Calolzio: secondo concorso ‘A Susanna’, tutti i premiati

Un evento dedicato alla parola e alla sua forza, alla capacità della poesia di trasmettere emozioni, evocare, suggestionare, ferire, ma anche la possibilità di far risorgere e dare memoria.
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Ieri pomeriggio, Villa De Ponti a Calolziocorte ha ospitato le premiazioni del concorso di poesia dedicato “A Susanna”, giunto  alla sua seconda edizione. Al centro dell'evento, il celebre verso di Pablo Neruda: "Voglio fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi". Patrocinato dall’amministrazione comunale e dalla Provincia di Lecco, supportato dalla Comunità Montana e dai Volontari del Soccorso di Calolziocorte, con i quali la giovane aveva intrapreso il percorso per diventare soccorritrice, l’evento ha riunito molti partecipanti, uniti nel ricordo di Susanna Marelli, figlia dell'ideatrice del concorso, scomparsa a giugno del 2021 a soli vent'anni.

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Massimo Tavola, nella veste di presentatore, ha ringraziato in apertura tutti coloro che hanno preso parte alla giornata, inclusi i tanti che hanno avuto la cura di inviare propri scritti. “Ci troviamo in un contesto particolare, questa villa, capace di raccogliere con sé molta storia. Siamo ben contenti di celebrare la forza e la bellezza della poesia, che anch'essa racchiude altrettanta storia”.
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Roberta Zaccagni, mamma di Susanna, con la rappresentante dei Volontari del Soccorso

Grazie alle voci e alle interpretazioni di Silvia Palumbo e dell'architetto Fabio Mastroberardino, sono state lette le poesie che si sono aggiudicate i primi tre posti nelle diverse categorie del concorso: la sezione adulti e la sezione giovani, accompagnate da alcuni menzioni al merito. Intensi versi lirici, romantici, componimenti poetici che spesso culminavano in un crescendo di dolore, ma anche storie di speranza e di rinascita. Parole incise sulla carta, accompagnate dai delicati commenti delle professoresse Antonella Ronchetti, Iridenzia Funari e Roberta Zaccagni, mamma di Susanna.
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“In questo giorno siamo qui per Susanna, è nel suo nome e nel suo ricordo che abbiamo istituito questo concorso. In questa edizione abbiamo deciso di parlare di amore, di drammi, di storie che spesso si tramutano in qualcosa di patologico, che sappiamo sfociare in derive violente che purtroppo riempiono le cronache dei nostri giornali” ha detto Roberta Zaccagni, spiegando la proposta giunta agli scrittori: un invito all’amore e a parlare di amore. Amore bello, amore travolgente, amore che parla di dipendenza, amore sognato, perduto ed anche quello dimenticato. L’amore diventato lontanissimo, ma sempre rimpianto. “Esplorare l'esperienza del cuore è sempre un'esperienza intensa. Riconosciamo nella poesia un valore grande, nella sua capacità di descrivere ed esplorare a parole temi immensi come quello dell'amore. Il proposito di questo concorso non è solamente trattare alcuni temi in modalità poetica, ma anche fare in modo che, tramite la poesia, si possa fare denuncia sociale, portando verso l’altro, pressioni, paure e circostanze che a volte ci opprimono, per un’esperienza di condivisione autentica. Questo è l'obiettivo di questa rassegna, che continueremo a proporre con temi sempre nuovi, sperando che possa essere un supporto e un faro, soprattutto per i giovanissimi che vi partecipano” ha aggiunto Zaccagni. 
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Sono state infatti assegnate delle menzioni di merito tra i giovanissimi, tra cui quella a Claudio Mauri per i versi dal titolo "O petalo mio". “Il mondo dei giovani ci parla di sogni e di bellezze. Il mondo dei giovanissimi forse non ama troppo la realtà in cui è calato, dove la vita non è certo poesia e dove il rischio, a volte, è quello di appassire. Vediamo però in questa poesia corolle colorate di margherite, travolgere con la loro vitalità un paesaggio in bianco e nero, dove la giovinezza resiste ma non dimentica” ha commentato la mamma di Susanna, ringraziando tutti i ragazzi che hanno avuto la cura di inviare i propri scritti.
Alcuni componimenti sono stati dedicati proprio alla ventenne, come i versi di Gemma Gatti, vincitrice del primo premio per la sezione giovani con il testo "La primavera di Susanna". Una lirica che, in pochi versi, fa vibrare un autentico scrigno poetico, un crescendo di dolore, speranza e rinascita. “La tua immensa bontà sarà la nostra guida. Ecco che emerge con queste parole il dono poetico di Gemma: aver sciolto il gelido inverno, portandoci a respirare nuovamente, come fosse già primavera” ha spiegato la prof. Zaccagni prima di consegnare i premi. 
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Seconda classificata per la sezione giovani è stata Isabella Veronica Milone con "La stagione dell'amore", un componimento che descrive la passione amorosa, la cui evoluzione viene paragonata al passaggio delle stagioni. “Un crescendo di sentimenti che lentamente si sgretolano, tradendo la stessa iniziale passione con un cambio di passo. L'autrice ci mostra l'inaspettata maturità del disincanto, in un canto d'amore in puro stile romantico” ha commentato Iride Enza Funari.
Terza si è classificata la poesia "La mia primavera", in cui la stagione diviene simbolo di risveglio e di vita. “In questa poesia, la primavera diviene risveglio. L'autore, nei suoi versi, delinea un tema importante: quello della noia e dell'apatia, quasi a voler provocare noi adulti all'ascolto. Nel cuore della poesia troviamo il fulcro del suo pensiero, che smuove interrogativi e invita a una seria e attenta riflessione, alla quale non possiamo sottrarci” ha aggiunto. 
Nella sezione Adulti, il primo premio è stato assegnato a Lidia Dragone con "Le stagioni dell'amore"; al secondo posto Francesca Giovanelli con "Dove vola la coturnice, parole per Giulia"; al terzo posto Franca Calcabotta con "Ti vesto coi fiori di ciliegio".
Menzioni speciali sono state attribuite anche ad Agata Cavalluzzi con "2 Aprile", Laura Maria Cavallo con "Esser dono" e Cinzia Manetti, volontaria del gruppo di soccorritori di Calolziocorte, con "Mani innamorate".
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“Se è vero che con il corpo impariamo, conosciamo il mondo e su di esso agiamo, ancora con le nostre mani gestiamo la relazione con gli altri, a partire dal semplice saluto. Queste poesie sono un invito concreto a fare tutto ciò che possiamo perché le nostre mani siano sempre mani innamorate nei confronti di chi ci sta intorno, per superare l'egocentrismo imperante e ricorrere al sacro fuoco di un alto ideale per sorreggere il mondo e, allo stesso tempo, cambiarlo” ha aggiunto in chiusura Zaccagni, ringraziando tutti quelli che -come i Volontari - ogni giorno hanno il coraggio di soccorrere. “Un grazie a chi ha messo in versi con grande delicatezza il difficile lavoro della ricostruzione di sé, nell'arduo compito di ricomporre puzzle di vite e di quelle mani innamorate che sorreggono il mondo, ben interpretando così il senso e gli intenti del nostro concorso” ha concluso, ringraziando tutti i partecipanti per i loro splendidi elaborati.
Sa.A.
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