Parco Monte Barro, Facondini: occorre costruire una vera 'comunità'

Le polemiche e le dichiarazioni al vetriolo che hanno accompagnato la sua elezione sono acqua passata. Almeno per lui, che non ne vuole più sentir parlare e ad esplicita domanda taglia corto, convinto che ora sia necessario concentrarsi soltanto su ciò che c'è e ci sarà da fare.
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Davide Facondini

"So che chi c'era prima di me ha lavorato con grande passione e ne comprendo il dispiacere per la mancata riconferma, ma adesso si deve guardare avanti": parola di Davide Facondini, il geometra che nelle scorse settimane, da assoluto outsider, è diventato presidente del Parco Monte Barro raccogliendo il testimone da Paola Golfari, sostenuta dal Comune di Oggiono e dalla città capoluogo ma non da Pescate, Garlate e Valmadrera, ai quali poi si sono aggiunti Malgrate e la Provincia di Lecco portando all'elezione, appunto, della figura indicata dal sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli.
Per cui Facondini è un uomo di fiducia da anni, tanto che lo aveva voluto anche nella sua lista in occasione delle ultime amministrative, senza però poi ritrovarlo, a scrutinio ultimato, in assise al suo fianco. "Il ruolo di presidente del Parco mi è stato proposto per la mia lunga esperienza nel volontariato, a livello comunale e provinciale: dal 2007 sono infatti parte della Protezione Civile, di cui sono stato coordinatore a Galbiate, e ora sono impegnato nel CCV (Centro di Coordinamento del Volontariato), per cui mi sono trovato a gestire diverse situazioni complesse, anche di emergenza. La scelta del sindaco Montanelli, quindi, è andata semplicemente a riconoscere questo tipo di impegno" ci ha detto il geometra galbiatese, anche esponente dell'Associazione Nazionale Carabinieri, che sembra avere le idee chiare sulla linea da seguire in questa sua nuova esperienza, la prima in assoluto in ambito politico-amministrativo. "Sinceramente ho trovato una situazione che non mi aspettavo, un po' strana: non sento una grande partecipazione alla realtà del Parco, nemmeno dagli stessi enti che dovrebbero esserne attori protagonisti, quindi il mio obiettivo è in primis quello di costruire una vera "comunità", rinsaldando le fila, rafforzando i princìpi alla base del progetto e creando un contesto in grado di dare un futuro importante al Monte Barro, ben oltre i limiti di questo mio mandato".
"Ora stiamo iniziando a lavorare con i dipendenti, ma a breve incontreremo anche i tanti gruppi e le associazioni che gravitano attorno al Parco - mi riferisco per esempio al WWF, a Legambiente, ai volontari che si occupano delle baite e delle manutenzioni… -, sempre nell'ottica di ravvivare utili collaborazioni e convogliare le energie di tutti in una stessa direzione: questo perché mi sono fatto l'idea che negli ultimi anni molte iniziative simili tra di loro negli intenti abbiano preso strade separate, in maniera insensata. Ecco, vorrei che tutte le persone che ci dedicano un po' del loro tempo, anche a titolo assolutamente gratuito, si sentano a casa nel Parco, protagoniste di progetti comuni e condivisi" ha aggiunto Davide Facondini.
Infine, una menzione per il CFA, con sede proprio a Villa Bertarelli: "Il nostro Centro Flora Autoctona ha un ruolo ben riconosciuto a livello nazionale ed europeo, è testimone di un'esperienza più che positiva che deve continuare lungo la strada tracciata. Anzi, credo che sia un'eccellenza da valorizzare sempre di più".
B.P.
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