Bellano: 80 anni dopo l'eccidio, intitolata piazzetta Valaperta

Anche Bellano ha ricordato l'80° dell'eccidio di Valaperta. La cerimonia si è tenuta domenica, partendo dalla deposizione di una corona di alloro al sacrario di San Rocco, cui è seguito il corteo per le vie del paese e alle 10.30 la messa nella parrocchiale di San Nazaro e Celso. Il parco delle Rimembranze ha poi ospitato la commemorazione ufficiale, con l’alzabandiera e l’onore ai caduti di tutte le guerre. 
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Il sindaco Antonio Rusconi ha preso la parola ringraziando tutti i partecipanti, in particolare i colleghi amministratori dei comuni di Arcore, Biassono, Casatenovo, Lomagna, Missaglia e Usmate Velate, l'ANPI, le altre associazioni e tutte le autorità Civili e Militari presenti. 
Ha poi letto la testimonianza resa - davanti alla Corte d'Assise straordinaria di Como il 5 ottobre 1945 - dal medico che ha dovuto constatare la morte dei 4 partigiani fucilati a Valaperta: Nazzaro Vitali di Bellano, Natale Beretta e Gabriele Colombo di Arcore nonché Mario Villa di Biassono. 
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“Quattro giovani costruttori di pace, forti dei valori positivi delle nostre tradizioni, vittime di un terribile eccidio consumato per rappresaglia dai fascisti il 3 gennaio 1945” ha detto Rusconi, ricordando come quei partigiani non erano “solo dei combattenti, ma erano il volto di un'Italia che rifiutava la tirannia, la violenza e l'oppressione”. 
Sono stati dunque simbolo di una speranza, non morta con loro, tanto da venire ricordati ancora oggi, a distanza di 80 anni, con profonda gratitudine. “Il loro sacrificio non è stato vano. In questi 80 anni, l'Italia è cambiata, è diventata una Repubblica, fondata sulla pace, sulla giustizia, sui diritti di ogni cittadino. Ma tutto ciò è stato possibile anche grazie a chi, come loro, ha avuto il coraggio di combattere per la nostra libertà, mettendo in gioco la propria vita” ha chiosato il sindaco. Ha proseguito ricordando quello che successe a Valaperta non “solo un atto di violenza insensata. Fu un tentativo di cancellare una speranza che stava crescendo in tutta Italia: quella della Resistenza, della lotta contro un regime che aveva devastato la nostra terra, che aveva calpestato i diritti e la dignità dei singoli e dei popoli”. 
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Rusconi ha voluto ricordare inoltre quale sia il compito di tutti noi: tenere attiva la memoria, “consapevoli che il sacrificio di quei giovani non può essere dimenticato". "Il nostro dovere - ha sostenuto - è trasmettere alle nuove generazioni l'importanza di quella lotta”. Anche costruendo ogni giorno una società che rispetti i valori per i quali hanno dato la vita: la libertà, la giustizia, la dignità. 

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Negli 80 anni trascorso dall'Eccidio si sono viste e vissute tante sfide, si continua - purtroppo - ad assistere ancora a episodi che ci ricordano quanto sia fragile e preziosa la libertà. Dunque, sempre facendo riferimento alla memoria, il primo cittadino bellanse, ha aggiunto che “non può rimanere confinata nel passato, ma deve essere uno strumento vivo, in grado di orientarci nelle difficoltà del presente”. Si è interrogato sulle difficoltà di questo presente e sui vari conflitti dei giorni nostri, come la guerra in Ucraina o il conflitto in Medio Oriente. Ha fatto riferimento alle elezioni negli Stati Uniti e ha sottolineato come sia inevitabile “citare, non senza un brivido, le parole e le immagini dell'uomo che si presta a divenirne il presidente, con mappe dove sparisce l'intero Canada o affermazioni su annessioni di Groenlandia e di Panama. C'è di che preoccuparsi”. 
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Ricordando come i quattro partigiani di Valaperta abbiano deciso di non piegarsi alla violenza e all'oppressione, Rusconi ha altresì di nuovo rammetato come “siamo qui per dire loro, a nome di tutte le nostre Comunità, che non li abbiamo dimenticati”, a rinnovare l'impegno a essere fedeli ai loro valori, a difendere la democrazia, a denunciare ogni forma di intolleranza, a proteggere la pace e i diritti di tutti per evitare che il sacrificio di tutti gli altri caduti per la patria venga vanificato. Il sindaco ha rivolto poi un invito particolare ai ragazzi, a seguire il buon esempio di “quelli che si impegnano, gli altruisti. Prendete spunto dai giovani impegnati nel sociale, nel volontariato. Non seguite i furbi, quelli che per un vantaggio personale evitano di studiare o lavorare”.
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Ha passato poi il microfono a Enrico Avagnina, presidente ANPI Lecco, che, sulla scia di quanto già detto ha rimarcato il fatto di fare tesoro dell’esempio dei quattro uccisi a Valaperta e di tramandarlo ai giovani. “In una situazione di guerra permanente non è possibile tramandare la memoria di quanto successo in passato, limitandosi a ripetere ‘mai più’. Occorre, nell’ambito dell’educazione alla Memoria e alla responsabilità individuale, farsi una domanda che riguarda il presente: perché ancora?”. Avagnina ha messo al centro del suo discorso la Costituzione italiana vista come “patrimonio di tutti e luogo di collaborazione” e su questo dobbiamo continuare a costruire la memoria delle donne e degli uomini che si sono sacrificati per darci la libertà. 
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La mattinata si è conclusa a Ombriaco, la frazione di Nazaro Vitali: sull'edificio che ora ospita il Circolo dei lavoratori, è presente una targa a ricordo del suo sacrificio. A lui e a chi con lui è stato brutalmente assassinato il 3 gennaio 1945 è stato intitolato lo spazio antistante: piazzetta Valaperta. Impartita la benedizione da parte del parroco don Emilio Sorte, si è dunque proceduto al taglio del nastro, con tutti gli amministratori intervenuti all'iniziativa.
M.A.
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