In viaggio a tempo indeterminato/369: se lo avessimo saputo prima

I reel su Instagram intitolati "le 5 cose che avrei voluto sapere prima di andare ****" non mi sono mai piaciuti.
È proprio per questo motivo che ogni volta che l'algoritmo me ne propone uno... lo guardo!
Lo so, è un controsenso. Ma c'è come una vocina dentro di me che dice "dai magari ti torna utile se mai andrai in ****".
Quindi eccomi qui oggi ad andare oltre quei pochi minuti concessi da un social network e a parlare di quello che avrei davvero voluto che qualcuno mi dicesse prima di andare in Australia.
Ah quante ansie, illusioni, porte chiuse e gelosie mi sarei risparmiata.
Non voglio parlare di quelle questioni organizzative tipo il visto, il clima variabile, la guida a sinistra o l'assicurazione medica. Per quelle è pieno il web di informazioni.
Ma preferisco concentrarmi su quei dettagli che si danno per scontato ma che fanno la differenza.
Tipo l'acqua del rubinetto o delle fontanelle.
In Australia è potabile. E fin qui uno potrebbe dire "hai scoperto l'acqua calda".
Ma il bello viene adesso. Perché la prima volta che assaggi l'acqua di un rubinetto in Western Australia, ti rendi conto che ha poteri magici.
Su di me ha avuto l'effetto della madelein di Proust, cioè quel sapore che evoca ricordi involontari.
Un sorso e immediatamente mi ha richiamato alla memoria un'estate da bambina quando mi sono tuffata in piscina e mi sono dimenticata di chiudere la bocca.
Ho ovviamente bevuto qualche litro di acqua con annesso trauma che credo di non avere ancora risolto. Lo so, inesperienza.
Ma il sapore era esattamente quello dell'acqua che esce dal rubinetto di Perth: cloro.
Non mi posso assolutamente lamentare perché in molti Paesi del mondo l'acqua potabile dal rubinetto è un miraggio.
Ma devo ammettere che bere questa bibita al cloro per 3 mesi mi ha fatto venir voglia persino di sorseggiare una Perrier, l'acqua più frizzante del mondo. E io l'acqua frizzante non la sopporto.
Ora che ci penso, probabilmente è proprio il saporaccio dell'acqua che spinge gli australiani a consumare altre bibite, tipo gli Energy drink. Di quelli ne vanno decisamente pazzi.
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Ma passiamo a un'altra cosa, sempre legata ai liquidi e al bere, che sicuramente avrei voluto sapere prima.
In Australia quando la polizia ti ferma per un controllo, c'è il 99% di possibilità che ti faccia un alcool test.
Non importa se sono le 8 di mattina e non dai nessun segno di aver bevuto.
Il limite di alcool nel sangue consentito a chi guida è lo stesso dell'Italia, cioè dello 0,05% (50 mg di alcol per 100 ml di sangue).
In parecchi anni di patente e guida in tutto il mondo, è proprio in Australia che Paolo ha fatto il suo primo alcool test.
Ovviamente era negativo ma è comunque andato in ansia.
"Avevo ancora la fiatella della notte perché non mi ero ancora lavato i denti" ha dichiarato mentre aspettavamo di sapere se nell'acqua della fontanella che avevamo bevuto, oltre al cloro, ci fosse anche della grappa.
A parte gli scherzi, quello del consumo di alcool è un problema serio in Australia. Si stima, infatti, che circa il 16,4% della popolazione adulta (dai 18 anni in su) faccia un consumo di alcol che supera i livelli considerati a basso rischio.

Veniamo ora a due stereotipi che sono proprio strettamente collegati all'Australia e che, purtroppo o per fortuna, non sono veri!
Metto le mani avanti dicendo che sicuramente uno dei due lascerà deluse moltissime persone.
Partiamo dalla questione insetti/animali letali.
Devo essere sincera, una delle questioni che più mi hanno messo ansia durante i 3 mesi in Australia è stata proprio questa.
Alzi la mano chi almeno una volta non ha visto il video di un serpente che esce dal gabinetto o di un ragno gigantesco sul muro di una casa australiana.
Ogni volta che qualcosa mi camminava sulla gamba o sentivo una strana presenza sulla testa, iniziavo a pensare che il primo ospedale sarebbe stato troppo lontano e nessuno mi avrebbe salvata da quel ragno assassino.
Lo so, sono un po' drammatica.
La realtà è che in 90 giorni abbiamo visto solo 2 ragni un po' più grandini e zero serpenti vivi.
Una delusione per Paolo, che sperava di incrociare almeno un serpente, una gioia immensa per me perché alla fine il bilancio è stato di ZERO animali mortali incontrati.
Da questo bilancio ho escluso le mosche perché in effetti, sulla carta, non sono pericolose. Ma quando ti attaccano in 10.000 contemporaneamente devo dire che rivaluti anche il concetto di pericolosità e quasi quasi rimpiangi un bel ragno cicciotto che appare sul muro del bagno.
Quindi no, la paura di incontrare insetti/animali letali, non è un buon motivo per cancellare un viaggio in Australia. Diverso, invece, per il prossimo punto.
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Lo dirò tutto d'un fiato così ci togliamo il pensiero.
Lo stereotipo dell'australiano surfista, palestrato e abbronzato è una gigantesca trovata di marketing. E a supporto di questa teoria dirò solo una parola: mullet.
Sì, sto parlando di quel tipo di acconciatura, prevalentemente maschile, tipica della moda degli anni '80.
Che se eri David Bowie anche con quei capelli  corti davanti e lunghi dietro, rimanevi un figo pazzesco. Nella maggior parte dei casi, però, sembravi più una "triglia", che poi è la traduzione letterale della parola inglese "mullet".
Ecco, in Australia questa pettinatura è molto molto diffusa. E di "Duchi Bianchi" non è che ce ne siano così tanti. Soprattutto quando sono appena usciti dall'acqua, con una tavola da surf in mano e la faccia ricoperta di uno strato di crema solare che sembra calcestruzzo. Purtroppo lo stereotipo del bel surfista non è reale, sarebbe un po' come dire che tutti gli italiani sono come Raul Bova.

Veniamo ora agli ultimi due punti di questo strampalato elenco.
Prima di tutto gli orari.
In Western Australia la domenica è tutto chiuso e in settimana, dopo le 8 di sera girano solo i vampiri.
I ristoranti alle 21/21:30 chiudono perché si cena alle 18. Si va a letto talmente presto che all'ultimo dell'anno, nella cittadina dove ci trovavamo, hanno fatti il laser show di capodanno alle 9 di sera.
E chiudiamo in bellezza con la frase che più si sente dire: l'Australia è cara.
Non voglio mettermi a fare un trattato di economia sul costo della vita in questa parte di mondo. Sicuramente in confronto alla vicina Asia, l'Australia risulta essere molto molto cara.
Ma non rispetto ai prezzi a cui siamo abituati in Italia o in Europa. Basti pensare che un litro di benzina a Perth costa 0,80/1€ e al supermercato i prezzi sono quasi gli stessi che si trovano in Italia.
Ma a cambiare sono gli stipendi, molto più alti, così come i costi degli affitti e altre spese.
Abbiamo fatto un video dedicato proprio a questa questione e alla fine anche questo stereotipo siamo riusciti a sfatarlo.
Angela (e Paolo)
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