Faida tra trapper: definitive le condanne per il pestaggio, si apre il processo per l'accoltellamento di Gapea

Per un processo che si chiude, uno si apre. Se nei giorni scorsi, infatti, la Suprema Corte di Cassazione ha "cristallizzato" le condanne irrogate ai giovanotti coinvolti nel pestaggio di via Settala, a Milano, il primo maggio di tre anni fa, a breve a Padova prenderà avvio il procedimento penale intentato nei confronti dei presunti (al momento, dovendo per l'appunto ancora esprimersi la Giustizia) aggressori del lecchese Fabio Carter Gapea, il cui accoltellamento sulla banchina della stazione veneta sarebbe stato, nella ricostruzione degli inquirenti, poi vendicato proprio con la spedizione meneghina che aveva portato in luce una vera e propria "guerra" in corso tra "crew" rivali, quella che è stata poi etichettata come la "faida tra trapper", puntellata di provocazioni tramite canzoni scritte appositamente quale "sfottò" - il così detto dissing - ma anche da ulteriori, preoccupanti, episodi violenti, come il sequestro di Baby Touché e il ferimento a Bergamo di Simba la Rue, i riferimenti dei due schieramenti.
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Un frame del filmato delle telecamere della stazione di Padova, con Gapea a terra
Era il 14 febbraio 2022, quando, allora 25enne, Gapea venne circondato da più soggetti, ripetutamente colpito e lasciato a terra, con una ferita da arma da taglio al costato, sotto uno degli occhi elettronici dello scalo ferroviario del capoluogo euganeo. A gennaio dello scorso anno, sei sono stati gli avvisi di conclusione indagini notificati ad altrettanti ragazzi under 30, tutti stranieri di seconda generazione, due dei quali pugili non professionisti, residenti tra Padova stessa, Milano e Ferrara. Il lecchese, al processo, si costituirà parte civile, rappresentato dall'avvocato di fiducia Marilena Guglielmana. Passata invece in giudicato, come accennato, la condanna rimediata per fatti di Milano, diretta conseguenza, per chi si è occupato delle indagini, dell'accoltellamento patito due settimane prima: 6 anni e 4 mesi, come da limatura della Corte d'Appello, che pure non aveva accolto la richiesta di assoluzione per il reato di rapina avanzata dal Procuratore Generale.
Riunita la valutazione dei ricorsi sia di chi aveva optato per il rito ordinario (Gapea e il bergamasco Marco Locatelli) sia di chi aveva scelto l'abbreviato (tutti gli altri indagati, inclusi Simba La Rue e la verderese, unica ragazza del gruppo, prestatasi come esca per attirare nella trappola le due vittime del pestaggio), gli ermellini hanno dapprima rigettato una eccezione sollevata da un difensore (che aveva portato all'attenzione come un co-imputato minorenne sia stato assolto proprio dal reato di rapina dal Tribunale preposto), dichiarando poi inammissibile il ricorso stesso. 
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