Lecco perduta/467: sulle strade del ciclismo anche il Trofeo Angelo Baracchi
Il Trofeo Baracchi è stata una corsa a cronometro di ciclismo su strada disputata in Lombardia dal 1950 al 1991. È stata voluta da Giacomo Baracchi, calciatore dell’Atalanta e poi anche presidente, in memoria del padre Angelo, imprenditore deceduto nel 1949. Il fondatore intendeva che si svolgesse il 22 dicembre, anniversario della scomparsa del genitore, ma non essendo consentito di correre dopo la chiusura del calendario annuale venne programmata il 1° novembre, festa di tutti i santi, concludendo l’annata ciclistica che sino ad allora vedeva il Giro di Lombardia come ultima gara.

La prima vittoria nel Trofeo Baracchi è stata dalla coppia composta da Fiorenzo Magni e Antonio Bevilacqua. La corsa è passata da Lecco nelle prime edizioni e, sul rettilineo di corso Martiri, davanti al palazzo Gerosa Crotta con gli storici portici, aveva il suo primo controllo orario sul segmento iniziale da Bergamo. Il Baracchi fu subito all’attenzione degli sportivi, in quanto già nell’edizione del 1953 vi partecipò una coppia in maglia iridata: era quella di Fausto Coppi e Riccardo Filippi. Il primo aveva vinto il Mondiale dei professionisti, il secondo quello dei dilettanti. Tre volte consecutive, 1953-1954-1955, Coppi e Filippi precedettero un duo francese guidato dal grande Jacques Anquetil, che ebbe compagni diversi.
Nel 1958 e nel 1959 vi è stato il trionfo di Ercole Baldini e di Aldo Moser. I due si piazzeranno al secondo posto nel 1960, e il primo trionferà nell’edizione del ’62 con Josepo Vellj. L’elenco dei vincitori successivi registra nomi famosi del ciclismo internazionale, da Eddy Merckx a Felice Gimondi fino a Gianni Motta. Da segnalare che nel 1951, con Fiorenzo Magni davanti a Giuseppe Minardi, c’è il secondo posto di Gino Bartali a fianco del campione elvetico Ferdi Kubler. Fu l’unica edizione del Baracchi che ha visto in gara il “Ginettaccio”, che nel 1953 lasciò il ciclismo delle gare alla soglia dei 40 anni.
Da ricordare l’edizione del 1967, che si svolse in un pomeriggio di terribile pioggia; era favorita la coppia formata da Aldo Moser e Vittorio Adorni, che però già al primo rilevamento cronometrico di Lecco non era nelle prime posizioni e giungerà al traguardo classificandosi oltre il 3° posto. Aldo Moser ha partecipato a 14 edizioni del Trofeo Baracchi, vincendone due e classificandosi una volta secondo e due volte terzo.

Il Baracchi ha visto anche il congedo del corridore trentino nell’autunno 1973, al termine di una carriera iniziata oltre venti anni prima. Cinque volte, record di vittorie, ha primeggiato nel Trofeo Francesco Moser, il minore di età della famiglia trentina di Palù di Giovo che ha annoverato cinque professionisti. La sua vittoria nel 1979 è stata con Giuseppe Saronni, suo grande rivale.
L’ultima edizione del Baracchi è del 1991 e ha visto un solo corridore alla volta, gara valida come il Gran Premio delle Nazioni che venne vinto dall’elvetico Tony Rominger. Quest'ultimo, che si disputava a Parigi con arrivo sulla prestigiosa pista del Parco dei Principi, era ritenuto il campionato mondiale delle gare a cronometro. Nel 1959 vide lo straordinario trionfo di Aldo Moser che precedette il fuoriclasse francese Roger Rivier.
Un quotidiano sportivo italiano scrisse nel titolo di prima pagina: “Per Aldo Moser è arrivato il grande giorno”. Una vittoria memorabile, quella del Gran Premio delle Nazioni, sicuramente costruita nella partecipazione al Trofeo Angelo Baracchi.

Fausto Coppi e Riccardo Filippi in maglia iridata nel 1953
La prima vittoria nel Trofeo Baracchi è stata dalla coppia composta da Fiorenzo Magni e Antonio Bevilacqua. La corsa è passata da Lecco nelle prime edizioni e, sul rettilineo di corso Martiri, davanti al palazzo Gerosa Crotta con gli storici portici, aveva il suo primo controllo orario sul segmento iniziale da Bergamo. Il Baracchi fu subito all’attenzione degli sportivi, in quanto già nell’edizione del 1953 vi partecipò una coppia in maglia iridata: era quella di Fausto Coppi e Riccardo Filippi. Il primo aveva vinto il Mondiale dei professionisti, il secondo quello dei dilettanti. Tre volte consecutive, 1953-1954-1955, Coppi e Filippi precedettero un duo francese guidato dal grande Jacques Anquetil, che ebbe compagni diversi.

Il Baracchi nel parco di Monza
Nel 1958 e nel 1959 vi è stato il trionfo di Ercole Baldini e di Aldo Moser. I due si piazzeranno al secondo posto nel 1960, e il primo trionferà nell’edizione del ’62 con Josepo Vellj. L’elenco dei vincitori successivi registra nomi famosi del ciclismo internazionale, da Eddy Merckx a Felice Gimondi fino a Gianni Motta. Da segnalare che nel 1951, con Fiorenzo Magni davanti a Giuseppe Minardi, c’è il secondo posto di Gino Bartali a fianco del campione elvetico Ferdi Kubler. Fu l’unica edizione del Baracchi che ha visto in gara il “Ginettaccio”, che nel 1953 lasciò il ciclismo delle gare alla soglia dei 40 anni.

Baldini e Moser, vincitori nel 1958
Da ricordare l’edizione del 1967, che si svolse in un pomeriggio di terribile pioggia; era favorita la coppia formata da Aldo Moser e Vittorio Adorni, che però già al primo rilevamento cronometrico di Lecco non era nelle prime posizioni e giungerà al traguardo classificandosi oltre il 3° posto. Aldo Moser ha partecipato a 14 edizioni del Trofeo Baracchi, vincendone due e classificandosi una volta secondo e due volte terzo.

La corsa tra Bergamo e Lecco; sulla sinistra Giorgio Albani, corridore di Monza
Il Baracchi ha visto anche il congedo del corridore trentino nell’autunno 1973, al termine di una carriera iniziata oltre venti anni prima. Cinque volte, record di vittorie, ha primeggiato nel Trofeo Francesco Moser, il minore di età della famiglia trentina di Palù di Giovo che ha annoverato cinque professionisti. La sua vittoria nel 1979 è stata con Giuseppe Saronni, suo grande rivale.

Anquetil-Darrigade
L’ultima edizione del Baracchi è del 1991 e ha visto un solo corridore alla volta, gara valida come il Gran Premio delle Nazioni che venne vinto dall’elvetico Tony Rominger. Quest'ultimo, che si disputava a Parigi con arrivo sulla prestigiosa pista del Parco dei Principi, era ritenuto il campionato mondiale delle gare a cronometro. Nel 1959 vide lo straordinario trionfo di Aldo Moser che precedette il fuoriclasse francese Roger Rivier.

Roger Riviere, campione nelle gare a cronometro
Un quotidiano sportivo italiano scrisse nel titolo di prima pagina: “Per Aldo Moser è arrivato il grande giorno”. Una vittoria memorabile, quella del Gran Premio delle Nazioni, sicuramente costruita nella partecipazione al Trofeo Angelo Baracchi.
A.B.