Sanremo Amarcord: Baudo, Mike e Villa a Lecco dopo il Festival
Era la sera del 29 gennaio 1955, 70 anni or sono, quando anche migliaia di lecchesi, come otto milioni di italiani, videro per la prima volta in RAI TV il Festival di Sanremo. La televisione era al suo secondo anno di trasmissione ufficiale, dopo il debutto avvenuto nei primi giorni di gennaio 1954.
E’ stato il Festival che vide vincente la canzone “Buongiorno tristezza”, interpretata da Claudio Villa e da Tullio Pane e che viene ricordato anche per l’uscita di scena del presentatore Nunzio Filogamo. Quest’ultimo era stato alla ribalta nelle precedenti edizioni ed era divenuto popolare per il suo saluto di apertura ai radioascoltatori “Cari amici vicini e lontani, buonasera e benvenuti al Festival di Sanremo”.
La messa in onda – e non più in radio - del Festival di Sanremo generò una notevole richiesta di televisori casalinghi e familiari, quindi, presenti non solo nei bar e nei circoli ma anche nelle famiglie.
Tra i presentatori più popolari del Festival di Sanremo spicca Pippo Baudo, che è stato a Lecco presso il purtroppo scomparso circolo Italo Casella di via Torri Tarelli, nell’antica contrada “della Maddalena”. Era venuto per un mini festival di voci nuove organizzato dal sempre attivo Nello Riva con la collaborazione di Gustavo Gnecchi e di Titti Colombelli. Gnecchi sarà il presentatore, nella primavera 1956, del popolarissimo “Lascia o Triplica” presso il teatrino dell’oratorio San Luigi, di Lecco Basilica. Il gioco quiz copiava la popolarissima e dilagante trasmissione “Lascia o Raddoppia” della RAI TV e si articolava in spazi separati alternativi fra le domande da porre ai concorrenti e una buona musica popolare.
C’era l’orchestra del Cral Moto Guzzi di Mandello Lario, diretta da Todeschini; c’era l’Azalea di Lecco, diretta da Mazzoleni. Nel contorno musicale del quiz vi era ampio spazio per le canzoni più famose del festival di Sanremo. Cantavano Martino, Filippo, Bozzola e la piccola Carmen Pisacane. Vi era anche l’applauditissimo comico di casa, Gianfranco Sacchi, della filodrammatica Tullio Bianchi del locale oratorio San Luigi.
Al gioco di “Lascia o Triplica” potevano partecipare tutti, purché superiori all’età di 16 anni. Era previsto il massimo premio in gettoni d’oro per il valore reale di 72.100 lire. Al fianco di Gustavo Gnecchi vi era una valletta, interpretata dalla giovanissima Gisella Stefanoni, di Mandello Lario.
Il Festival di Sanremo ebbe largo spazio nelle radio private, con le novità dell’etere intorno al 1975/1976. Piovevano le telefonate per dedicare auguri accompagnati da canzoni come “Nel blu dipinto di blu” e “Piove” di Domenico Modugno.
E’ stato già ricordato Pippo Baudo arrivato a Lecco sull’onda popolare di Sanremo. C’è da aggiungere le serate di canzoni romane, e non solo, con Claudio Villa, presso il cinema Marconi di via Ongania, oggi auditorium Ticozzi. La febbre del Festival durava per mesi negli appuntamenti musicali dei balli del sabato e della domenica.
Mike Bongiorno, reduce dalla presentazione di un Festival, arrivò a Lecco per partecipare ad una serata presso il Cinema Europa (prima Impero), complessi ora totalmente demoliti per la costruzione della RSA Mons. Giovanni Borsieri.
Il popolare presentatore Gustavo Gnecchi poteva ricordare come nelle rassegne canore di dilettanti alla ribalta erano sempre applauditissimi i motivi che giungevano da Sanremo. Sempre Gnecchi sottolineava che “Maledetta primavera” nel 1981 non ebbe tanti voti al Festival, esplose in seguito con un successo popolare straordinario, schiacciando ogni concorrente nei juke-box degli esercizi pubblici. Insomma, fu più che mai una … benedetta primavera del festival di Sanremo.
E’ stato il Festival che vide vincente la canzone “Buongiorno tristezza”, interpretata da Claudio Villa e da Tullio Pane e che viene ricordato anche per l’uscita di scena del presentatore Nunzio Filogamo. Quest’ultimo era stato alla ribalta nelle precedenti edizioni ed era divenuto popolare per il suo saluto di apertura ai radioascoltatori “Cari amici vicini e lontani, buonasera e benvenuti al Festival di Sanremo”.
La messa in onda – e non più in radio - del Festival di Sanremo generò una notevole richiesta di televisori casalinghi e familiari, quindi, presenti non solo nei bar e nei circoli ma anche nelle famiglie.
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Pippo Baudo
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L'orchestra Cral Moto Guzzi
Al gioco di “Lascia o Triplica” potevano partecipare tutti, purché superiori all’età di 16 anni. Era previsto il massimo premio in gettoni d’oro per il valore reale di 72.100 lire. Al fianco di Gustavo Gnecchi vi era una valletta, interpretata dalla giovanissima Gisella Stefanoni, di Mandello Lario.
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L'orchestra Azalea
E’ stato già ricordato Pippo Baudo arrivato a Lecco sull’onda popolare di Sanremo. C’è da aggiungere le serate di canzoni romane, e non solo, con Claudio Villa, presso il cinema Marconi di via Ongania, oggi auditorium Ticozzi. La febbre del Festival durava per mesi negli appuntamenti musicali dei balli del sabato e della domenica.
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Mike Bongiorno alla Moto Guzzi di Mandello Lario
Il popolare presentatore Gustavo Gnecchi poteva ricordare come nelle rassegne canore di dilettanti alla ribalta erano sempre applauditissimi i motivi che giungevano da Sanremo. Sempre Gnecchi sottolineava che “Maledetta primavera” nel 1981 non ebbe tanti voti al Festival, esplose in seguito con un successo popolare straordinario, schiacciando ogni concorrente nei juke-box degli esercizi pubblici. Insomma, fu più che mai una … benedetta primavera del festival di Sanremo.
A.B.