Somasca: Messa solenne per la festa di San Girolamo, 'che insegna a non voltare le spalle a chi è in difficoltà'
Come sempre partecipatissima e molto sentita dai fedeli, che ogni anno raggiungono Somasca anche da zone lontane dalla Valle San Martino, è stata celebrata questa mattina al Santuario la Messa solenne in occasione della festa di San Girolamo Emiliani, patrono della gioventù abbandonata ed "esempio illuminante di come la fede possa cambiare una vita e toccare anche molte altre esistenze", come lo ha definito Monsignor Marco Brunetti.
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È stato proprio quest'ultimo, Vescovo di Alba, a presiedere la funzione insieme a numerosi altri parroci e religiosi dell'Ordine dei Somaschi, riuniti sull'altare dinnanzi a una folta assemblea in cui, tra le prime file, spiccavano le autorità civili e militari del territorio tra cui il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio, il Questore Stefania Marrazzo e il Comandante dei Carabinieri Nicola Melidonis, oltre al primo cittadino di Vercurago Roberto Maggi in fascia tricolore con i colleghi amministratori dei paesi limitrofi (Giancarlo Valsecchi e Paola Colombo per Erve e Monte Marenzo, il vice sindaco di Calolzio Aldo Valsecchi e la consigliera comunale di Carenno Patrizia Malagisi).
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"Girolamo, nato nel 1846 a Venezia, ha vissuto in un'epoca di grandi trasformazioni, e infatti è annoverato tra i Santi Riformatori che, prima della diffusione del protestantesimo, si stavano impegnando a infondere nuova linfa alla vita religiosa" ha esordito Monsignor Brunetti, con un ringraziamento ai "padroni di casa" per l'invito a una celebrazione tanto significativa. "Siamo nell'anno giubilare, il quarto del Sinodo, esperienze che vedono come figure principali i battezzati e che mirano a un rinnovamento della Chiesa proprio come successe con San Girolamo. Intorno a lui, allora, passò un fiume di speranza: noi, oggi, ne siamo sorgente? Si tratta di una domanda importante, che non possiamo eludere. Sappiamo che la conversione di San Girolamo avvenne dopo un momento traumatico, la cattura da parte dei soldati e la successiva liberazione, che lo portò a riflettere sulla propria vita e sulla sua missione. A tutti noi Egli insegna l'importanza della carità e del servizio verso gli altri, la sua dedizione ai poveri e agli orfani è un richiamo forte per tutti noi in questi tempi di disuguaglianze sociali, in cui le ingiustizie sembrano crescere sempre di più. La sua vita ci insegna a non voltare le spalle a chi è in difficoltà, ma ad essere testimoni dell'amore compassionevole del Padre".
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"Inoltre - ha proseguito il celebrante, ricordando i motivi per cui San Girolamo è tanto venerato e preso tuttora come esempio, e non solo da chi crede - il suo approccio educativo è un modello da seguire. Non si è limitato, infatti, a formare le giovani menti, trasmettendo i valori cristiani e umani, ma si è occupato anche dei cuori e delle coscienze, ricordandoci che ogni vita ha un valore inestimabile: ogni bambino, ogni persona in difficoltà merita attenzione e cura, quindi la sua figura ci spinge a guardare con occhi nuovi il mondo intorno a noi. E soprattutto a riconoscere il volto di Cristo in tutti coloro che incontriamo". Infine, tre inviti rivolti ai presenti, da altrettante suggestioni di San Girolamo: "Seguite il Crocifisso, amatevi gli uni gli altri e servite i poveri".
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La funzione solenne è stata magistralmente animata dalla corale "Miani" della Basilica, diretta dal maestro Cesare Benaglia, con il maestro Massimo Borassi all'organo. Le celebrazioni a Somasca, ora, proseguiranno per tutta la prossima settimana con ulteriori iniziative tra fede e cultura, compresa la mostra di artisti locali negli ambienti interni e nel Chiostro di via Fredda che si chiuderà nel pomeriggio di domenica 16 febbraio con il conferimento di una medaglia agli espositori con la partecipazione del Premiato Corpo Musicale "Giuseppe Verdi" di Calolziocorte.
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Monsignor Marco Brunetti
"Girolamo, nato nel 1846 a Venezia, ha vissuto in un'epoca di grandi trasformazioni, e infatti è annoverato tra i Santi Riformatori che, prima della diffusione del protestantesimo, si stavano impegnando a infondere nuova linfa alla vita religiosa" ha esordito Monsignor Brunetti, con un ringraziamento ai "padroni di casa" per l'invito a una celebrazione tanto significativa. "Siamo nell'anno giubilare, il quarto del Sinodo, esperienze che vedono come figure principali i battezzati e che mirano a un rinnovamento della Chiesa proprio come successe con San Girolamo. Intorno a lui, allora, passò un fiume di speranza: noi, oggi, ne siamo sorgente? Si tratta di una domanda importante, che non possiamo eludere. Sappiamo che la conversione di San Girolamo avvenne dopo un momento traumatico, la cattura da parte dei soldati e la successiva liberazione, che lo portò a riflettere sulla propria vita e sulla sua missione. A tutti noi Egli insegna l'importanza della carità e del servizio verso gli altri, la sua dedizione ai poveri e agli orfani è un richiamo forte per tutti noi in questi tempi di disuguaglianze sociali, in cui le ingiustizie sembrano crescere sempre di più. La sua vita ci insegna a non voltare le spalle a chi è in difficoltà, ma ad essere testimoni dell'amore compassionevole del Padre".
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B.P.