Lecco: l'Ordine degli Avvocati richiama l'attenzione sul Giudice di Pace. Rischio paralisi
Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Lecco interviene - per sensibilizzare le autorità politiche e l'opinione pubblica - in ordine alla gravissima situazione in cui versano gli Uffici del Giudice di Pace della regione e dell'Italia tutta.
Come ben noto agli addetti ai lavori - complice la cronica carenza di organico, sia tra i Giudici di Pace che tra il personale amministrativo, aggravata dall'aumento di competenza introdotto dalla così detta Riforma Cartabia entrata in vigore il 28 febbraio 2023 - in moltissimi Uffici del Giudice di Pace si accumulano ritardi insostenibili nell'emissione dei Decreti ingiuntivi (per i quali in vari casi occorre anche un anno), nella fissazione delle udienze e nella emissione delle Sentenze.
Nonostante la situazione dell'Ufficio del Giudice di Pace di Lecco non sia stata sino ad ora così gravemente critica in termini di performance, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati aderisce integralmente al comunicato stampa (QUI il testo), rilasciato in data odierna dall'Unione Lombarda degli Ordini Forensi.
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"L'Ordine degli Avvocati di Lecco ritiene infatti che, a prescindere dalla situazione locale, sia dovere dell'Avvocatura istituzionale stigmatizzare ogni criticità che, seppur si manifesti al di fuori della circoscrizione lecchese, possa influire direttamente anche sul sistema locale: Avvocati, cittadini e imprese agiscono o resistono su tutto il territorio nazionale e non possono e non devono subire inefficienze intollerabili che comprimono i Diritti" spiega il presidente Elia Campanielli.
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"Non è in alcun modo accettabile che la Giustizia di prossimità venga abbandonata a se stessa e con essa i Diritti di cittadini ed imprese immolati in nome del raggiungimento degli obiettivi del PNRR, come si desume dalla posizione recentemente assunta dal Ministero della Giustizia di cui si è appreso dalla stampa. Peraltro, tutto ciò si ripercuote direttamente sull'amministrazione della Giustizia con riflessi molto negativi sull'intero sistema economico e sociale della Nazione. Per quanto riguarda la situazione dell'Ufficio del Giudice di Pace di Lecco, come si è detto, al momento le criticità sono contenute. Tuttavia - aggiunge ancora il Presidente - le statistiche disponibili evidenziano già un costante aumento dei procedimenti pendenti ed un allungamento dei tempi di fissazione delle prime udienze; tali dati, in considerazione della scopertura organica notevole e perdurante, sono purtroppo inesorabilmente destinati a peggiorare. Basti pensare che nella nostra provincia - territorio con poco meno di 350.000 abitanti e che comprende 84 comuni - sono attualmente in servizio solo 3 Giudici di Pace nonostante la pianta organica (del lontano 2011) ne preveda 7 a cui si dovrebbero teoricamente aggiungere quelli già previsti per gli Uffici accorpati di Bellano (2) e Missaglia (2). Analoga situazione per quanto riguarda il personale amministrativo: la pianta organica, fissata nel 2013, prevede la presenza di 6 unità in servizio presso l'Ufficio di Lecco a cui andrebbero teoricamente aggiunte 4 ulteriori unità complessivamente previste per gli Uffici accorpati (2 per Bellano e 2 per Missaglia): attualmente risultano in servizio a tempo pieno esclusivamente un Funzionario Giudiziario, un Cancelliere Esperto e un Assistente Giudiziario".
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"L'Ufficio - prosegue Campanielli - ha potuto sopperire alla carenza cronica di personale mediante utilizzazione di risorse umane che si sono avvicendate da amministrazioni comunali. Solo il senso di responsabilità e l’impegno profuso da tutti gli addetti all'Ufficio, Giudici di Pace e personale amministrativo, hanno consentito di mantenere comunque alta la risposta alle istanze di Giustizia di cittadini e imprese. L'Avvocatura lecchese teme seriamente che gli sforzi sino ad ora compiuti da tutto l'Ufficio locale possano essere irrimediabilmente vanificati dall'ormai imminente entrata in vigore dell’aumento di competenza del Giudice di Pace, prevista dal 31 ottobre 2025. Da questa data, infatti, il limite di competenza degli Uffici del Giudice di Pace per le cause civili verrà triplicato per le liti su beni mobili (portato da 10.000 a 30.000 euro) e raddoppiato per i danni da circolazione di veicoli e natanti (portato da 25.000 a 50.000 euro) ed inoltre, vi sarà un’estensione della competenza per materia ed il trasferimento dal Tribunale agli Uffici del Giudice di Pace delle procedure esecutive su beni mobili. Tale notevole ampliamento di competenze, non accompagnato dal necessario rafforzamento degli organici, condurrà inevitabilmente al collasso anche dell'Ufficio del Giudice di Pace di Lecco e ciò deve essere scongiurato in ogni modo. L'Ordine degli Avvocati di Lecco, unitamente all'Unione Lombarda Ordini Forensi, chiede con forza un piano straordinario di interventi per il potenziamento delle piante organiche e l'assegnazione di risorse adeguate agli Uffici; nel frattempo, è indispensabile che venga prorogata l'entrata in vigore dell'aumento di competenza del Giudice di Pace. L'Ordine continuerà a vigilare e a porre in essere ogni possibile iniziativa per tutelare la Giustizia, anche di Pace, e i Diritti di tutti che non possono essere compromessi da inaccettabili carenze organizzative".
Come ben noto agli addetti ai lavori - complice la cronica carenza di organico, sia tra i Giudici di Pace che tra il personale amministrativo, aggravata dall'aumento di competenza introdotto dalla così detta Riforma Cartabia entrata in vigore il 28 febbraio 2023 - in moltissimi Uffici del Giudice di Pace si accumulano ritardi insostenibili nell'emissione dei Decreti ingiuntivi (per i quali in vari casi occorre anche un anno), nella fissazione delle udienze e nella emissione delle Sentenze.
Nonostante la situazione dell'Ufficio del Giudice di Pace di Lecco non sia stata sino ad ora così gravemente critica in termini di performance, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati aderisce integralmente al comunicato stampa (QUI il testo), rilasciato in data odierna dall'Unione Lombarda degli Ordini Forensi.
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Il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Lecco Elia Campanielli
"L'Ordine degli Avvocati di Lecco ritiene infatti che, a prescindere dalla situazione locale, sia dovere dell'Avvocatura istituzionale stigmatizzare ogni criticità che, seppur si manifesti al di fuori della circoscrizione lecchese, possa influire direttamente anche sul sistema locale: Avvocati, cittadini e imprese agiscono o resistono su tutto il territorio nazionale e non possono e non devono subire inefficienze intollerabili che comprimono i Diritti" spiega il presidente Elia Campanielli.
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"Non è in alcun modo accettabile che la Giustizia di prossimità venga abbandonata a se stessa e con essa i Diritti di cittadini ed imprese immolati in nome del raggiungimento degli obiettivi del PNRR, come si desume dalla posizione recentemente assunta dal Ministero della Giustizia di cui si è appreso dalla stampa. Peraltro, tutto ciò si ripercuote direttamente sull'amministrazione della Giustizia con riflessi molto negativi sull'intero sistema economico e sociale della Nazione. Per quanto riguarda la situazione dell'Ufficio del Giudice di Pace di Lecco, come si è detto, al momento le criticità sono contenute. Tuttavia - aggiunge ancora il Presidente - le statistiche disponibili evidenziano già un costante aumento dei procedimenti pendenti ed un allungamento dei tempi di fissazione delle prime udienze; tali dati, in considerazione della scopertura organica notevole e perdurante, sono purtroppo inesorabilmente destinati a peggiorare. Basti pensare che nella nostra provincia - territorio con poco meno di 350.000 abitanti e che comprende 84 comuni - sono attualmente in servizio solo 3 Giudici di Pace nonostante la pianta organica (del lontano 2011) ne preveda 7 a cui si dovrebbero teoricamente aggiungere quelli già previsti per gli Uffici accorpati di Bellano (2) e Missaglia (2). Analoga situazione per quanto riguarda il personale amministrativo: la pianta organica, fissata nel 2013, prevede la presenza di 6 unità in servizio presso l'Ufficio di Lecco a cui andrebbero teoricamente aggiunte 4 ulteriori unità complessivamente previste per gli Uffici accorpati (2 per Bellano e 2 per Missaglia): attualmente risultano in servizio a tempo pieno esclusivamente un Funzionario Giudiziario, un Cancelliere Esperto e un Assistente Giudiziario".
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"L'Ufficio - prosegue Campanielli - ha potuto sopperire alla carenza cronica di personale mediante utilizzazione di risorse umane che si sono avvicendate da amministrazioni comunali. Solo il senso di responsabilità e l’impegno profuso da tutti gli addetti all'Ufficio, Giudici di Pace e personale amministrativo, hanno consentito di mantenere comunque alta la risposta alle istanze di Giustizia di cittadini e imprese. L'Avvocatura lecchese teme seriamente che gli sforzi sino ad ora compiuti da tutto l'Ufficio locale possano essere irrimediabilmente vanificati dall'ormai imminente entrata in vigore dell’aumento di competenza del Giudice di Pace, prevista dal 31 ottobre 2025. Da questa data, infatti, il limite di competenza degli Uffici del Giudice di Pace per le cause civili verrà triplicato per le liti su beni mobili (portato da 10.000 a 30.000 euro) e raddoppiato per i danni da circolazione di veicoli e natanti (portato da 25.000 a 50.000 euro) ed inoltre, vi sarà un’estensione della competenza per materia ed il trasferimento dal Tribunale agli Uffici del Giudice di Pace delle procedure esecutive su beni mobili. Tale notevole ampliamento di competenze, non accompagnato dal necessario rafforzamento degli organici, condurrà inevitabilmente al collasso anche dell'Ufficio del Giudice di Pace di Lecco e ciò deve essere scongiurato in ogni modo. L'Ordine degli Avvocati di Lecco, unitamente all'Unione Lombarda Ordini Forensi, chiede con forza un piano straordinario di interventi per il potenziamento delle piante organiche e l'assegnazione di risorse adeguate agli Uffici; nel frattempo, è indispensabile che venga prorogata l'entrata in vigore dell'aumento di competenza del Giudice di Pace. L'Ordine continuerà a vigilare e a porre in essere ogni possibile iniziativa per tutelare la Giustizia, anche di Pace, e i Diritti di tutti che non possono essere compromessi da inaccettabili carenze organizzative".
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