La festa di Sant'Antonio e l'eccezionale nevicata a Lecco di 40 anni fa
Il 17 gennaio è la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, il patrono della vallata del Gerenzone e in particolare delle sue industrie, per la chiesa collocata in contrada Malavedo, presso il corso del fiume. Sant’Antonio è ritenuto anche un mercante di neve, perché la sua festa cade nei giorni dove non mancavano le nevicate, come avvenne il 17 gennaio 1985, quarant’anni fa.
È stato proprio fra il 14 e il 17 gennaio 1985 che tutto il territorio lecchese ebbe una storica eccezionale nevicata che prese avvio la domenica sera per terminare il mercoledì, festività di Sant’Antonio, a buio avanzato. Il manto bianco superò il metro nella periferia montana, come lungo via ai Poggi, come a Versasio e al piazzale della funivia di Erna, in località Pomedo di Laorca, a Sant’Egidio, oltre il quartiere Bonacina, nella vallata del Gerenzone. Erano in corso lavori nella galleria sotto il monte San Martino. Il Comune di Lecco chiese la collaborazione delle gigantesche scavatrici che girarono per la città accolte dalla gente come “i mostri buoni” che spalavano in un attimo pesanti cumuli di neve.
Il Municipio, dopo aver impegnato tutto il personale disponibile, avviò un reclutamento straordinario di cento volontari, con turni anche notturni, per i quali fu necessario garantire l’apertura serale di un distributore di carburante per l’immediato rifornimento dei mezzi impegnati nella rimozione della neve. Il sindaco Paolo Mauri, che fece le ore piccole in Comune, decise di installare un'apposita linea, un “telefono bianco”, al quale ogni cittadino poteva segnalare difficoltà e richiedere interventi in aggiunta al centralino già esistente dove operava il compianto Carlo Bonacina. Vi rispondeva la dipendente Elvisa Carissimi. Tutto il personale dell’Ufficio Tecnico Comunale venne mobilitato ed ebbe anche l’ausilio di colleghi di altre ripartizioni, in particolare dei Vigili Urbani con il comandante Sebastiano Masia.
Domenica prossima, 19 gennaio, Malavedo di Laorca sarà in festa per il patrono Sant’Antonio Abate. Il programma prevede alle 10.30 la Messa solenne nella chiesa di Malavedo; nel pomeriggio, alle 15.30, dopo i vesperi, vi sarà la benedizione degli animali sul sagrato. Si rinnoverà, in tale occasione, “l’arca di Noè”, ovvero la presenza di piccoli e grandi con agnelli, uccellini, cani, gatti, conigli, cavalli, muli, pappagalli e altro ancora. Saranno disponibili le mele rosse di Sant’Antonio, e nelle famiglie di Malavedo si rinnoverà l’antichissima tradizione di festeggiare con i famosi grossi ravioli che presentano un ripieno particolarmente ricercato e mantenuto segreto nella sua ricetta plurisecolare. Intorno alla tavola imbandita non mancherà occasione per ricordare quella eccezionale nevicata di quarant’anni fa, quando anche Laorca venne “sepolta” sotto una bianca coltre. I ricordi saranno, ovviamente, accompagnati da piatti abbondanti di grossi ravioli, così carichi di pietanza robusta, tanto che per una buona digestione ci vuole sempre qualche “cichett”. Insomma, neve a parte, tutto sarà piacevole.
È stato proprio fra il 14 e il 17 gennaio 1985 che tutto il territorio lecchese ebbe una storica eccezionale nevicata che prese avvio la domenica sera per terminare il mercoledì, festività di Sant’Antonio, a buio avanzato. Il manto bianco superò il metro nella periferia montana, come lungo via ai Poggi, come a Versasio e al piazzale della funivia di Erna, in località Pomedo di Laorca, a Sant’Egidio, oltre il quartiere Bonacina, nella vallata del Gerenzone. Erano in corso lavori nella galleria sotto il monte San Martino. Il Comune di Lecco chiese la collaborazione delle gigantesche scavatrici che girarono per la città accolte dalla gente come “i mostri buoni” che spalavano in un attimo pesanti cumuli di neve.
Il Municipio, dopo aver impegnato tutto il personale disponibile, avviò un reclutamento straordinario di cento volontari, con turni anche notturni, per i quali fu necessario garantire l’apertura serale di un distributore di carburante per l’immediato rifornimento dei mezzi impegnati nella rimozione della neve. Il sindaco Paolo Mauri, che fece le ore piccole in Comune, decise di installare un'apposita linea, un “telefono bianco”, al quale ogni cittadino poteva segnalare difficoltà e richiedere interventi in aggiunta al centralino già esistente dove operava il compianto Carlo Bonacina. Vi rispondeva la dipendente Elvisa Carissimi. Tutto il personale dell’Ufficio Tecnico Comunale venne mobilitato ed ebbe anche l’ausilio di colleghi di altre ripartizioni, in particolare dei Vigili Urbani con il comandante Sebastiano Masia.
Domenica prossima, 19 gennaio, Malavedo di Laorca sarà in festa per il patrono Sant’Antonio Abate. Il programma prevede alle 10.30 la Messa solenne nella chiesa di Malavedo; nel pomeriggio, alle 15.30, dopo i vesperi, vi sarà la benedizione degli animali sul sagrato. Si rinnoverà, in tale occasione, “l’arca di Noè”, ovvero la presenza di piccoli e grandi con agnelli, uccellini, cani, gatti, conigli, cavalli, muli, pappagalli e altro ancora. Saranno disponibili le mele rosse di Sant’Antonio, e nelle famiglie di Malavedo si rinnoverà l’antichissima tradizione di festeggiare con i famosi grossi ravioli che presentano un ripieno particolarmente ricercato e mantenuto segreto nella sua ricetta plurisecolare. Intorno alla tavola imbandita non mancherà occasione per ricordare quella eccezionale nevicata di quarant’anni fa, quando anche Laorca venne “sepolta” sotto una bianca coltre. I ricordi saranno, ovviamente, accompagnati da piatti abbondanti di grossi ravioli, così carichi di pietanza robusta, tanto che per una buona digestione ci vuole sempre qualche “cichett”. Insomma, neve a parte, tutto sarà piacevole.
A.B.
Date evento
domenica, 19 gennaio 2025