Sulla nuova strada per Erna: altre amministrazioni, altre sensibilità
Spettabile redazione,
Seguo con preoccupazione la ventilata realizzazione di una strada agro-silvo-pastorale che conduce ai Piani di Erna, opera che mette a quanto pare d'accordo parti politiche di solito poco in sintonia. Mi chiedo se tale opera sia veramente indispensabile, in quanto i soccorsi, sia sanitari che anti-incendio arrivano ormai dal cielo. Oltre a ciò, reduce da diverse escursioni dalla Val Boazzo, ho notato che già esiste una carrareccia transitabile che giunge alle Baite Ospitale e si raccorda con la strada che porta alla funivia.
I fautori diranno che la strada rimarrebbe chiusa, limitata ai mezzi autorizzati, ma spesso osserviamo che le autorizzazioni si moltiplicano, viene il momento che si sente il bisogno di cementare qualche tratto, poi magari un guard-rail, poi l'asfaltatura, poi un bel parcheggio per la "valorizzazione turistica".All'ingresso del Vecchio Borgo di Erna (Rifugio Marchett) si incontra un cartellone che illustra la storia di Erna, e recita: "La scelta di unire Erna a Lecco con una funivia anzichè con una strada ha permesso di preservare quasi intatto l'ambiente di Erna: l'apertura di una strada avrebbe sicuramente causato conseguenze gravi per l'equilibrio naturale della zona."
Altre Amministrazioni, altre sensibilità.
Seguo con preoccupazione la ventilata realizzazione di una strada agro-silvo-pastorale che conduce ai Piani di Erna, opera che mette a quanto pare d'accordo parti politiche di solito poco in sintonia. Mi chiedo se tale opera sia veramente indispensabile, in quanto i soccorsi, sia sanitari che anti-incendio arrivano ormai dal cielo. Oltre a ciò, reduce da diverse escursioni dalla Val Boazzo, ho notato che già esiste una carrareccia transitabile che giunge alle Baite Ospitale e si raccorda con la strada che porta alla funivia.
I fautori diranno che la strada rimarrebbe chiusa, limitata ai mezzi autorizzati, ma spesso osserviamo che le autorizzazioni si moltiplicano, viene il momento che si sente il bisogno di cementare qualche tratto, poi magari un guard-rail, poi l'asfaltatura, poi un bel parcheggio per la "valorizzazione turistica".All'ingresso del Vecchio Borgo di Erna (Rifugio Marchett) si incontra un cartellone che illustra la storia di Erna, e recita: "La scelta di unire Erna a Lecco con una funivia anzichè con una strada ha permesso di preservare quasi intatto l'ambiente di Erna: l'apertura di una strada avrebbe sicuramente causato conseguenze gravi per l'equilibrio naturale della zona."
Altre Amministrazioni, altre sensibilità.
Franco Monti