Premana: “unfilocheciunisce” realizza più di 200 pupazzi da donare ai piccoli malati di tutta Italia

È veramente una “commessa” importante, oltre che un’iniziativa lodevole, quella che ha appena portato a termine il gruppo “unfilocheciunisce”, il sodalizio delle sferruzzatrici premanesi che realizzano a maglia coperte e vari tipi di indumenti in lana (berretti, golf, scialli, …) da donare in beneficenza. Nelle ultime settimane le numerose aderenti hanno infatti collaborato alla creazione dei ben 600 pupazzetti che i gruppi di Piemonte e Lombardia di “Un filo che unisce il mondo” hanno richiesto entro la fine di marzo. Con quale scopo? Quello di donarli insieme alle uova di Pasqua a “il Babbo Natale dei Bambini”, che li consegnerà ai piccoli malati terminali negli ospedali di tutta Italia. 
Premana ha contribuito con ben 217 creazioni, tutte diverse l’una dell’altra ed estremamente variegate in termini di soggetto, forma, colori. Tutti i pupazzetti erano in mostra ieri pomeriggio presso il barin, dove il gruppo si è radunato per un pomeriggio in compagnia.
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Questa iniziativa non è che l’ultima “impresa” del sodalizio premanese, nato nel 2020 e ormai molto attivo. “Il tutto è nato un po’ per caso in pieno periodo Covid, quando io e le altre pioniere del gruppo abbiamo proposto alle signore premanesi di contribuire alla realizzazione di un grande calice sacerdotale, che sarebbe stato composto da tanti quadrotti di lana, di dieci centimetri per dieci” ci spiega Daniele Nevicato, il “manager” di unfilocheciunisce.
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Armida Gianola, Daniele Nevicato e Livia Gianola
 
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“La partecipazione a questa prima iniziativa è stata veramente importante” prosegue “tanto che sono avanzati numerosissimi quadrati in lana, con i quali abbiamo composto ben nove coperte, che sono state donate alla diocesi di Como”. La vera svolta per il gruppo si è registrata quando Daniele, navigando sui social, si è imbattuto nell’associazione “Un filo che unisce il mondo”, capitanata da Giuliana Minola e Laila Felicioni, attiva in Piemonte e in Lombardia, che realizza indumenti in lana da destinare in beneficenza. “Abbiamo scoperto che avevano bisogno di una mano, così ci siamo messi in contatto con la loro sezione di Como e abbiamo iniziato a lavorare “su commessa” in base a quello che ci viene richiesto” ci spiega ancora Daniele. 
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unfilocheciunisce è nato anche per dare la possibilità alle persone che vivono da sole di occupare il proprio tempo e di sentirsi utili. Un obiettivo che sembra aver raggiunto, visto la folta “squadra” che si è venuta a creare. Squadra che annovera tra le sue fila anche Romana Regazzoni, classe 1929, che… è tra le più attive! Oltre alle sferrruzzatrici, Daniele e le altre responsabili del sodalizio (Livia Gianola, Armida Gianola, Luciana Gianola e Agnese Bellati) tengono a ringraziare Sara Isacchi e Cinzia Gianola – che, frequentando regolarmente Como, fanno da “corrieri” per portare le realizzazioni a Un filo che unisce il mondo – oltre a “tutte le associazioni che ci sostengono”.
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Tra i vari soggetti che hanno beneficiato della solidarietà di unfilocheciunisce ci sono “Viva Vittoria” (associazione che segue le donne in difficoltà), vari Cav (Centri di aiuto alla Vita) e alcune case di riposo (per i cui ospiti sono stati realizzati scialli e scalda gambe). Ultimi, come accennato, sono invece i piccoli malati terminali degli ospedali di tutta Italia, ai quali le sferruzzatrici premanesi sperano di poter donare un sorriso grazie ai morbidi pupazzetti che hanno realizzato con le proprie mani.
A.Te.
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