Lecco perduta/464: quando in città arrivò 'la Svizzera'
L'arrivo previsto per il prossimo 18 giugno a Piuro, in provincia di Sondrio, di una tappa del Tour de Suisse non rappresenta la prima volta di tale importante corsa nel territorio italiano: c’è un precedente nel 1954, con la frazione approdata a Lecco, sul Lungolago IV Novembre, nel tratto alberato sino allo sbocco di Via Capodistria. Era lunedì 9 agosto.
Sul traguardo elvetico vinse, dopo una lunga fuga solitaria, Donato Zampini, originario di Saronno. La classifica generale vedeva al primo posto il “romanino” (di Albano Laziale) Bruno Monti, che precedeva quattro corridori accomunati dallo stesso tempo, dal secondo al quinto posto: Fornara, Astrua, Coletto e Huber. Fausto Coppi era in nona posizione e si aggiudicò in volata il secondo posto sul traguardo di Lecco.
Era in maglia iridata con il titolo di campione del mondo conquistato l’anno precedente a Lugano. Il giorno successivo partì da Piazza Mazzini la cronometro Lecco/Lugano, che venne vinta da Fausto Coppi. Il Giro della Svizzera, nella classifica finale, vide al primo posto Pasquale Fornara, seguito da Agostino Coletto, Giancarlo Astrua, Bruno Monti e Fausto Coppi.
Quel Giro della Svizzera a Lecco è stato “scintilla” che ha fatto nascere l’Ente Lecchese Manifestazioni, guidato da Renato Corbetta. Avvenne, infatti, che il gruppo spontaneo di appassionati che aveva fatto da riferimento operativo per l’arrivo a Lecco del Giro della Svizzera, sull’entusiasmo scaturito da tale avvenimento sportivo, decidesse di riunirsi presso la sede dell’Unione Commercianti, allora in Via Cairoli, per costituire l’ELMA, che per cinquant’anni è stato l’organizzatore di tante iniziative di rilievo per la città e il territorio, ed è ancora oggi ricordato e rimpianto.
L’ELMA ha sempre visto la presidenza di Renato Corbetta. Il Giro della Svizzera del 1954 precedette di due anni l’arrivo a Lecco per la prima volta di quello d’Italia, nel 1956. Sul rettilineo di Corso Martiri vinse in volata Giorgio Albani, corridore brianzolo di Monza. Era la tappa partita da Rapallo. Il giorno dopo la manifestazione lasciò Lecco per la tappa verso Sondrio, affrontando subito la salita di Ballabio, dov’era previsto il Gran Premio della Montagna.
Il via venne dato in Via Amendola, proprio dinanzi alla Casa dell’Opera “Don Guanella”, divenuta in anni recenti anche un club di ciclisti con don Agostino Frasson, il popolare “don Bici”, secondo un appellativo che gli è stato attribuito dal campione internazionale di canoa sulle acque di tutto il mondo, nonché il plurimedagliato Antonio Rossi, che ha gareggiato prima con la Canottieri Lecco e poi con il Gruppo Sportivo della Guardia di Finanza.
Tornando al Giro della Svizzera del 1954, c’è da sottolineare la straordinaria presenza popolare alla cronometro del giorno dopo l’arrivo di tappa sul Lungolago. La documentazione fotografica conferma l’eccezionale partecipazione di tifosi lungo il tracciato per l’uscita da Lecco, che era quello di Piazza Mazzini, Piazza Manzoni, Via Azzone Visconti e poi il Ponte Vecchio sull’Adda e anche sulla sponda opposta del fiume, in località detta Porto di Malgrate. Non c’era ancora il nuovo ponte inaugurato nell’autunno 1955, e il corso d’acqua Caldone era ancora scoperto lungo Piazza Mazzini e nel tratto superiore di Viale Dante. Fausto Coppi, in maglia iridata, vincerà la cronometro.
“Eventi di cinquant’anni: per Lecco e il suo territorio” è il volume che nel 2004 l’ELMA ha pubblicato per ricordare la sua storia. Nella prefazione Renato Corbetta ha sottolineato: “Ci ripaga dall’impegnativo lavoro sostenuto, dai sacrifici, dalle tante preoccupazioni, a volte di alcune delusioni, che poi svaniscono presto, quello di essere andati avanti per cinquant’anni per far fare bella figura alla nostra città e al suo territorio. Per questo abbiamo voluto, come ricordo affettuoso e riconoscente, il libro dedicato a coloro che sono scomparsi e con un grazie a quanti ci hanno sostenuto continuamente nella nostra fatica nell’ELMA”.
Fatica che era iniziata nell’estate 1954, con l’entusiasmo sollevato dall’arrivo e dalla partenza da Lecco di tappe del Giro della Svizzera. Nella pubblicazione del 50° l’ultima pagina è dedicata a coloro che animavano l’ELMA al traguardo del mezzo secolo, con un doveroso ricordo per gli amici che nel passare inesorabile degli anni erano scomparsi.
Sul traguardo elvetico vinse, dopo una lunga fuga solitaria, Donato Zampini, originario di Saronno. La classifica generale vedeva al primo posto il “romanino” (di Albano Laziale) Bruno Monti, che precedeva quattro corridori accomunati dallo stesso tempo, dal secondo al quinto posto: Fornara, Astrua, Coletto e Huber. Fausto Coppi era in nona posizione e si aggiudicò in volata il secondo posto sul traguardo di Lecco.
Era in maglia iridata con il titolo di campione del mondo conquistato l’anno precedente a Lugano. Il giorno successivo partì da Piazza Mazzini la cronometro Lecco/Lugano, che venne vinta da Fausto Coppi. Il Giro della Svizzera, nella classifica finale, vide al primo posto Pasquale Fornara, seguito da Agostino Coletto, Giancarlo Astrua, Bruno Monti e Fausto Coppi.
Quel Giro della Svizzera a Lecco è stato “scintilla” che ha fatto nascere l’Ente Lecchese Manifestazioni, guidato da Renato Corbetta. Avvenne, infatti, che il gruppo spontaneo di appassionati che aveva fatto da riferimento operativo per l’arrivo a Lecco del Giro della Svizzera, sull’entusiasmo scaturito da tale avvenimento sportivo, decidesse di riunirsi presso la sede dell’Unione Commercianti, allora in Via Cairoli, per costituire l’ELMA, che per cinquant’anni è stato l’organizzatore di tante iniziative di rilievo per la città e il territorio, ed è ancora oggi ricordato e rimpianto.
L’ELMA ha sempre visto la presidenza di Renato Corbetta. Il Giro della Svizzera del 1954 precedette di due anni l’arrivo a Lecco per la prima volta di quello d’Italia, nel 1956. Sul rettilineo di Corso Martiri vinse in volata Giorgio Albani, corridore brianzolo di Monza. Era la tappa partita da Rapallo. Il giorno dopo la manifestazione lasciò Lecco per la tappa verso Sondrio, affrontando subito la salita di Ballabio, dov’era previsto il Gran Premio della Montagna.
Il via venne dato in Via Amendola, proprio dinanzi alla Casa dell’Opera “Don Guanella”, divenuta in anni recenti anche un club di ciclisti con don Agostino Frasson, il popolare “don Bici”, secondo un appellativo che gli è stato attribuito dal campione internazionale di canoa sulle acque di tutto il mondo, nonché il plurimedagliato Antonio Rossi, che ha gareggiato prima con la Canottieri Lecco e poi con il Gruppo Sportivo della Guardia di Finanza.
Tornando al Giro della Svizzera del 1954, c’è da sottolineare la straordinaria presenza popolare alla cronometro del giorno dopo l’arrivo di tappa sul Lungolago. La documentazione fotografica conferma l’eccezionale partecipazione di tifosi lungo il tracciato per l’uscita da Lecco, che era quello di Piazza Mazzini, Piazza Manzoni, Via Azzone Visconti e poi il Ponte Vecchio sull’Adda e anche sulla sponda opposta del fiume, in località detta Porto di Malgrate. Non c’era ancora il nuovo ponte inaugurato nell’autunno 1955, e il corso d’acqua Caldone era ancora scoperto lungo Piazza Mazzini e nel tratto superiore di Viale Dante. Fausto Coppi, in maglia iridata, vincerà la cronometro.
“Eventi di cinquant’anni: per Lecco e il suo territorio” è il volume che nel 2004 l’ELMA ha pubblicato per ricordare la sua storia. Nella prefazione Renato Corbetta ha sottolineato: “Ci ripaga dall’impegnativo lavoro sostenuto, dai sacrifici, dalle tante preoccupazioni, a volte di alcune delusioni, che poi svaniscono presto, quello di essere andati avanti per cinquant’anni per far fare bella figura alla nostra città e al suo territorio. Per questo abbiamo voluto, come ricordo affettuoso e riconoscente, il libro dedicato a coloro che sono scomparsi e con un grazie a quanti ci hanno sostenuto continuamente nella nostra fatica nell’ELMA”.
Fatica che era iniziata nell’estate 1954, con l’entusiasmo sollevato dall’arrivo e dalla partenza da Lecco di tappe del Giro della Svizzera. Nella pubblicazione del 50° l’ultima pagina è dedicata a coloro che animavano l’ELMA al traguardo del mezzo secolo, con un doveroso ricordo per gli amici che nel passare inesorabile degli anni erano scomparsi.
A.B.