Lecco, un lettore: paracarri 'sacrificati' per il nuovo lungolago?

Riceviamo e pubblichiamo. In attesa di chiarimenti

Giunto alla pensione ho indossato, oltre a scribacchiare ogni tanto, i panni dell’Umarell che guarda i cantieri e mi sto rendendo conto quanto questi personaggi siano utili alla causa dell’indifferenza totale e alla mancanza di senso civico.
Per questo mi permetto mandarvi questa mail per poter voi valutare se vale la pena scrivere una situazione, banale se vogliamo, che trovo però a mio avviso “triste” e forse irriguardosa della storia della nostra città.Mi riferisco ai paracarri bianco-neri del lungolago in località Punta della Maddalena (di fronte al San Nicolò) poco prima del piccolo Golfo della Malpensata. Infatti, per via dei lavori del nuovo Lungolago (per altro qualificanti e inderogabili per la città di Lecco) verranno sacrificati cancellando una storia quasi centenaria.
Parliamo di paracarri direte… Non opere d’arte di valore, ma pur sempre un patrimonio-emblema della nostra Lecco. Forse esagero? Sono un nostalgico anziano? Non lo so giudicate voi.
Spariranno perché la corsia Sud dovrà essere rimpicciolita (!), almeno dicono. Sarà…Già è stato smantellato il vecchio parapetto a lago degli anni Trenta per far posto a quello a norma (dicono più resistente) modello stabilimento e chiudiamo un occhio. Poi si scopre che la tanto decantata pista ciclabile “finirà” all’Imbarcadero circa con i ciclisti costretti ad andare su una strada trafficata, ristretta (sia pure su corsia preferenziale, almeno spero…) e con gli autobotti che circolano spesso (!). Verrà ripresa più avanti credo più o meno dove ora c’è il McDonald's.
Almeno queste sono le notizie che ho raccolto. E se così fosse mi chiedo chi ha avallato questi progetti senza battere ciglio o prevedere soluzioni alternative? Mi fermo qui perché capisco che sto entrando troppo nella parte dell’Umarell. Vedete voi.
Buon lavoro e un caro saluto,