Lecco-Bergamo, Ghezzi all'assemblea del Comitato: 'più facile che l'opera non si faccia'
La sala all'ultimo piano del Municipio è andata pian piano riempiendosi: una settantina di cittadini calolziesi, nella serata di mercoledì 26 febbraio, ha partecipato al primo incontro informativo promosso dal neo nato "Comitato Insieme per una diversa Lecco-Bergamo", realtà apartitica ufficializzata attorno ad un nucleo di soggetti che, dopo aver preso parte al consiglio comunale straordinario sul tema della Variante San Girolamo alla ex sp639 voluto dal gruppo d'opposizione Calolziocorte BeneComune, ha lavorato per mesi, studiando le carte, per arrivare poi a chiedere che venga presa in considerazione un'alternativa al progetto messo a punto da ANAS subentrando alla Provincia di Lecco quale responsabile di un'opera inserita, nel frattempo, limitatamente al tratto Chiuso-Lavello, tra gli interventi strategici per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, pur nella consapevolezza che il taglio del nastro, qualora dovesse essere rispettato il nuovo cronoprogramma, avverrà a Giochi ultimati da anni. Si parla di 2032.

Invitato alla riunione ma rimasto in disparte fino a quando è stata data la parola al pubblico per la discussione finale, il sindaco Marco Ghezzi ha spiazzato la platea, arrivando a ipotizzare che l'opera – dopo tutto questo discutere – alla fine non si farà comunque se non si riuscirà ad arrivare quantomeno alla fine dell'iter pre-cantierizzazione entro la fine dell'anno olimpico.
Al momento, ha ricapitolato il primo cittadino, deve ancora essere convocata la conferenza dei servizi decisoria, inizialmente prevista per il 2024 ma posticipata con l'intenzione, da parte di SIMICO, la società dei lavori per le Olimpiadi, di mettere sul tavolo uno studio di fattibilità ad un livello di finezza così alto da essere di fatto un progetto esecutivo, con stima certa dei costi; a quel punto – ha aggiunto ancora Ghezzi – le modifiche che potranno essere apportate saranno minime; dunque, pur dicendosi disponibile a portare anche in quella sede le istanze del Comitato, il sindaco ha ricordato come ipotizzare un tracciato differente a quello inserito ormai da anni in tutti gli strumenti urbanistici – di Calolzio come di Vercurago e Lecco, oltre che della Provincia – implichi la necessità di aggiornare i PGT stessi, operazioni che richiedono anni; nel mentre – ha sottolineato ancora – “tutti i costi stanno esplodendo”, una affermazione sostenuta citando la spesa per la realizzazione del sottopasso di Sala (che nulla centra con la Lecco-Bergamo, ma elevata a esempio) passata da 2.5 milioni e 7.5 secondo una nuova stima di Rfi, mentre per rimanere negli interventi “olimpici” il raddoppio della linea ferroviaria verso il capoluogo orobico da Ponte San Pietro, secondo Ghezzi, sta procedendo con più lentezza del previsto e assorbendo più risorse.
Calcolando che la Variante è inserita all'ultimo posto nella “to do list”in vista dei Giochi (e come detto sapendo già che si tratta di un artificio, visto che non sarà mai pronta in tempo), “è più probabile che l'opera non si faccia”, la chiosa del sindaco calolziese.

Resta, palpabile, la preoccupazione dei calolziesi, legata in primis agli espropri (temporanei o definitivi) previsti dall'ipotesi progettuale in fase di affinazione, con tutte le incertezze legate al futuro di alcune attività esplicitate dagli interventi dei presenti, incluso il presidente del CAI di Calolzio Giuseppe Rocchi, la cui sede si trova proprio nell'area che dovrà essere rasa al suolo per esigenze di cantiere. Come anche rimangono i dubbi legati alla falda acquifera - “si rischia la catastrofe ambientale” - e agli inevitabili disagi che i cittadini dovranno patire per i sei anni di lavori previsti, rischiando poi – con l'apertura dell'attraversamento – di dare la mazzata finale al commercio locale, come detto da un cittadino, smentito da un altro che ha sostenuto invece l'esatto contrario e cioè che ora a soffocare le attività è proprio il traffico che rende difficoltosi gli spostamenti.

In questa cornice, nel corso della serata, il Comitato, dopo un'ampia presentazione (storica e tecnica curata da Paolo Cola e Enrico Amigoni) ha assicurato, tramite Adelio Longhi, che non farà nulla per perdere finanziamento assegnato alla Variante, ma di tutto perché quei soldi siano ben spesi, nella consapevolezza che l'attraversamento debba essere realizzato, ma non sulla base dell'ipotesi 1 messa sul tavolo da ANAS, ritenuta peggiorativa per Calolzio, quanto piuttosto rivedendone il tracciato per rimanere nella parte rocciosa sopra l'abitato con sblocco non al Lavello bensì in prossimità del Ponte Cantù. Il tutto, cercando di coinvolgere nella partita, anche gli altri comuni della Valle San Martino.
Nel mentre, è stato detto, il Comitato parteciperà all'audizione prevista in Regione (su istanza del dem Gian Mario Fragomeli) e chiederà un incontro a SIMICO. Portare il Commissario straordinario a Calolzio e fargli toccare con mano la realtà locale - “quella che vorrebbe sventrare” - la richiesta ultima arrivata dalla sala.

Invitato alla riunione ma rimasto in disparte fino a quando è stata data la parola al pubblico per la discussione finale, il sindaco Marco Ghezzi ha spiazzato la platea, arrivando a ipotizzare che l'opera – dopo tutto questo discutere – alla fine non si farà comunque se non si riuscirà ad arrivare quantomeno alla fine dell'iter pre-cantierizzazione entro la fine dell'anno olimpico.
Al momento, ha ricapitolato il primo cittadino, deve ancora essere convocata la conferenza dei servizi decisoria, inizialmente prevista per il 2024 ma posticipata con l'intenzione, da parte di SIMICO, la società dei lavori per le Olimpiadi, di mettere sul tavolo uno studio di fattibilità ad un livello di finezza così alto da essere di fatto un progetto esecutivo, con stima certa dei costi; a quel punto – ha aggiunto ancora Ghezzi – le modifiche che potranno essere apportate saranno minime; dunque, pur dicendosi disponibile a portare anche in quella sede le istanze del Comitato, il sindaco ha ricordato come ipotizzare un tracciato differente a quello inserito ormai da anni in tutti gli strumenti urbanistici – di Calolzio come di Vercurago e Lecco, oltre che della Provincia – implichi la necessità di aggiornare i PGT stessi, operazioni che richiedono anni; nel mentre – ha sottolineato ancora – “tutti i costi stanno esplodendo”, una affermazione sostenuta citando la spesa per la realizzazione del sottopasso di Sala (che nulla centra con la Lecco-Bergamo, ma elevata a esempio) passata da 2.5 milioni e 7.5 secondo una nuova stima di Rfi, mentre per rimanere negli interventi “olimpici” il raddoppio della linea ferroviaria verso il capoluogo orobico da Ponte San Pietro, secondo Ghezzi, sta procedendo con più lentezza del previsto e assorbendo più risorse.
Calcolando che la Variante è inserita all'ultimo posto nella “to do list”in vista dei Giochi (e come detto sapendo già che si tratta di un artificio, visto che non sarà mai pronta in tempo), “è più probabile che l'opera non si faccia”, la chiosa del sindaco calolziese.

Resta, palpabile, la preoccupazione dei calolziesi, legata in primis agli espropri (temporanei o definitivi) previsti dall'ipotesi progettuale in fase di affinazione, con tutte le incertezze legate al futuro di alcune attività esplicitate dagli interventi dei presenti, incluso il presidente del CAI di Calolzio Giuseppe Rocchi, la cui sede si trova proprio nell'area che dovrà essere rasa al suolo per esigenze di cantiere. Come anche rimangono i dubbi legati alla falda acquifera - “si rischia la catastrofe ambientale” - e agli inevitabili disagi che i cittadini dovranno patire per i sei anni di lavori previsti, rischiando poi – con l'apertura dell'attraversamento – di dare la mazzata finale al commercio locale, come detto da un cittadino, smentito da un altro che ha sostenuto invece l'esatto contrario e cioè che ora a soffocare le attività è proprio il traffico che rende difficoltosi gli spostamenti.

In questa cornice, nel corso della serata, il Comitato, dopo un'ampia presentazione (storica e tecnica curata da Paolo Cola e Enrico Amigoni) ha assicurato, tramite Adelio Longhi, che non farà nulla per perdere finanziamento assegnato alla Variante, ma di tutto perché quei soldi siano ben spesi, nella consapevolezza che l'attraversamento debba essere realizzato, ma non sulla base dell'ipotesi 1 messa sul tavolo da ANAS, ritenuta peggiorativa per Calolzio, quanto piuttosto rivedendone il tracciato per rimanere nella parte rocciosa sopra l'abitato con sblocco non al Lavello bensì in prossimità del Ponte Cantù. Il tutto, cercando di coinvolgere nella partita, anche gli altri comuni della Valle San Martino.
Nel mentre, è stato detto, il Comitato parteciperà all'audizione prevista in Regione (su istanza del dem Gian Mario Fragomeli) e chiederà un incontro a SIMICO. Portare il Commissario straordinario a Calolzio e fargli toccare con mano la realtà locale - “quella che vorrebbe sventrare” - la richiesta ultima arrivata dalla sala.
A.M.