui si lavora il ferro e poco più, quando invece si è sviluppato un forte tessuto commerciale, industriale e soprattutto turistico, esteso. D’accordo, sul fronte della maggioranza, anche Antonio Pasquini: “Il 30° anniversario dalla costituzione è l’occasione per riaffermare il ruolo centrale di quello che l’ente Provincia fa sul territorio”. Ha parlato infine il capogruppo Alessandro Negri, che si è detto soddisfatto che il consiglio si sia reso disponibile ad accogliere quanto proposto dalla Presidente.
CLICCA QUI per visualizzare l’intervento integrale della Presidente.
Le proposte sono venute rispettivamente dal sindaco di Como e da un Comitato e a entrambe ha voluto rispondere la presidente lecchese Alessandra Hofmann in apertura al consiglio provinciale di mercoledì 26 febbraio, anticipando peraltro il question time che il consigliere Roberto Nigriello era pronto a sottoporre sul tema.
Ricordando il decreto del Presidente della Repubblica del 6 marzo 1992 che istituì la Provincia di Lecco, di fatto operativa dal maggio 1995 con l’elezione del primo Presidente e del primo Consiglio, Hofmann ha parlato di “un traguardo raggiunto dopo un lungo e faticoso percorso nato dal basso, grazie alla tenacia di tutti gli attori del territorio protagonisti in vari ambiti”.
“Ottenere l’attestazione come Provincia 30 anni fa è stata un’azione fortemente sostenuta e di sistema i cui benefici si vedono ancora oggi – ha proseguito – siamo capaci di fare squadra e il Sistema Lecco, che tante risposte in molteplici settori ha dato e continua a dare, ne è la prova”.
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Per la presidente la Provincia di Lecco è una “giovane adulta consapevole”, un territorio molto dinamico che vorrebbe che lavorasse per sentirsi parte e rappresentato nella sua interezza. “Abbiamo la fortuna di avere il lago, le montagne, le colline; questa particolare morfologia territoriale ci dà una significativa dinamicità economica con un tessuto di imprese che rappresentano una ricchezza per tutto il territorio”.
Queste premesse per rispedire ai mittenti le rispettive proposte. In primis al sindaco di Como, che ha presentato al proprio Consiglio provinciale una mozione per riunire le Province. “Una proposta spuntata senza una minima e doverosa informazione agli attori coinvolti, uno sgarbo istituzionale nei confronti degli amministratori provinciali che lavorano con serietà e responsabilità per i propri territori” l’ha definita la Hofmann, spiegando tuttavia che la mozione ha raccolto consensi da parte di rappresentanti comaschi, che hanno sottolineato la necessità di porre al centro un bene comune, il lago. “Ma la nostra provincia non è solo il Lago: noi abbiamo un territorio morfologicamente diversificato e variegato, con la Valsassina, la Valle San Martino, la Brianza; ogni zona ha la sua peculiarità, economica, sociale, territoriale”.
I territori con cui confina la provincia di Lecco sono anche quelle di Monza, Sondrio e Bergamo, con cui si lavora su vari fronti. “Con la Provincia di Como stiamo collaborando molto bene e abbiamo in cantiere tanti progetti comuni” ha proseguito, citando l’adesione all’iniziativa nazionale “Game Upi 2.0” e la presentazione del progetto “Tutti al traguardo, non uno di meno” che si è classificato al secondo posto in Italia e primo in Lombardia. “Più che avanzare proposte estemporanee sarebbe meglio unire le forze e le energie per arrivare finalmente a una seria riforma delle Province in grado di ridare ai nostri enti dignità istituzionale e forza operativa”. E infine: “credo sia necessario mantenere la nostra autonomia e autorità, continuando a lavorare in sinergia con tutti i nostri vicini, collaborando e rispettando le differenze che caratterizzano le varie Province e che producono sempre ricchezza e valore aggiunto per tutti”.
La proposta di un comitato promotore sul distacco del Comune di Colico per unirsi a Sondrio è stata invece additata dalla presidente di essere stata avanzata in autonomia e senza alcun coinvolgimento e alcun confronto con i soggetti interessati, istituzioni, associazioni di categoria, cittadini. “Il distacco da Lecco potrebbe togliere ai colichesi opportunità già collaudate a partire dalla sanità, dalla formazione, dalla ricerca, da un sistema economico multidisciplinare con una presenza manifatturiera di qualità” ha aggiunto, spiegando che in 30 anni la Provincia non ha mai abbandonato Colico. Sono stati menzionati gli investimenti all’Istituto scolastico superiore Marco Polo con nuovi indirizzi di studio, nuove aule e nuovi laboratori, il Forte di Fuentes, la riqualificazione degli svincoli e il raddoppio dello svincolo di Piona, oltre la manutenzione ordinaria e straordinaria della strada provinciale 72.
“Alla luce di queste considerazioni, ritengo che il modo migliore per festeggiare al meglio l’anniversario dei 30 anni sia quello di continuare sulla strada tracciata a suo tempo da coloro che hanno voluto fortemente l’istituzione della Provincia di Lecco, non soltanto per avere una nuova targa, ma per affermare e vedere riconosciuta una identità ben precisa”.
La presidente, certa di trovare l’appoggio di tutto il Consiglio provinciale, ha auspicato che a rafforzare il suo intervento siano tutte le parti politiche attraverso la presentazione di un atto formale congiunto durante la prossima seduta. Allineati “La Provincia territorio bene comune” e “Civici per la Provincia”. Il consigliere Cesare Colombo ha dato la disponibilità alla redazione dell’atto formale: “Serve una presa di posizione”.
Concetto ribadito da Felice Rocca e dall collega Roberto Negriello, che aveva pronto il question time. “Mi lascia basito leggere dalla Provincia di Como che loro hanno il turismo e Lecco no. O vivono in una bolla, o pensano che la loro provincia sia solo Como” ha detto, aggiungendo che probabilmente da quel lato qualcuno vede ancora il territorio lecchese come quello in cui si lavora il ferro e poco più, quando invece si è sviluppato un forte tessuto commerciale, industriale e soprattutto turistico, esteso. D’accordo, sul fronte della maggioranza, anche Antonio Pasquini: “Il 30° anniversario dalla costituzione è l’occasione per riaffermare il ruolo centrale di quello che l’ente Provincia fa sul territorio”. Ha parlato infine il capogruppo Alessandro Negri, che si è detto soddisfatto che il consiglio si sia reso disponibile ad accogliere quanto proposto dalla Presidente.
CLICCA QUI per visualizzare l’intervento integrale della Presidente.
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