Persone e comunità al centro: gli obiettivi del nuovo piano unitario di zona

Mettere al centro dei servizi la persona e sviluppare il welfare di comunità. Sono questi gli assi portanti del Piano unitario di zona e del Piano di zona dell'ambito di Lecco, due documenti fondamentali per la programmazione delle politiche sociali della città e non solo. Come ha ricordato infatti l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni durante la presentazione alla commissione terza di mercoledì sera, “le azioni che mettiamo in campo sono frutto di una visione strategica che riguarda tutto il territorio e portare avanti una programmazione unitaria di tutto il territorio provinciale è una scelta politica importante che permette di avere uno sguardo comune sui bisogni e di dare risposte nel segno della coesione”.
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Ruggero Plebani
E questo “permette di stare sui problemi con tempi ragionevoli e di avere criteri di accesso ai servizi comuni a tutto il territorio, dando una risposta coerente e omogenea all’interno degli 87 comuni della provincia” ha aggiunto Ruggero Plebani, coordinatore dell'ufficio dei piani, prima di addentrarsi nell'illustrazione del documento. Il Piano di zona unitario descrive la programmazione triennale delle politiche sociali articolata per macro-aree che prevedono a loro volta diverse azioni. La prima macro-area riguarda il contrasto della povertà. Un obiettivo che si pensa di raggiungere attraverso il consolidamento e lo sviluppo del Servizio al lavoro in collaborazione con Mestieri Lombardia, attraverso lo sviluppo di progetti socio-occupazionali sulla scia di Cesea, di progetti mirati per giovani come ad esempio Living Land e di sportelli di incontro tra domanda e offerta lavoro per assistenti familiari. Nella stessa direzione vanno le azioni di consolidamento delle equipe per l’inclusione sociale, di progettazione di interventi sociali integrati sulle situazioni  complesse e di formazione degli operatori. La formazione svolgerà un ruolo importante anche per i beneficiari con l’attivazione di percorsi formativi brevi, di percorsi apprendimento linguistico e di apprendimento permanente.

Il secondo grosso tema è quello di dare una prospettiva alle persone in condizione di fragilità, non autosufficienza e disabilità. In questo campo si intendono portare avanti i progetti sociali con le RSA, il coinvolgimento degli enti per l’invecchiamento attivo, il potenziamento del SAD integrato, della telefonia e del custode sociale, così come i servizi di prossimità. Proseguiranno anche in questo triennio le attività del Centro vita indipendente e dei progetti individuali, il coordinamento delle reti, il servizio di protezione giuridica e lo sviluppo della rete alloggi DDN. È prevista poi l’attuazione del protocollo salute mentale del 2019, lo sviluppo dei progetti di housing, dei percorsi di inclusione sociale e di sostegno alle reti associative. Ci saranno anche delle iniziative di informazione e formazione su questi temi e saranno potenziate le esperienze di stacco o condivisione del carico di cura. 

La terza area riguarda le comunità accoglienti, solidali ed esigenti. Un tema particolarmente sentito per affrontare il quale si punta sul rilancio del tavolo provinciale “Casa e abitare”, sullo sviluppo dell’Agenzia e dei servizi abitativi e di forme di housing sociale mirato, oltre alle azioni specifiche per il sostegno alle grandi fragilità (l'unità mobile di strada, rifugi e alloggi emergenziali). 

Il quarto nodo è quello di salute e benessere dei territori e integrazione sociosanitaria. Su questo stanno avanzando sia il processo di valutazione multidimensionale integrata sia il progetto personalizzato per persone con disabilità, sulla salute mentale, sull’assistenza degli anziani durante il ricovero o le dimissioni, per i minori e le famiglie fragili. Si sta lavorando poi alla realizzazione e allo sviluppo dei Punti unici di accesso, alla prevenzione dell’’allontanamento familiare e allo sviluppo delle Case di comunità.

La quinta macro-area è dedicata alle famiglie e alla cura dei legami con investimenti sui servizi per la prima infanzia, sui coordinamenti pedagogici 0-6 anni e sui centri per la famiglia; con azioni di sostegno alle famiglie con minori attraverso interventi di conciliazione e poli educativi territoriali e azioni di promozione dell'orientamento (Informagiovani, Living Land, sportello #15/24 e CFPP). È poi naturalmente confermato tutto il lavoro per la Tutela dei minori e dei legami famigliari fragili. 

Ultimo tema riguarda la progettazione di relazione di comunità e di sviluppo di progetti di welfare comunitari attraverso la promozione di luoghi di welfare comunitario (circoli sociali, parrocchie e oratori, centri sportivi e associazioni), lo sviluppo e la cura dei fondi comunitari e l’investimento sui servizi aperti.
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Michela Maggi
È toccato a Michela Maggi, coordinatrice dell’ufficio di piano, l’illustrazione delle specificità del piano di zona di ambito che per questo triennio si è inspirato alla parola greca “Koiné” per indicare la comunanza di intenti, di linguaggio e di visioni che ne sta alla base. Gli obiettivi strategici del piano sono: sviluppare il servizio sociale di base di comunità,  rafforzare la programmazione per i cinque poli territoriali di ambito e allargare il perimetro di welfare. Nel concreto le azioni su cui si è concentrata l’attenzione del territorio lecchese sono diverse, la prima riguarda il contrasto alla povertà, attraverso lo sviluppo di un servizio socio-occupazionale diffuso, la promozione di progetti per il contrasto allo spreco alimentare e sul diritto al cibo, la promozione di pratiche di giustizia ripartiva. Centrali poi le politiche abitative su cui si lavorerà potenziando l'agenzia per i servi abitativi e le sinergie tra servizi sociali e altri settori della pubblica amministrazione. Sarà data attenzione alla costruzione di città a misura di anziani, alla digitalizzazione dei servizi e alla promozione del protagonismo e della partecipazione dei giovani. Rispetto alle politiche per la famiglia continuerà il lavoro di costruzione della rete di servizi, con un'attenzione specifica alla fascia 0-6 anni. Anche nel territorio lecchese proseguirà il lavoro sugli interventi a favore delle persone con disabilità, con l'implementazione di soluzioni abitative e di luoghi di incontro. Naturalmente sarà rafforzato il ruolo degli uffici di piano e della gestione associata anche attraverso il potenziamento dell'Impresa sociale Girasole. 

Presente anche Sabina Panzeri, presidente dell’Ambito territoriale di Lecco che ha a sua volta sottolineato l'importanza di lavorare insieme, “sia a livello di territorio ma anche tra parte politica e parte tecnica”.
M.V.
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