Sanità: Manzoni 47° nella classifica di Newsweek. Il PD attacca la Regione
L'Ospedale Nigurda di Milano svetta, seguito dal Gemelli di Roma e dal San Raffaele, con ritorno dunque nel capoluogo lombardo. Sono questi i migliori tre presidi italiani secondo la classifica stilata da Newsweek, analizzando 250 strutture in 30 paesi del mondo: non solo il nostro Stivale, dunque, ma anche Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, India, Israele, Giappone, Malesia, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Arabia Saudita, Singapore, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e USA. Stati, questi, stati selezionati in base a molteplici fattori di comparabilità, come tenore di vita, aspettativa di vita, dimensioni della popolazione, numero di ospedali e disponibilità dei dati.

Nell'elenco dedicato agli ospedali italiani, Lecco in 47esima posizione con l'Ospedale Manzoni.
Il report ha alla base un ampio processo di valutazione, che include un sondaggio online di migliaia di esperti (medici, direttori ospedalieri e professionisti sanitari), dati sull'esperienza dei pazienti, parametri di qualità ospedaliera e questionari standardizzati e convalidati compilati dai pazienti per misurare la loro percezione del loro benessere funzionale e della qualità della vita.
Gioiscono, per i risultati ottenuti dalle strutture disseminate nella nostra regione, il Governatore Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Guido Bertolaso. “Il Niguarda di Milano è il migliore ospedale italiano nella classifica stilata da Newsweek e Statista dei 250 ospedali top del mondo. Un vero orgoglio per la sanità lombarda e italiana, soprattutto se si considera che si tratta di una struttura pubblica. Complimenti a tutti i nostri medici, infermieri e operatori tecnici sanitari e sociosanitari. E’ una grande soddisfazione - proseguono – vedere che tra i primi 9 posti della classifica per l’Italia ben 5 ospedali sono lombardi di cui ben 3 pubblici e due privati accreditati: Niguarda, San Raffaele; Istituto Clinico Humanitas; Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Policlinico San Matteo di Pavia. Questi sono i dati che contano e che dovrebbe leggere attentamente chi tenta di attaccare l’eccellenza del nostro sistema sanitario regionale”.
Una frecciata al PD. "Nel giorno in cui il Ministero della Salute conferma il crollo della sanità lombarda al settimo posto, il Gruppo regionale lancia la seconda conferenza ‘La salute è un diritto’, che si terrà alla fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in viale Pasubio 5, a Milano, venerdì 14 e sabato 15 marzo 2025" fanno sapere infatti i dem. "E prima ancora - aggiunge il consigliere Gian Mario Fragomeli - giovedì 6 marzo, alle 20.30, nella sala Civica del Palazzo comunale, in via Vittorio Emanuele II 22, a Brivio, si parlerà di ‘Sanità pubblica e infrastrutture – Liste di attesa e medici di famiglie, ponte di Brivio e viabilità locale”. Interverranno Luigi Gasparini, segretario Circolo, Monica Corti, responsabile Trasporti Coordinamento, Giordano Vergani e medico di medicina generale a La Valletta Brianza. Alla due giorni di Milano parteciperanno, invece, oltre cento ospiti, tra cui l’oncologo Silvio Garattini, il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, Nico Acampora di PizzAut, lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet, Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’, don Virginio Colmegna. In apertura interverrà la segretaria nazionale Elly Schlein. Siamo preoccupatissimi per la situazione della sanità lombarda che è passata in pochi anni dal podio, dove se la giocava con l’Emilia-Romagna, al settimo posto. Ma la Regione è immobile e non affronta il problema, perché se metti mano alla sanità devi mettere in discussione anche il rapporto con grandi gruppi privati. Fontana dice una cosa, Bertolaso ne dice un’altra, e ogni giorno sembra essere messo in discussione dalla maggioranza. Noi torneremo ad avanzare le nostre proposte e lo faremo aprendo il confronto sul territorio, a Lecco, cominciando con il mio incontro, e a Milano, con cento esperti, operatori, sindacalisti, politici in due giornate intense, perché la sanità lombarda va cambiata”, commenta Fragomeli. “Abbiamo bisogno di un salto di qualità, anche per valorizzare le straordinarie professionalità che in Lombardia ci sono e lavorano in condizioni sempre più difficili. Sfidiamo il presidente Fontana a un confronto, perché continua a non esporre la sua idea di sanità pubblica. Siamo allo zero assoluto. In questi palazzi si pensa molto ai vitalizi e poco alla salute. Il confronto lo chiediamo con forza anche con la legge di iniziativa popolare che, forte del sostegno di centomila lombardi, arriverà finalmente in commissione il 20 marzo per iniziare l’iter”, ricorda il dem. “Anche sui territori c’è uno scollamento evidente tra quanto noi cerchiamo di fare e la situazione reale delle strutture sanitarie. Perché manca la regia della Regione e una vera riforma del servizio che deve tornare ad avere valore di universalità, rimettere al centro la prevenzione, potenziare la sanità territoriale e soprattutto creare un rapporto virtuoso tra pubblico e privato. Invece, ogni giorno ci troviamo a dover affrontare l’emergenza liste d’attesa, la grave carenza di medici, bisogni nuovi e crescenti, minori non accompagnati, cyberbullismo, disturbi dell’alimentazione, emarginazione, salute mentale e cura e assistenza di anziani e persone con disabilità. Noi la proposta ce l’abbiamo e parla anche di una ridistribuzione delle risorse. Ad oggi solo il 10% dei fondi sono destinati ai servizi sociosanitari, una cifra irrisoria rispetto ai bisogni. È essenziale un incremento della spesa sanitaria sia a livello nazionale che regionale. Per questo torneremo a chiedere che alla sanità sia destinato almeno il 7,5% del Pil, quando oggi siamo al 6,3%”, conclude il consigliere Fragomeli.

Nell'elenco dedicato agli ospedali italiani, Lecco in 47esima posizione con l'Ospedale Manzoni.
Il report ha alla base un ampio processo di valutazione, che include un sondaggio online di migliaia di esperti (medici, direttori ospedalieri e professionisti sanitari), dati sull'esperienza dei pazienti, parametri di qualità ospedaliera e questionari standardizzati e convalidati compilati dai pazienti per misurare la loro percezione del loro benessere funzionale e della qualità della vita.
Gioiscono, per i risultati ottenuti dalle strutture disseminate nella nostra regione, il Governatore Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Guido Bertolaso. “Il Niguarda di Milano è il migliore ospedale italiano nella classifica stilata da Newsweek e Statista dei 250 ospedali top del mondo. Un vero orgoglio per la sanità lombarda e italiana, soprattutto se si considera che si tratta di una struttura pubblica. Complimenti a tutti i nostri medici, infermieri e operatori tecnici sanitari e sociosanitari. E’ una grande soddisfazione - proseguono – vedere che tra i primi 9 posti della classifica per l’Italia ben 5 ospedali sono lombardi di cui ben 3 pubblici e due privati accreditati: Niguarda, San Raffaele; Istituto Clinico Humanitas; Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Policlinico San Matteo di Pavia. Questi sono i dati che contano e che dovrebbe leggere attentamente chi tenta di attaccare l’eccellenza del nostro sistema sanitario regionale”.
Una frecciata al PD. "Nel giorno in cui il Ministero della Salute conferma il crollo della sanità lombarda al settimo posto, il Gruppo regionale lancia la seconda conferenza ‘La salute è un diritto’, che si terrà alla fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in viale Pasubio 5, a Milano, venerdì 14 e sabato 15 marzo 2025" fanno sapere infatti i dem. "E prima ancora - aggiunge il consigliere Gian Mario Fragomeli - giovedì 6 marzo, alle 20.30, nella sala Civica del Palazzo comunale, in via Vittorio Emanuele II 22, a Brivio, si parlerà di ‘Sanità pubblica e infrastrutture – Liste di attesa e medici di famiglie, ponte di Brivio e viabilità locale”. Interverranno Luigi Gasparini, segretario Circolo, Monica Corti, responsabile Trasporti Coordinamento, Giordano Vergani e medico di medicina generale a La Valletta Brianza. Alla due giorni di Milano parteciperanno, invece, oltre cento ospiti, tra cui l’oncologo Silvio Garattini, il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, Nico Acampora di PizzAut, lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet, Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’, don Virginio Colmegna. In apertura interverrà la segretaria nazionale Elly Schlein. Siamo preoccupatissimi per la situazione della sanità lombarda che è passata in pochi anni dal podio, dove se la giocava con l’Emilia-Romagna, al settimo posto. Ma la Regione è immobile e non affronta il problema, perché se metti mano alla sanità devi mettere in discussione anche il rapporto con grandi gruppi privati. Fontana dice una cosa, Bertolaso ne dice un’altra, e ogni giorno sembra essere messo in discussione dalla maggioranza. Noi torneremo ad avanzare le nostre proposte e lo faremo aprendo il confronto sul territorio, a Lecco, cominciando con il mio incontro, e a Milano, con cento esperti, operatori, sindacalisti, politici in due giornate intense, perché la sanità lombarda va cambiata”, commenta Fragomeli. “Abbiamo bisogno di un salto di qualità, anche per valorizzare le straordinarie professionalità che in Lombardia ci sono e lavorano in condizioni sempre più difficili. Sfidiamo il presidente Fontana a un confronto, perché continua a non esporre la sua idea di sanità pubblica. Siamo allo zero assoluto. In questi palazzi si pensa molto ai vitalizi e poco alla salute. Il confronto lo chiediamo con forza anche con la legge di iniziativa popolare che, forte del sostegno di centomila lombardi, arriverà finalmente in commissione il 20 marzo per iniziare l’iter”, ricorda il dem. “Anche sui territori c’è uno scollamento evidente tra quanto noi cerchiamo di fare e la situazione reale delle strutture sanitarie. Perché manca la regia della Regione e una vera riforma del servizio che deve tornare ad avere valore di universalità, rimettere al centro la prevenzione, potenziare la sanità territoriale e soprattutto creare un rapporto virtuoso tra pubblico e privato. Invece, ogni giorno ci troviamo a dover affrontare l’emergenza liste d’attesa, la grave carenza di medici, bisogni nuovi e crescenti, minori non accompagnati, cyberbullismo, disturbi dell’alimentazione, emarginazione, salute mentale e cura e assistenza di anziani e persone con disabilità. Noi la proposta ce l’abbiamo e parla anche di una ridistribuzione delle risorse. Ad oggi solo il 10% dei fondi sono destinati ai servizi sociosanitari, una cifra irrisoria rispetto ai bisogni. È essenziale un incremento della spesa sanitaria sia a livello nazionale che regionale. Per questo torneremo a chiedere che alla sanità sia destinato almeno il 7,5% del Pil, quando oggi siamo al 6,3%”, conclude il consigliere Fragomeli.
