Teatro della società: un buco nell’acqua la raccolta fondi

Ormai si può dire che non ha sfondato la campagna di raccolta fondi promossa dal Comune di Lecco a favore della ristrutturazione del Teatro della società. Lanciata nel giugno 2023 con l’obiettivo di raccogliere un milione di euro, è ferma alla cifra di 222.364 euro, di cui 59.350 arrivati tramite l’art bonus e 163.014 arrivati sul fondo della Fondazione comunitaria del Lecchese aperto ad hoc.
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I dati sono stati comunicati dall’assessore alla Cultura Simona Piazza a seguito di una richiesta del consigliere comunale Corrado Valsecchi che commenta così questi numeri: “Come si evince dalla nota che ho ricevuto dall'assessore è stata raccolta una somma inadeguata alle aspettative di questa amministrazione per un totale di poco più di duecentomila euro, con molte donazioni provenienti da aziende partecipate, fondazione comunitaria, ma tranne un facoltoso privato gli altri si sono guardati bene da finanziare una attività peraltro con già una copertura di spesa deliberata”. Infatti la ristrutturazione del teatro era già stata messa a bilancio dall’amministrazione che puntava però a “liberare” queste risorse per investirle su altri capitoli della cultura.
 
“L'insuccesso che umilia i propositi di questa maggioranza sta semplicemente nella mancanza totale di credibilità che essa ha nel rapporto con i privati cittadini - continua il capogruppo di Appello per Lecco - Avevo criticato fin dall'inizio una raccolta fondi fatta in questo modo, costata decine di migliaia di euro per restare con un pugno di mosche in mano. Diverso il proposito di perseguire la gestione del teatro con l'ausilio di una Fondazione dove i privati possano trovare un alveo con diritto di parola e esercitare un loro ruolo attivo”.
 
La strada proposta da Valsecchi è quella quindi di usare in un altro modo il denaro raccolto: “Suggerirei all'assessore la strada di chiudere l'esperienza della raccolta fondi e trasferire il ‘misero’ importo raccolto alla futura Fondazione che si occuperà della gestione, se sarà questa la scelta definitiva, come auspico, della Giunta Gattinoni. Mi auguro che gli imprenditori locali, quando sarà il momento, si avvicinino alla costituzione di una Fondazione che governi il teatro della società e che la politica si allontani e non voglia occupare tutti gli spazi. Abbiamo bisogno in un teatro rinnovato di avere profili di serietà professionale, competenza e cognizione di causa accertate, non abbiamo certo bisogno di altri carrozzoni inconcludenti e in mano ai partiti politici. Solo così recupereranno la credibilità perduta e avvicineranno gli investitori”.
M.V.
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