PAROLE CHE PARLANO/210

Riottoso

Il termine "riottoso" non è molto comune nel linguaggio corrente; tuttavia, ha subito un’evoluzione semantica così interessante da meritare un approfondimento. Le sue radici affondano nel latino "riottus", che significa tumulto, sommossa. In origine, era quindi legato a comportamenti violenti e indisciplinati, a situazioni di rivolta, disordine e insurrezione, e descriveva chi si opponeva attivamente all’autorità, manifestando atteggiamenti difficili da controllare.

Oggi, un aspetto interessante di questo termine, che viene usato anche per descrivere oggetti o situazioni che presentano difficoltà o resistenze, come un "problema riottoso" o un "materiale riottoso", è la sua ambivalenza. 

Da un lato, può evocare connotazioni negative, se associato a comportamenti come la testardaggine, l'ostinazione e la ribellione. Per esempio, Dante, nel quinto canto dell'Inferno, descrive i dannati "fitti nel fango" come riottosi non tanto perché litigiosi, ma perché, durante la loro vita terrena, si opposero costantemente e con ira all’ordine divino. Da questo uso emerge che essere riottoso non è solo questione di ribellione sociale, ma anche un tratto di chi resiste a qualunque forma di autorità o controllo, divino o umano.

Dall’altro lato, può anche avere connotazioni positive, indicando un individuo coraggioso, indipendente e disposto a sfidare lo status quo. Un bambino riottoso potrebbe essere semplicemente curioso e vivace, non disposto ad accettare risposte preconfezionate. Analogamente, persone capaci di sfidare norme ingiuste possono essere percepite come riottose, ma questa loro caratteristica diventa una virtù che guida il cambiamento.
Nella letteratura, molti personaggi riottosi incarnano il disagio e la frustrazione di fronte alle ingiustizie del mondo. Un esempio celebre è Holden Caulfield, protagonista de Il giovane Holden di Salinger. La sua ribellione, apparentemente distruttiva o inutile, rappresenta in realtà una forma di resistenza per affermare la propria identità in un mondo percepito come opprimente e incomprensibile. Questo tipo di personaggi è spesso percepito come una metafora della lotta interiore e sociale, rappresentando una tensione tra adattamento e libertà.

In un contesto contemporaneo, il termine potrebbe pertanto invitare a una riflessione più profonda sulla natura della ribellione. Di fronte a un mondo che non di rado premia il conformismo, il valore della riottosità - intesa come forma di pensiero critico e indipendente - potrebbe essere rivalutato non tanto come un elemento di frattura, ma come un impulso creativo, capace di favorire il cambiamento e il progresso.
Rubrica a cura di Dino Ticli
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