ASST e Cancro Primo Aiuto: 30 anni di amicizia, suggellati con una targa e... una donazione
Varcando l'uscio della hall dell'ospedale Manzoni sarà impossibile non notarla. Dalla tarda mattinata odierna, tra la porta scorrevole e quella girevole, è stata posizionata una targa che suggella lo storico legame che, da tre decenni, Cancro Primo Aiuto ha instaurato con l'allora Azienda Ospedaliera, oggi ASST di Lecco.
L'apposizione del pubblico “riconoscimento” è avvenuta in occasione dell'ennesima donazione effettuata dall'Associazione benefica: il sodalizio, guidato dall'amministratore delegato Flavio Ferrari, ha infatti consegnato due innovative carrozzine elettriche, che saranno poi destinate all'Umberto I di Bellano, presidio votato alla riabilitazione. Le “Trioway”, questo il nome del modello, si distinguono dalle altre già sul mercato, per la possibilità non solo di regolare la velocità di marcia da parte dell'utilizzatore, ma anche per la possibilità di sganciare la parte motorizzata, tornando così ad essere delle normalissime carrozzine a spinta, utilizzabili in ambienti ristretti come gli ascensori o comunque per le esigenze domestiche.
Pratiche, ergonomiche e facili da usare, le Trioway assicurano al paziente – è stato garantito – il massimo supporto, migliorando la sua qualità della vita e la sua autonomia. Prodotte in Italia, anzi “made in Brianza”, come sottolineato dal direttore generale dell'ASST di Lecco Marco Trivelli, “costano un quarto rispetto a prodotti simili già presenti sul mercato”, ha aggiunto Ferrari, ricordando come il progetto per arrivare alla loro produzione e distribuzione poi ad una serie di strutture, in un centinaio di pezzi, prima della commercializzazione, sia nato dall'interlocuzione con il ministro per la disabilità del Governo Meloni Alessandra Locatelli.
“Siamo una realtà del fare, del poco parlare e del fare” ha sottolineato, circa l'attività di Cancro Primo Aiuto, l'AD, affiancato al tavolo dal suo vice Antonio Bartesaghi e da Lorenzo Riva, imprenditori che, aderendo da anni al sodalizio con sede a Monza, ne hanno potuta confermare la concretezza nell'agire. “Siamo in Cancro Primo Aiuto per dare un contributo, economico, allo sviluppo di progetti utili: posso affermare che 95% di quello che viene messo a disposizione diventa servizi e prodotti concreti” ha detto il primo; “Ogni volta che Flavio, che è un vulcano, manda un massaggino per comunicare con quello che abbiamo donato o raggiunto, è un momento in cui mi sento orgoglioso di partecipare a qualcosa di importante” ha dichiarato, convintamente, il secondo. Con un apprezzamento alla concretezza arrivato anche dal sindaco di Lecco Mauro Gattinoni – presente alla cerimonia come i consiglieri regionali Giacomo Zamperini e Gian Mario Fragomeli nonché come il consigliere provinciale Antonio Pasquini - ringraziando a sua volta gli industriali che supportano l'Associazione.
Da trent'anni, come rimarcato dal DG nell'onorare il significativo traguardo tagliato nel 2024, intrecciando tale ricorrenza con il 25° del “nuovo” Ospedale Manzoni che si celebrerà a breve, ricordando come la Radioterapia di allora, prima presenza nel nuovo nosocomio di via dell'Eremo, già riceveva una prima donazione de Cancro Primo Aiuto, rimasta poi vicina all'ASST nella sua evoluzione, senza mai far mancare il proprio sostegno, ora orientato, oltre alla prosecuzione del Progetto Parrucche, in particolare, al potenziamento della Terapia del dolore, dotando l'ambulatorio del dottor Paolo Maniglia, di nuove strumentazioni, inclusa una cura innovativa “importata” dall'India.
Insomma il “Grazie a Cancro Primo Aiuto e ai suoi volontari per questi 30 anni insieme” comparso quest'oggi all'ingresso dell'ospedale è tutt'altro che retorico.
L'apposizione del pubblico “riconoscimento” è avvenuta in occasione dell'ennesima donazione effettuata dall'Associazione benefica: il sodalizio, guidato dall'amministratore delegato Flavio Ferrari, ha infatti consegnato due innovative carrozzine elettriche, che saranno poi destinate all'Umberto I di Bellano, presidio votato alla riabilitazione. Le “Trioway”, questo il nome del modello, si distinguono dalle altre già sul mercato, per la possibilità non solo di regolare la velocità di marcia da parte dell'utilizzatore, ma anche per la possibilità di sganciare la parte motorizzata, tornando così ad essere delle normalissime carrozzine a spinta, utilizzabili in ambienti ristretti come gli ascensori o comunque per le esigenze domestiche.
Pratiche, ergonomiche e facili da usare, le Trioway assicurano al paziente – è stato garantito – il massimo supporto, migliorando la sua qualità della vita e la sua autonomia. Prodotte in Italia, anzi “made in Brianza”, come sottolineato dal direttore generale dell'ASST di Lecco Marco Trivelli, “costano un quarto rispetto a prodotti simili già presenti sul mercato”, ha aggiunto Ferrari, ricordando come il progetto per arrivare alla loro produzione e distribuzione poi ad una serie di strutture, in un centinaio di pezzi, prima della commercializzazione, sia nato dall'interlocuzione con il ministro per la disabilità del Governo Meloni Alessandra Locatelli.
“Siamo una realtà del fare, del poco parlare e del fare” ha sottolineato, circa l'attività di Cancro Primo Aiuto, l'AD, affiancato al tavolo dal suo vice Antonio Bartesaghi e da Lorenzo Riva, imprenditori che, aderendo da anni al sodalizio con sede a Monza, ne hanno potuta confermare la concretezza nell'agire. “Siamo in Cancro Primo Aiuto per dare un contributo, economico, allo sviluppo di progetti utili: posso affermare che 95% di quello che viene messo a disposizione diventa servizi e prodotti concreti” ha detto il primo; “Ogni volta che Flavio, che è un vulcano, manda un massaggino per comunicare con quello che abbiamo donato o raggiunto, è un momento in cui mi sento orgoglioso di partecipare a qualcosa di importante” ha dichiarato, convintamente, il secondo. Con un apprezzamento alla concretezza arrivato anche dal sindaco di Lecco Mauro Gattinoni – presente alla cerimonia come i consiglieri regionali Giacomo Zamperini e Gian Mario Fragomeli nonché come il consigliere provinciale Antonio Pasquini - ringraziando a sua volta gli industriali che supportano l'Associazione.
Da trent'anni, come rimarcato dal DG nell'onorare il significativo traguardo tagliato nel 2024, intrecciando tale ricorrenza con il 25° del “nuovo” Ospedale Manzoni che si celebrerà a breve, ricordando come la Radioterapia di allora, prima presenza nel nuovo nosocomio di via dell'Eremo, già riceveva una prima donazione de Cancro Primo Aiuto, rimasta poi vicina all'ASST nella sua evoluzione, senza mai far mancare il proprio sostegno, ora orientato, oltre alla prosecuzione del Progetto Parrucche, in particolare, al potenziamento della Terapia del dolore, dotando l'ambulatorio del dottor Paolo Maniglia, di nuove strumentazioni, inclusa una cura innovativa “importata” dall'India.
Insomma il “Grazie a Cancro Primo Aiuto e ai suoi volontari per questi 30 anni insieme” comparso quest'oggi all'ingresso dell'ospedale è tutt'altro che retorico.
A.M.