Calolzio: il Ministro Locatelli alla proiezione del docufilm 'Come Rugiada', dedicato al CDD

Un luogo che accoglie le fragilità e la sofferenza di chi non ha prospettiva di guarigione, una piccola "oasi" di sollievo in una società che non sa più riconoscere il valore della lentezza e non sempre sa mettere la persona al primo posto. È l'immagine del Centro Diurno Disabili di Calolziocorte che traspare dal delicato docufilm "Come Rugiada", diretto da Carlo Limonta e sceneggiato da Angelo Gandolfi, proiettato per la prima volta questa mattina in un contesto pubblico, al Cinema Auditorium in centro, dopo il "debutto" del novembre scorso presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica.
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Sul palco, come ospite d'onore, anche il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, accolta dal sindaco Marco Ghezzi e da coloro che hanno promosso e sostenuto la realizzazione di un progetto pensato per far conoscere una realtà mai raccontata finora - nonostante i quattro decenni di attività - di grande valore sociale e umano, una struttura che ogni giorno accoglie una ventina di "ragazzi" dai 18 ai 65 anni con disabilità fisica, intellettiva e/o relazionale, con l'obiettivo di migliorarne le condizioni di vita attraverso attività educative, di abilitazione e riabilitazione, sociali, sanitarie, ricreative e di integrazione, grazie a un'equipe multidisciplinare composta da professionisti (OSS, educatori, fisioterapisti…) e supportata da volontari, il cui servizio consente di offrire un sollievo anche alle famiglie nella vita di tutti i giorni.
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Un vero e proprio fiore all'occhiello per il territorio della Valle San Martino, che ora ha trovato finalmente una cassa di risonanza grazie all'impegno dell'associazione Lo Specchio, che con il CDD "Rugiada" ha da oltre trent'anni un profondo legame, e degli amici di UPper di Monte Marenzo.
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Il Ministro Alessandra Locatelli e il Senatore Tino Magni
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Il sindaco Marco Ghezzi

"Colgo l'occasione per ringraziare chi lavora per e con la disabilità, e in generale per il benessere dei cittadini" ha commentato il Ministro Alessandra Locatelli dopo i saluti introduttivi del sindaco di Calolziocorte, dicendosi felice di poter finalmente partecipare alla proiezione del docufilm. "Con la riforma che stiamo portando avanti vogliamo cercare di mettere la persona al centro e sburocratizzare un mondo che più di altri ha bisogno di semplicità ed efficienza".
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Moreno Castelli

Particolarmente emozionato, il vice presidente de Lo Specchio Moreno Castelli ha poi spiegato come l'idea sia nata in occasione del 30° anniversario dell'associazione, che ha subito pensato di coinvolgere il regista Carlo Limonta con cui aveva già collaborato ai tempi della realizzazione del "Sentiero per tutti", a utenza ampliata, sul Pertus. Decisivo per passare dalle parole ai fatti, grazie alla ricerca di finanziamenti, l'intervento del Senatore Tino Magni, a sua volta presente in sala, che ha raccontato di aver conosciuto direttamente la disabilità tramite il cognato Angelo Gandolfi, ex sindaco di Monte Marenzo e primo presidente de Lo Specchio, nonché Anna Corti, paraplegica lecchese.
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"La missione di fondo era quella di far comprendere il sollievo che può offrire un luogo come il CDD (sito in via De Amicis in frazione Pascolo, ndr) in una società che non conosce più il valore della lentezza" ha spiegato Castelli, definendo inoltre "Come Rugiada" anche un film sul volontariato, che in quanto tale lancia un messaggio controcorrente in un'epoca dominata dall'individualismo. "Non è autocelebrazione - ha poi aggiunto - perché noi non abbiamo mai fatto grandi cose: abbiamo "solo" imparato a condividere il tempo - quello libero, nel caso dei volontari - con persone che nonostante le loro fragilità sanno dare molto, momenti semplici ma che raccontano la bellezza dello stare bene insieme, sognando un mondo più inclusivo".

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I ringraziamenti dei promotori dell'iniziativa, quindi, sono stati estesi anche al Consorzio Blu - rappresentato quest'oggi da Alessandra Lodetti del Comitato Tecnico-Scientifico di Oasi formazione -, alla già citata UPper, all'Auser di Monte Marenzo, all'Auditorium di Calolziocorte, agli amici dell'associazione La Goccia, al gruppo "Montagna per Tutti" del CAI di Bergamo, alla UILDM di Lecco e ai musicisti del gruppo Ouroboros per la colonna sonora, oltre che ovviamente a tutti gli operatori del Centro, alle famiglie degli ospiti e alle tante persone che hanno condiviso il cammino del CDD, in questo progetto e non solo.
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Carlo Limonta

"Quando nel 2023 Lo Specchio mi ha commissionato questo docufilm, dedicato a un mondo a cui da reporter di spedizioni alpinistiche non mi ero mai accostato, mi sono subito chiesto come muovermi e quale punto di vista fosse più giusto adottare" ha raccontato infine il regista Carlo Limonta, scelto anche come voce narrante. "Al CDD sono quindi entrato inizialmente da semplice osservatore, senza attrezzature di nessun tipo, rendendomi conto che alcune disabilità hanno un impatto visivo forte, mentre altre obbligano a uno sguardo più attento. Il primo passo, quindi, è stato quello di riconoscere la sofferenza. Poi sono emerse le domande, i dubbi sull'opportunità di riprendere o meno le fragilità, le malformazioni fisiche, perché innanzitutto era fondamentale rispettare la dignità di ogni persona. Mi sono quindi trovato a ripensare il mio sguardo, a rivedere i limiti del mio pensiero, rendendomi conto che per comprendere la perenne sofferenza di chi non ha prospettiva di guarigione, ma anche tutto ciò che ci circonda, sono necessari tempo e cuore".
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A seguire, davanti a un pubblico decisamente numeroso e attento,  l'attesissima proiezione del docufilm, che al termine è stato salutato da un lunghissimo applauso. All'esterno dell'Auditorium, nel frattempo, andava in scena un simbolico flash mob a sostegno della campagna nazionale "La casa brucia".
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"Non si può più tacere di fronte al fatto che, mentre la Legge di Bilancio del 2025 del nostro Paese registra uno spreco di oltre 87 milioni al giorno per la spesa militare, poi mette a disposizione meno di 300mila euro giornalieri per la disabilità", si legge in una nota a firma di Giancarlo Bandinelli. "In Italia sono 3 milioni le famiglie con almeno un componente con disabilità, e di queste oltre 600mila (dato Istat) versa in condizioni di estrema povertà. La capacità di continuare ad indignarci è una delle ragioni per cui abbiamo fatto questo simbolico flash mob, per non accettare passivamente tutto quello che abbiamo intorno".
B.P.
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