Il Giubileo 'ispira' il presepe nella Basilica di Somasca
Pellegrini di speranza in cammino verso Betlemme. Questo il messaggio che i padri somaschi e la corale Miani hanno voluto trasmettere con il presepe allestito nella Basilica dedicata a San Girolamo.
L'ispirazione per la rappresentazione della Natività arriva infatti dal Giubileo appena iniziato. "Sentiamoci tutti pellegrini di speranza in cammino verso Betlemme, la nascita di Gesù e la novità che ci permette ogni anno di rinascere dentro, di trovare in Lui la forza di affrontare ogni prova. Non trascuriamo, lungo il cammino, di contemplare la bellezza del creato e di prenderci cura della nostra casa comune", viene spiegato, riprendendo le parole di Papa Francesco, con tutte le statuine idealmente in movimento verso Gesù Bambino che, tra Maria e Giuseppe, è sì stato posto - il 25 dicembre - in primo piano ma lateralmente, lasciando la scena a chi è in avvicinamento.
"Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l'evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino come pellegrini di speranza, attratti dall'umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. Vi auguro - la chiosa - allora che fare il presepe sia l'occasione per invitare Gesù nella vita. Perchè se Lui abita la nostra vita, la vita rinasce. E se la vita rinasce, è davvero Natale".
L'ispirazione per la rappresentazione della Natività arriva infatti dal Giubileo appena iniziato. "Sentiamoci tutti pellegrini di speranza in cammino verso Betlemme, la nascita di Gesù e la novità che ci permette ogni anno di rinascere dentro, di trovare in Lui la forza di affrontare ogni prova. Non trascuriamo, lungo il cammino, di contemplare la bellezza del creato e di prenderci cura della nostra casa comune", viene spiegato, riprendendo le parole di Papa Francesco, con tutte le statuine idealmente in movimento verso Gesù Bambino che, tra Maria e Giuseppe, è sì stato posto - il 25 dicembre - in primo piano ma lateralmente, lasciando la scena a chi è in avvicinamento.
"Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l'evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino come pellegrini di speranza, attratti dall'umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. Vi auguro - la chiosa - allora che fare il presepe sia l'occasione per invitare Gesù nella vita. Perchè se Lui abita la nostra vita, la vita rinasce. E se la vita rinasce, è davvero Natale".