Lecco: 'Viaggio ad Auschwitz a/r' per la Giornata della Memoria
“Come raccontare un cammino del genere?”.
Riportare le emozioni, gli errori, la ricerca dell’intimità. Il senso della fine, se ve ne è uno, una volta tornati. Non ci sono regole, ma l’importante è farlo: rispondere eticamente al dovere della testimonianza.



Lo spettacolo "Viaggio ad Auschwitz A/R" ripercorre il lungo tragitto di ventisei ebrei catturati a Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, deportati nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau il 14 febbraio 1944, dove trovarono la morte. A 67 anni di distanza, nel 2011, Gimmi Basilotta, teatrante di professione, ha deciso di intraprendere lo stesso viaggio, percorrendo 1.985 chilometri a piedi in 76 giorni. Accompagnato da un gruppo di compagni, un cane e dal sostegno delle comunità locali che li hanno ospitati lungo il cammino, Basilotta ha dato vita a un’esperienza unica di memoria condivisa.
Luci semiaccese in sala, perché il pubblico possa dialogare, riflettere e ricordare insieme a Gimmi, grazie alle parole distribuite. Una storia raccontata al pubblico e con il pubblico, che ha ricevuto delle parole come “elenco”, “pietra”, “bambini”, “coerenza”. “Che cosa vi ricordano queste parole?”. Una scenografia semplice e in costruzione, come la strada che è stata fatta.


Il viaggio è iniziato quando Gimmi, allora bambino di otto anni, vide in televisione le immagini dei prigionieri scheletrici e delle guardie nei campi di concentramento. Ti affascina, ti inquieta, ti spezza. Immagini che hanno segnato profondamente Gimmi e lo hanno spinto a intraprendere, molti anni dopo, il cammino della restituzione. E un altro bambino, incontrato proprio in questo viaggio, rispose: “Bisogna avere memoria per potersi arrabbiare quando cose simili accadono oggi”.
Presente anche il cinghiale, portato nello zaino. Simbolo della parte animale dell’umano e della ricerca onesta di un uomo. “Io probabilmente lì avrei fatto di tutto per sopravvivere”. Uno di quei pilastri su cui si regge la vita: l’etica. E se traballa? È tempo di fare i conti con quella parte lì, non nasconderla. Non dipingersi come eroi per aver camminato, per aver ricevuto la medaglia del Presidente o la scorta di auto della polizia per tutto il viaggio in Italia. Ma è il non camminare da soli e il parlare di vicende umane che rendono eroici.


"Viaggio ad Auschwitz A/R: il cammino della memoria" ha visto la collaborazione della compagnia teatrale Il Melarancio all'interno della stagione di prosa di Teatro Invito, con la messa a disposizione della sala Ticozzi da parte della Provincia e il contributo del Comune di Lecco, tra le cui iniziative per la Giornata della Memoria si è inserito appunto anche questo spettacolo. L’intento non era solo quello di ricordare i caduti lecchesi a Fossoli e le vittime della Shoah, ma anche di riaffermare l’impegno contro ogni forma di indifferenza.
Riportare le emozioni, gli errori, la ricerca dell’intimità. Il senso della fine, se ve ne è uno, una volta tornati. Non ci sono regole, ma l’importante è farlo: rispondere eticamente al dovere della testimonianza.

“Ormai i testimoni non ci sono quasi più. E gli altri ricevono ingiurie. Essere qui a teatro oggi è un gesto semplice e importante”. È stata aperta così da Luca Redaelli domenica 26 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria e a 80 anni dalla liberazione di Auschwitz, la serata ospitata in Sala Don Ticozzi. "Essere qui stasera è un gesto semplice ma importante, mentre le estreme destre avanzano e il peso della memoria rischia di affievolirsi", si sono sentiti dire i 170 spettatori, quasi tutti adulti. “Noi possiamo prendere questo impegno importante, perché arriveranno alcuni che diranno che tutto ciò non è mai successo”.


Lo spettacolo "Viaggio ad Auschwitz A/R" ripercorre il lungo tragitto di ventisei ebrei catturati a Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, deportati nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau il 14 febbraio 1944, dove trovarono la morte. A 67 anni di distanza, nel 2011, Gimmi Basilotta, teatrante di professione, ha deciso di intraprendere lo stesso viaggio, percorrendo 1.985 chilometri a piedi in 76 giorni. Accompagnato da un gruppo di compagni, un cane e dal sostegno delle comunità locali che li hanno ospitati lungo il cammino, Basilotta ha dato vita a un’esperienza unica di memoria condivisa.



Il viaggio è iniziato quando Gimmi, allora bambino di otto anni, vide in televisione le immagini dei prigionieri scheletrici e delle guardie nei campi di concentramento. Ti affascina, ti inquieta, ti spezza. Immagini che hanno segnato profondamente Gimmi e lo hanno spinto a intraprendere, molti anni dopo, il cammino della restituzione. E un altro bambino, incontrato proprio in questo viaggio, rispose: “Bisogna avere memoria per potersi arrabbiare quando cose simili accadono oggi”.



"Viaggio ad Auschwitz A/R: il cammino della memoria" ha visto la collaborazione della compagnia teatrale Il Melarancio all'interno della stagione di prosa di Teatro Invito, con la messa a disposizione della sala Ticozzi da parte della Provincia e il contributo del Comune di Lecco, tra le cui iniziative per la Giornata della Memoria si è inserito appunto anche questo spettacolo. L’intento non era solo quello di ricordare i caduti lecchesi a Fossoli e le vittime della Shoah, ma anche di riaffermare l’impegno contro ogni forma di indifferenza.
M.Bo.