Bellano: è il ritorno della Pesa Vegia, in grande stile
Il conto è stato presto perso: dal balcone del palazzo municipale o direttamente dalla piazza la canzone dedicata alla Teresa di Pom è stata intonata innumerevoli volte, diventato il – piacevole – tormentone della serata, il “diversivo” che facendo saltellare tutti - perché il ritornello richiede... i balzello – ha scaldato l'attesa dello sbarco della delegazione spagnola, subito dopo la rappresentazione "Aspettando la barca" di Andrea Vitali, riproposta sul molo dopo vent'anni. 
Un omaggio, nel bel mezzo dell'edizione 2025, allo scrittore, a cui la sua Bellano giusto una manciata di giorni fa, durante il concerto di Capodanno, ha conferito anche la – meritata – benemerenza civica.
Prima ancora era stato il traino delle pese a catalizzare l'attenzione, con tutti gli occhi puntati sui grappoli di “tolle” e barattoli, che hanno attraversato il cuore del paese, tra due ali di folla.
Già dal pomeriggio, poi, si erano accese tutte le location del grande presepe vivente allestito ai giardini della Puncia, con la Corte di Re Erode alla scuola dell'infanzia Tommaso Grossi, il Consiglio Comunale e la Corte del Podestà in Municipio, la casa della mitica Teresa di Pom in via Plinio, l'osteria dei mercanti alla stazione e l'oasi dei Re Magi all'Orrido, da dove Gaspare, Melchiorre e Baldassare si sono poi messi in viaggio guidati dalla stella, per il corteo che ha chiuso, insieme al falò, la “festa delle feste”.
Questo il condensato della Pesa Vegia 2025, l'evento più atteso dai bellanesi e non solo. Dopo gli anni neri del Covid e dopo l'edizione 2024 guastata dal maltempo, quella di ieri è stata – finalmente – un'edizione “piena”, con l'intero programma rispettato, richiamando migliaia di persone, nell'arco di tutta la giornata, con il clou, poi in serata, quando Bellano, ancora una volta, all'arrivo del conte di Fuentes, ha ottenuto, con la lettura della benevola ordinanza, il ripristino della sua unità di misura.
E Pesa Vegia sia, dal 1605, per sempre, come da puntuale – e attesissima – annuale rievocazione.
Un omaggio, nel bel mezzo dell'edizione 2025, allo scrittore, a cui la sua Bellano giusto una manciata di giorni fa, durante il concerto di Capodanno, ha conferito anche la – meritata – benemerenza civica.
Prima ancora era stato il traino delle pese a catalizzare l'attenzione, con tutti gli occhi puntati sui grappoli di “tolle” e barattoli, che hanno attraversato il cuore del paese, tra due ali di folla.
Già dal pomeriggio, poi, si erano accese tutte le location del grande presepe vivente allestito ai giardini della Puncia, con la Corte di Re Erode alla scuola dell'infanzia Tommaso Grossi, il Consiglio Comunale e la Corte del Podestà in Municipio, la casa della mitica Teresa di Pom in via Plinio, l'osteria dei mercanti alla stazione e l'oasi dei Re Magi all'Orrido, da dove Gaspare, Melchiorre e Baldassare si sono poi messi in viaggio guidati dalla stella, per il corteo che ha chiuso, insieme al falò, la “festa delle feste”.
Questo il condensato della Pesa Vegia 2025, l'evento più atteso dai bellanesi e non solo. Dopo gli anni neri del Covid e dopo l'edizione 2024 guastata dal maltempo, quella di ieri è stata – finalmente – un'edizione “piena”, con l'intero programma rispettato, richiamando migliaia di persone, nell'arco di tutta la giornata, con il clou, poi in serata, quando Bellano, ancora una volta, all'arrivo del conte di Fuentes, ha ottenuto, con la lettura della benevola ordinanza, il ripristino della sua unità di misura.
E Pesa Vegia sia, dal 1605, per sempre, come da puntuale – e attesissima – annuale rievocazione.
Fotoservizio a cura di Mattia Schaumann