Lecco perduta/466: le tappe del Giro d'Italia e gli arrivi del Lombardia in città

Tre volte il Giro d’Italia è passato da Lecco città. Sono da aggiungere nel territorio della sua provincia le due tappe ai Resinelli, il traguardo a Barzio e un’altra linea di arrivo a Monticello Brianza. Nell’autunno 2013 Elisa Corti, presidente del Comitato Lecchese per il Grande Ciclismo, scriveva: “Per la terza volta consecutiva, domenica 6 ottobre, il traguardo del Giro di Lombardia avrà quale palcoscenico suggestivo il Lungolago di Lecco. Il risultato, davvero straordinario, è stato possibile, ancora una volta, grazie al corale gioco di squadra di tutte le istituzioni che aderiscono al Comitato Lecchese per il Grande Ciclismo, con il supporto di Regione Lombardia”. Corti sottolineava inoltre che “negli anni di questo storico tris, c’è da annoverare l’organizzazione nel 2012 dell’arrivo ai Piani Resinelli della tappa del Giro d’Italia, che è risultata la seconda in senso assoluto per ascolti televisivi di tutta la grande corsa con la maglia rosa”.
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Elisa Corti

E sempre Elisa sottolineava: “Segnali importanti, tutti della vitalità e della passione, che legano questo nostro territorio al ciclismo, grazie anche al significativo lavoro svolto dalla Federazione Provinciale (con il presidente Alessandro Bonacina, lecchese di Acquate). Il ciclismo viaggia all’aperto sulle strade e attraversa paesi e Comuni […], un importante valore aggiunto, questo, che ci sprona a continuare nel nostro impegno a favore della promozione dello sport e dell’immagine del nostro territorio”.
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Manifesto del Lombardia a Lecco, con foto dell'arrivo sul Lungolago

Il Giro di Lombardia, sin dalla sua prima edizione nel 1905, è transitato da Lecco, proveniente da Bergamo, in direzione Como. I corridori in gara erano 55 e la vittoria fu di Giovanni Gerbi, di Pavia. La prima volta con la salita al mitico Ghisallo, scalato sul versante di Asso, è del 1919. La storica asperità verrà poi affrontata sul versante ben più duro e impegnativo di Bellagio, dove, sul pianoro verso Civenna, vi sono segmenti lecchesi, perché vi arriva la frazione Limonta del Comune di Oliveto Lario.
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Discesa del Lombardia in quartiere Laorca di Lecco

Purtroppo, quello del 6 ottobre 2013 è stato l’ultimo arrivo del Giro di Lombardia nel nostro capoluogo. Era risultato spettacolare il finale del Giro in città, che dopo tante salite aveva un finale con discesa mozzafiato che partiva da Colle Brianza, si proiettava su Galbiate e da qui, con velocità vertiginose, si gettava verso Pescate, prima di affrontare l’ultimo chilometro con ingresso sul Ponte Nuovo di Lecco, via Leonardo da Vinci e il tratto di Lungolago che portava al traguardo dinanzi allo sbocco di via Nazario Sauro.
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Traguardo del Gran Premio della Montagna, al Ghisallo

Purtroppo, le tre edizioni lecchesi con il traguardo del Lombardia furono accompagnate da giornate di pioggia, che limitarono lo spettacolo del ramo manzoniano del Lario che si spalancava davanti allo striscione d’arrivo. Un maltempo che, in verità, aveva caratterizzato anche l’arrivo in città nel 1984, nell’allora periferica via dell’Eremo, dove c’era l’ampia distesa verde che verrà, poi, occupata dalla costruzione del nuovo ospedale. Al termine della carriera, in un’intervista televisiva, Francesco Moser ricordò di essere arrivato a Lecco nel Giro con la maglia rosa che vinse con la cronometro finale all’Arena di Verona e aggiunse: “Mai vista così tanta acqua, in tanti anni di carriera, come quel giorno!”.
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Cartello che ricorda la Madonnina protettrice dei ciclisti

Per dovere di cronaca, l’ultimo Giro di Lombardia con arrivo a Lecco nel 2013 era partito da Bergamo, aveva affrontato la prima asperità con il valico di Valcava e aveva poi puntato da Cisano verso Calco, Santa Maria Hoè e Colle Brianza, per poi raggiungere Dolzago, Pusiano, Canzo, affrontare il muro di Sormano, dalla Colma di Sormano passare sul Pian del Tivano, per scendere verso Zelbio e Nesso, sul ramo comasco del Lario.
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Ciclisti lecchesi al Ghisallo, con don Bici (don Agostino Frasson), Claudio Chiappucci
e il plurimedagliato Antonio Rossi, mondiale nella canoa

Il Lombardia si dirigeva, poi, verso Bellagio e saliva al mitico Ghisallo, con discesa verso Asso, dove i corridori erano chiamati a raggiungere la confinante Valbrona, arrivare a Onno e affrontare il tratto finale verso Valmadrera, poi Oggiono, le salite di Villa Vergano e di Ravellino e il già menzionato tratto in picchiata verso Pescate e Lecco. Erano complessivamente 242 chilometri.
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La chiesetta della Madonna del Ghisallo negli anni Cinquanta, quando divenne patrona dei ciclisti
su iniziativa del parroco di Magreglio, don Ermelindo Viganò

Oggi ci consoliamo con il Piccolo Giro di Lombardia, organizzato dal Velo Club Oggiono, importante gara dilettantistica a livello internazionale. Se tra i vincitori della corsa passata da Lecco c’è nel 1984, come già ricordato, Francesco Moser, si deve anche rammentare che nel Piccolo Giro di Lombardia c’è stato il capostipite in termini ciclistici della famiglia di Palù di Giovo (Trento), ovvero Aldo Moser, che vinse nel 1953, trampolino d’esordio nella stagione successiva tra i professionisti.
A.B.
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