Lecco perduta/461: quando i Re Magi muovevano dal molino Crippa

Chissà se qualche nonna, nella recentissima vigilia del 5 gennaio, nella sera che precede la festività dell’Epifania, ha raccontato ai nipotini quando, ragazzina come loro, vide la prima sfilata dei Re Magi per le strade del centro cittadino di Lecco. Era sera di gennaio 1955 quando l’oratorio San Luigi della basilica di San Nicolò organizzò il primo corteo dei Re Magi con l’impegno di cooperatori e di giovani, guidati dall’assistente don Giuseppe Tagliabue e dal prefetto Giacomo Galli.
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I tre re Magi in Via Cavour

La stampa locale anni dopo, nei ricordi di fine Novecento, scriveva “I bambini lecchesi sapevano molto sui Re Magi, attesi nella cavalcata cittadina la sera di vigilia. Ecco giungere dall’Oriente i Magi” diceva la voce dello speaker dagli altoparlanti collocati sul sagrato della basilica e nel cortile dell’oratorio.
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I re Magi si muovono dal molino Crippa

In verità arrivavano da molto più vicino, dal molino Crippa che allora c’era in via Manara, dai cortili a ringhiera lungo corso Martiri, nel tratto più vicino a piazza Manzoni, dalla località Porto di Malgrate, nelle vicinanze del trecentesco ponte di Azzone Visconti 
I Magi erano scortati da motorette e biciclette e gli spettatori cercavano di notare “qualche cosa” per riconoscere dal re in transito Baldassarre, Gaspare e Melchiorre. Re Magi e comparse del seguito in costume avevano trovato gli abiti necessari negli armadi del guardaroba teatrale dell’oratorio, grazie all’impegno del geloso custode dello stesso, il cooperatore Alcibiade Longhi.
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Una Natività

Altri tempi, altro mondo: per una settimana si era intensamente lavorato ad allestire il presepe vivente sotto il portico dell’oratorio, con la capanna della natività, il castello di Erode, le tende dei pastori: tutto era animato da personaggi in costume. Solo il Bambin Gesù era affidato ad una statua. L’altoparlante diffondeva musiche e canti natalizi, qualche volta c’erano gli zampognari. La rappresentazione terminava con l’arrivo dei Magi al presepe e con la presentazione dei doni presso la capanna.
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Il presepe vivente, dalla capanna ai pastori

Il percorso dei tre Re Magi con il seguito aveva un punto di incontro in piazza Garibaldi, prima di procedere in corteo unitario verso l’oratorio, attraverso via Roma, piazza XX Settembre, il primo tratto di via Bovara e poi per via Mascari sino al sagrato ed all’oratorio. Destava attenzione e curiosità la carovana dei Magi che galoppava nelle strade del centro cittadino, con armigeri, scudieri, paggetti, guide con lanterne. I più osservati della carovana erano i “negretti”, ragazzi con il viso colorato dal turacciolo bruciacchiato, passato e ripassato sul viso durante la vestizione nel sottopalco del teatro oratoriano.
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I legionari romani in primo piano
Il suono di zampogne accompagnava l’omaggio dei Magi alla capanna, mentre piccoli e grandi si accalcavano per identificare la ragazza nel ruolo della Madonna ed anche San Giuseppe.
L’Epifania è stata una festività cancellata nel calendario nazionale, dove erano ritenuti troppo presenti i giorni di vacanza, e poi rimessa a grande richiesta di popolo.
Alla cavalcata dei Magi c’era da aggiungere tutte le befane che si svolgevano in vari ritrovi e gruppi: ad iniziare dal palazzo civico di piazza Diaz, per i figli dei dipendenti comunali, con la regia del vice sindaco Antonietta Nava. C’erano befane di ferrovieri, postelegrafonici, elettrici, agenti di custodia, gruppi sportivi, circoli rionali, arbitri di calcio, corali e filodrammatiche ed altri ancora. Al circolo Casella di via Torri Tarelli c’era la befana interpretata dal popolare Titti Colombelli, barbiere del Lazzaretto in via Leonardo da Vinci, con la dinamica regia di Nello Riva, multi presente nella Lecco del tempo libero, dalle gare di bocce al festival canoro di voci nuove presentate da Gustavo Gnecchi (ed una volta anche dall’emergente Pippo Baudo), alle gare di tiro con i proiettili della Fiocchi.
Capitò così che, in un’Epifania lontana, ancora del secolo Novecento, un cartello sulla porta d’ingresso del Casella di via Torri Tarelli, recasse la notizia: “Questa sera arriva la befana”; vi fu, invece, sorpresa grande quando sostò presso l’ingresso un corteo dei re Magi, con il cavaliere nero; quest’ultimo non aveva sbagliato strada, ma raggiungeva il lungo lago per allungare il percorso che era sempre partito dal molino Crippa per arrivare in piazza Garibaldi. La befana si presentò al Casella più tardi, dopo i Magi. E’ stata, comunque, festa per tutti.
A.B.
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