Introbio celebra Antonio il Grande. Benedetti gli animali
Prima dell'inizio della messa, con gli altri sacerdoti al fianco, don William, alla sua prima patronale a Introbio, ha esternato la sua felicità nel vedere la chiesa gremita per la ricorrenza di Sant'Antonio, con tanti bambini, adulti e l'amministrazione comunale. Una intera comunità si è dunque riunita questa mattina, per pregare il suo protettore, perché la fede “possa continuare e contagiare soprattutto le giovani generazioni, perché la vita con Gesù è più bella”.
La vita del Santo è stata al centro della prima Lettura proposta nel corso della funzione, ripresa poi dal parroco che ha ricordato come, nel leggere di Sant'Antonio in seminario, rimase colpito dalla sua radicalità, dopo essere entrato nella Chiesa con tante domande, proprio come noi.
Come essere felice nella vita? Questo l'interrogativo di fondo a cui il futuro Abate ha trovato risposta nel passaggio “se vuoi essere perfetto lascia tutto”. E così dopo aver perso i genitori – proveniente da una famiglia facoltosa – e aver sistemato la sorella, garantendole il necessario, ha distribuito i suoi beni ai più bisognosi, scegliendo per sé una vita ascetica ed eremitica, “iniziando un’amicizia con Gesù”, fino a diventare un anacoreta nel deserto.
L'abbandonarsi a Dio, dunque, ha reso grande Antonio, percorrendo la via dell’umiltà e dell’amore, di quelle persone che non si gonfiano di orgoglio e non mancano di rispetto agli altri.
E' grazie a Sant’Antonio – ha proseguito don William - se ci chiediamo se veramente Dio è al primo posto nella nostra vita e solo così riusciamo a vivere “realmente l’amore, senza egoismi e senza cattiverie, soprattutto senza vendette”
Al termine della funzione religiosa il sacerdote, accompagnato dai suoi concelebranti, ha raggiunto il sagrato della chiesa e ha impartito la benedizione suoi partecipanti alla funzione e sui loro animali. Cani, asini, capre, cavalli e pony hanno così ricevuto la protezione del santo patrono.
La vita del Santo è stata al centro della prima Lettura proposta nel corso della funzione, ripresa poi dal parroco che ha ricordato come, nel leggere di Sant'Antonio in seminario, rimase colpito dalla sua radicalità, dopo essere entrato nella Chiesa con tante domande, proprio come noi.
L'abbandonarsi a Dio, dunque, ha reso grande Antonio, percorrendo la via dell’umiltà e dell’amore, di quelle persone che non si gonfiano di orgoglio e non mancano di rispetto agli altri.
E' grazie a Sant’Antonio – ha proseguito don William - se ci chiediamo se veramente Dio è al primo posto nella nostra vita e solo così riusciamo a vivere “realmente l’amore, senza egoismi e senza cattiverie, soprattutto senza vendette”
Al termine della funzione religiosa il sacerdote, accompagnato dai suoi concelebranti, ha raggiunto il sagrato della chiesa e ha impartito la benedizione suoi partecipanti alla funzione e sui loro animali. Cani, asini, capre, cavalli e pony hanno così ricevuto la protezione del santo patrono.
M.A.