Premana: 'Panda tour' di 24 ore in paese, percorsi 624 km
“24 ore de Le Proman”, è questo il titolo della seconda edizione del cosiddetto “Panda tour”, il progetto ideato da un gruppo di ragazzi premanesi che aveva visto la sua prima impresa nel gennaio del 2022. In quel caso, la compagine guidata da Alex Fazzini (classe 2001 e proprietario del mitico “pandino” giallo protagonista della sfida) aveva percorso il “giro della circo” – un circuito ad anello di circa 3 chilometri, che è la circonvallazione di Premana – per più di cento volte, fino ad aver esaurito il pieno di carburante.
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“Era nato tutto un po’ per caso” ha raccontato Alex “una sera ci siamo trovati al bar e non avendo programmi per il giorno successivo, abbiamo pensato a questa sfida”. Una challenge nata quindi per gioco e fin dall’inizio con due chiari obiettivi: quello di divertirsi ovviamente, ma soprattutto di coinvolgere la comunità di Premana in una giornata “di sana follia” e in un’impresa che, in fin dei conti, “non aveva un senso apparente”. La risposta, manco a dirlo, era stata molto calorosa. Numerosi premanesi di tutte le età si erano affacciati dal balcone aspettando il passaggio della mitica Panda gialla, per fare il tifo e supportare “gli eroi di giornata”; altri non avevano perso l’occasione di fare un giro a bordo del mezzo; in tanti ne avevano atteso l’arrivo in serata.
Tre anni dopo, il “comitato” del Panda tour – composto, oltre ad Alex Fazzini, da Andrea Gianola, Luigi Pomi, Antonio Gianola, Mauro Pomoni, Luca Tenderini, Italo Gianola, Alessandro Codega, Francesco Gianola e Ruben Pomoni, tutti tra i venti e i ventisette anni - è tornato con un altro progetto incredibile, ancora più impegnativo del precedente.
L’essenza della “24 ore de Le Proman” è racchiusa nel suo nome: guidare senza sosta per un giorno intero a bordo del mezzo, per percorrere più “giri della circo” possibili. All’inizio della settimana, Alex ha consegnato il veicolo nelle mani del meccanico, che ha fatto una vera e propria corsa contro il tempo per garantire la miglior preparazione possibile di un’auto che in questo 2025 compirà diciotto anni. Una volta sistemati gli ultimi dettagli organizzativi, la “24 ore de Le Proman” ha potuto prendere il via.
Alle ore 20 di venerdì sera la vettura ha lasciato la piazza della chiesa di Premana per avventurarsi attraverso la prima tranche del tracciato che “racchiude” buona parte del paese. Ora dopo ora, giro dopo giro, la Panda ha superato la fredda notte premanese, “festeggiando” la prima, e più complicata, metà di gara senza intoppi. Superata la fase più difficile – e rifornito il mezzo con un bel pieno di carburante – la corsa è ripresa per le ultime dodici ore, accompagnata dal grandissimo entusiasmo del paese.
Alle ore 20 di ieri sera, l'utilitaria ha raggiunto per l’ultima volta piazza della chiesa, con una folla numerosa ad attenderne l’arrivo, tra canti sulle note della fisarmonica, fumogeni e un clima di vera festa. La bandiera a scacchi è sventolata per l’ultima volta, decretando la fine della sfida e… l’inizio di una serata in compagnia.
“Il meccanico ci ha detto che la Panda non ce l’avrebbe mai fatta; invece, fortunatamente ha tenuto duro” ci ha confidato Alex. 208 giri in 24 ore, per un totale di circa 624 km, due pieni di benzina, dieci piloti “ufficiali” (che sono anche i responsabili dell’organizzazione) che si sono dati il cambio nel corso delle ventiquattr’ore, con turni di circa tre ore ciascuno, oltre ad altri volontari che non hanno perso l’occasione di fare qualche giro al volante della Panda.
E il senso del “Panda tour” era, in fondo, proprio questo. Non tanto compiere un’impresa automobilistica, ma riunire il paese intorno a qualcosa – qualunque cosa fosse – e far trascorrere ai premanesi un sabato un po’ allegro e spensierato, attendendo in strada o sui balconi il passaggio di quella Panda gialla così speciale.
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“Quando c’è bisogno di unire le persone e di sentirsi parte di qualcosa, non è quello che fai ma è come lo fai e quello che trasmetti. Noi non abbiamo fatto niente, ma allo stesso tempo abbiamo realizzato qualcosa fatto bene” ci hanno raccontato gli artefici dell’impresa, aggiungendo che “un’idea del genere è stata apprezzata dall’intera comunità. La cosa che ci ha fatto piacere è vedere la gente che sorrideva al nostro passaggio”. Alex ha spiegato che “qui a Premana quando c’è una cosa da fare, tutti uniscono le forze per farla bene e insieme. Dunque, al di là del significato del Panda tour, la cosa bella è stata l’unità di questo paese e di questa comunità, caratteristiche non facili da trovare”. Ed ora, manco a dirlo, i ragazzi del Panda tour pensano già al prossimo progetto.
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Il circuito
“Era nato tutto un po’ per caso” ha raccontato Alex “una sera ci siamo trovati al bar e non avendo programmi per il giorno successivo, abbiamo pensato a questa sfida”. Una challenge nata quindi per gioco e fin dall’inizio con due chiari obiettivi: quello di divertirsi ovviamente, ma soprattutto di coinvolgere la comunità di Premana in una giornata “di sana follia” e in un’impresa che, in fin dei conti, “non aveva un senso apparente”. La risposta, manco a dirlo, era stata molto calorosa. Numerosi premanesi di tutte le età si erano affacciati dal balcone aspettando il passaggio della mitica Panda gialla, per fare il tifo e supportare “gli eroi di giornata”; altri non avevano perso l’occasione di fare un giro a bordo del mezzo; in tanti ne avevano atteso l’arrivo in serata.
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Il team
Tre anni dopo, il “comitato” del Panda tour – composto, oltre ad Alex Fazzini, da Andrea Gianola, Luigi Pomi, Antonio Gianola, Mauro Pomoni, Luca Tenderini, Italo Gianola, Alessandro Codega, Francesco Gianola e Ruben Pomoni, tutti tra i venti e i ventisette anni - è tornato con un altro progetto incredibile, ancora più impegnativo del precedente.
L’essenza della “24 ore de Le Proman” è racchiusa nel suo nome: guidare senza sosta per un giorno intero a bordo del mezzo, per percorrere più “giri della circo” possibili. All’inizio della settimana, Alex ha consegnato il veicolo nelle mani del meccanico, che ha fatto una vera e propria corsa contro il tempo per garantire la miglior preparazione possibile di un’auto che in questo 2025 compirà diciotto anni. Una volta sistemati gli ultimi dettagli organizzativi, la “24 ore de Le Proman” ha potuto prendere il via.
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A bordo gli sciatt, quali generi di conforto
Alle ore 20 di venerdì sera la vettura ha lasciato la piazza della chiesa di Premana per avventurarsi attraverso la prima tranche del tracciato che “racchiude” buona parte del paese. Ora dopo ora, giro dopo giro, la Panda ha superato la fredda notte premanese, “festeggiando” la prima, e più complicata, metà di gara senza intoppi. Superata la fase più difficile – e rifornito il mezzo con un bel pieno di carburante – la corsa è ripresa per le ultime dodici ore, accompagnata dal grandissimo entusiasmo del paese.
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Questi i numeri della “24 ore de Le Proman”, un’impresa “senza senso”, ma che ha fomentato l’entusiasmo di un paese. Giusto per dare un’idea della portata del sostegno e del coinvolgimento della comunità, ecco alcuni degli episodi più curiosi delle ventiquattr’ore di gara.
In mattinata un gruppo di bambini faceva la spola tra due punti del percorso per vedere il passaggio del mezzo; premanesi di tutte le età hanno percorso qualche metro a bordo della Panda – “la gente si fermava sulla strada ad aspettarci per salire e fare un giro con noi” ha proseguito Alex; nei bar il “Panda tour” era il discorso del giorno, con una domanda a tener banco: “quanti giri faranno?”; il Ristorante La Peppa ha rifornito i piloti con una consistente teglia di sciatt d’asporto; alle 2.30 di notte il gruppo ha fatto una pausa di circa mezz’ora per rifocillarsi con un piatto di “ris consc” (piatto tipico della tradizione premanese), preparato da una “fan” e gustato a casa di quest’ultima!
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“Quando c’è bisogno di unire le persone e di sentirsi parte di qualcosa, non è quello che fai ma è come lo fai e quello che trasmetti. Noi non abbiamo fatto niente, ma allo stesso tempo abbiamo realizzato qualcosa fatto bene” ci hanno raccontato gli artefici dell’impresa, aggiungendo che “un’idea del genere è stata apprezzata dall’intera comunità. La cosa che ci ha fatto piacere è vedere la gente che sorrideva al nostro passaggio”. Alex ha spiegato che “qui a Premana quando c’è una cosa da fare, tutti uniscono le forze per farla bene e insieme. Dunque, al di là del significato del Panda tour, la cosa bella è stata l’unità di questo paese e di questa comunità, caratteristiche non facili da trovare”. Ed ora, manco a dirlo, i ragazzi del Panda tour pensano già al prossimo progetto.
A.Te.