Calolzio, Giorno del Ricordo: 'l'indifferenza fa più male della violenza'

Cerimonia "intima" quella odierna, a Calolziocorte, in occasione del Giorno del Ricordo: voluta dall'amministrazione comunale, rappresentata dal vicesindaco Aldo Valsecchi e dall'assessore ai servizi sociali Tina Balossi, con la partecipazione anche dalla consigliera d'opposizione Wilna de' Flumeri, ha coinvolto due classi delle scuole secondarie Manzoni e Cittadini, nonché il consiglio comunale dei ragazzi, con il "baby" primo cittadino Marco Antozzi in fascia tricolore.
calolziogiornoricordo__2_.jpg (432 KB)
Immancabili gli alpini, baluardo di quella "società civile" che ha mancato l'appuntamento odierno, voluto con "l'obiettivo di ricordare le vittime della cattiveria umana" come detto dal sindaco dei giovani, dopo aver ricapitolato in poche, semplici parole, il dramma delle foibe e dell'esodo, dalle loro terre, degli istriani, dei dalmati e dei fiumani, nella convinzione che "occorra coltivare la memoria, perché il solo vaccino prezioso contro l'indifferenza" come detto da Valsecchi nel suo intervento, andato a intersecarsi con le parole degli studenti.

Galleria fotografica (18 immagini)

"Dobbiamo fare in modo che il passato sia nostro maestro" ha sostenuto, infatti, Antozzi. "Non possiamo restare indifferente. L'indifferenza fa più male della violenza", la sottolineatura prima di lasciare spazio a una serie di poesie e testi selezionati in classe, per tratteggiare ciò che è stato con i versi di chi ha vissuto sulla propria pelle quelle pagine di storia.
calolziogiornoricordo__16_.jpg (429 KB)
Come Enzo Patuzzi, oggi 87enne, presente personalmente anche quest'anno a Calolzio, nella piazzetta al Lavello dedicata proprio ai martiri delle foibe. "Avevo 10 anni quando siamo andati via da Pola" ha ricordato, descrivendo la nave, colma di persone "che avevano deciso di lasciare tutto pur di non tradire una fratellanza", che si allontanava dal porto di una città descritta come meravigliosa. "Vicino a me c'era una donna, vestita di nero, che piangeva e guardava la terra che stavamo lasciando. Buttò qualcosa in mare: mio papà mi disse poi che era la chiave di casa, casa in cui non sarebbe tornata più". Il dramma, in una scena. 
calolziogiornoricordo__8_.jpg (350 KB)
"Non è sufficiente il ricordo, bisognerebbe fare di più" il monito di Patuzzi, rivolgendosi ai ragazzi, per poi citare quella che per lui è la chiave di volta per un mondo migliore, per tutti: "Ama il prossimo tuo come te stesso".
A.M.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.